Tralascio gli ultimi saggi anche molto efficaci dell’immensa bibliografia nietzscheana per soffermarmi sul titolo di uno di essi, La filosofia vivente. Esplorazioni sul tao, dato che Nietzsche aveva frequentazioni e simpatie orientali. Si tratta del filosofo scrittore francese Pierre Klossowski, amico di Georges Bataille, che ha poi, in un saggio pubblicato nel 2013 presso Adelplhi, Nietzsche e il circolo vizioso[[http://www.adelphi.it/libro/9788845904523]], sperimentato in maniera singolare il riverberarsi della parola del filosofo tedesco sull’esegeta, facendo cosi’ “vivere” Nietzsche.
C’è un saggio pero’ molto strano che ci aiuta ad entrare nel discorso, nientemeno di Giovanni Papini ne Il crepuscolo dei filosofi, altro titolo dalle profonde implicazioni filosofiche.
Giovanni Papini accusa il filosofo di “debolezza” perchè sostiene egli è tutto proiettato sull’oltre, sul futuro e gli sfugge in una parola il dominio del presente. La forza sta per Papini nella realtà, nell’oggi; la debolezza è il suo contrario.
Proprio qui mi sembra si appunti la grandezza del filosofia, la sua profezia di una modernità del tutto differente da quella in crisi di oggi.
Egli interpreta la coscienza tutta orientale dei mutamenti, il tao dei Ching, l’evoluzionismo darwiniano, con un sermone iconico, assai pregno di implicazioni e di dinamicità. Va oltre, Oltreuomo.
E’ un manifesto. Indica uno scarto nell’evoluzione, l’apparizione di un uomo che abbia a cuore il futuro, il senso della responsabilità verso gli altri e verso la terra.
Che abbia ancora lo spirito della danza, allievo della gaia scienza, il cui cuore si apra all’aurora di una nuova era.
In Così parlò Zarathustra, un falso maestro che è anche un falso profeta, insegna ai suoi discepoli come dormire bene.
Zarathustra si indigna perchè il vero maestro deve insegnare a star svegli.
Tutto questo è estremamente straordinario e costituisce non una profezia simile a quella della storia di cui si discute tanto, quanto la certezza di una svolta nell’evoluzione necessaria e già in atto.
E’ anche l’augurio affascinante per il nuovo anno
Carmelina Sicari