Un verdetto inatteso, a Taormina, quello dei Nastri d’Argento 2015.
A decidere i vincitori è stato il voto dei giornalisti cinematografici iscritti al SNGCI -oltre cento anche quest’anno – che assegnano i Nastri, fin dal 1946, al meglio del cinema italiano – anche il ‘nostro Michelangelo Antonioni ne vinse parecchi, l’ultimo alla carriera nel 1995.
‘Divisi’ per tre i Nastri più importanti, vale a dire tra Anime nere di Francesco Munzi, Il racconto dei racconti – Tale of tales di Matteo Garrone e Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino che conquistano tre premi ciascuno.
Nessuno lo avrebbe previsto e invece, ai voti dei giornalisti cinematografici, la sfida mancata di Cannes si è conclusa con un pareggio tra gli autori ed i titoli più interessanti dell’anno.
Vittoria di strettissima misura di Paolo Sorrentino come regista del miglior film 2015, Youth – La giovinezza, che conquista anche quello per la fotografia (il grande Luca Bigazzi) ed il montaggio (Cristiano Travaglioli) insieme con Anime nere di Francesco Munzi al quale vanno i Nastri per la migliore produzione (Cinemaundici dei Musini) e per la sceneggiatura (ancora Munzi con Fabrizio Ruggirello e Maurizio Braucci).
E tre Nastri d’Argento anche a Il racconto dei racconti di Matteo Garrone, con lo straordinario successo dei costumi firmati da Massimo Cantini Parrini (con la mitica Sartoria Tirelli), tra i premi quest’anno più votati (insieme alla musica di Nicola Piovani per Hungry hearts ed alla migliore canzone, di Francesco De Gregori per il film di Paolo Genovese Sei mai stata sulla luna?) per Il racconto dei racconti che ha conquistato anche i premi per il sonoro in presa diretta (Maricetta Lombardo) e le scenografie (di Dimitri Capuani).
Con Se Dio vuole di Edoardo Falcone, miglior esordio dopo il buon successo anche in sala, la vera sorpresa dell’anno è Noi e la Giulia migliore commedia, di Edoardo Leo che ai Nastri porta a casa, dopo David, Globi e Ciak anche Claudio Amendola come miglior attore non protagonista. Anche a Rai Cinema, che festeggia i suoi primi 15 anni di attività un Nastro da (co)produttore (Anime Nere, Il giovane favoloso) dopo il vero e proprio record nel numero delle nominations di quest’anno.
Palmarès in quest’edizione particolarmente ricco di attori: i Nastri alle attrici sono andati a Margherita Buy per Mia madre e a Micaela Ramazzotti per Il nome del figlio, quelli destinati agli attori ad Alessandro Gassmann, protagonista per Il nome del figlio e I nostri ragazzi e, come già citato, a Claudio Amendola per Noi e la Giulia. Un cast al quale si aggiungono Ninetto Davoli – che ha ricevuto a Roma il Nastro alla carriera, e due signore del teatro: Giulia Lazzarini, splendida protagonista di Mia madre di Nanni Moretti e Adriana Asti, non protagonista, anche lei nel ruolo di una madre, nel Pasolini di Abel Ferrara, presentato lo scorso anno alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
Il film dell’anno è Il giovane favoloso di Mario Martone (i Nastri, assegnati dal Direttivo del Sngci, oltre al regista vanno alla produzione di Carlo Degli Esposti, alla sceneggiatura condivisa da Martone con Ippolita Di Majo e, ovviamente, ad un protagonista a tutto tondo come Elio Germano).
Un Premio speciale è andato Cristina Comencini e al suo grande amore per un cinema che ci ha reso grandi anche all’estero e che il suo Latin lover ha reinventato con ironia, ma anche con una punta di nostalgia. A Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores Nastro per il miglior soggetto (di Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo).
Un Nastro internazionale – dopo quello europeo ritirato a Roma da Laura Morante e Lambert Wilson – ha premiato il grande fotografo delle stars hollywoodiane – molto curioso anche del cinema italiano – Douglas Kirkland.
Maria Cristina Nascosi
Membro Nazionale SNGCI