Michal Rusinek è stato segretario della poetessa polacca Wislawa Szymborska per 15 anni. Una figura dalla grande e originale personalità, una delle poetesse contemporanee più amate dal pubblico internazionale, cosa assai eccezionale per un genere cosi poco ‘commerciale’ come la poesia. Di questa personalità cosi originale, ironica e fuori dagli schemi racconta Rusinek in un libro apparso nel 2019 per i tipi di Adelphi, dal titolo “Nulla di ordinario su Wislawa Szymborska”, e lo fa con altrettanta ironia ed originalità.
Rita Bompadre del Centro di Lettura “Arturo Piatti”, l’ha letto per noi e ce ne parla in questa sua recensione.
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Michal Rusinek, “Nulla di ordinario. Su Wislawa Szymborska”, a cura di Andrea Ceccherelli, La collana dei casi, Adelphi Edizioni.
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Dalla quarta di copertina – Il 3 ottobre del 1996 l’Accademia di Svezia comunica a Wislawa Szymborska che le è stato assegnato il premio Nobel. Da quel momento, lei così schiva, è costantemente sollecitata: arrivano lettere, telegrammi, manoscritti, richieste e proposte spesso del tutto incongrue. Il telefono squilla anche di notte. Si impone il supporto di un segretario. Quando Michal Rusinek, neolaureato ventiquattrenne, si presenta in casa sua, la trova sgomenta. «Allora» racconta «chiesi cortesemente un paio di forbici e tagliai il cavo. Il telefono smise di squillare. La Szymborska esclamò: “Geniale!”. E fu così che venni assunto». Le resterà accanto per più di quindici anni. In questo libro – basato su ricordi di prima mano – Rusinek getta un fascio di luce su aspetti della grande poetessa rimasti finora in ombra: le sue a volte stravaganti passioni (per i limerick e per il Kentucky Fried Chicken, per Vermeer e per gli oggetti kitsch, per Woody Allen e per «Il Circolo Pickwick» – e soprattutto per le sigarette); il suo bisogno di solitudine; il modo in cui nascevano le sue poesie («Sosteneva che l’utensile più importante nella casa di un poeta fosse il cestino della cartastraccia») e quello in cui creava i suoi collage; i suoi (complessi) rapporti con l’altro grande premio Nobel polacco, Czeslaw Milosz; i rituali della scrittura e quelli che precedevano qualunque spostamento. Decine di aneddoti esilaranti, di battute fulminanti e di osservazioni acuminate, in cui ritroviamo l’«esprit» settecentesco, la sottile ironia e la capacità di stupirsi di una delle poetesse più fervidamente amate dai lettori di tutto il mondo.
Michał Maciej Rusinek (nato nel 1972 a Cracovia) – è uno studioso letterario, traduttore e scrittore.
Nel 2002 ha conseguito un dottorato di ricerca basato sul lavoro « Tra retorica classica e retorica postmoderna” e nel 2013 completa la sua ricerca con il lavoro “Retorica del quadro. Un contributo alla teoria percettiva della figura ». È specializzato in teoria letteraria e collabora al Dipartimento di teoria della letteratura presso la Facoltà di studi polacchi dell’Università Jagellonica.
Con la sorella, l’illustratrice Joanna Rusinek, co-crea i libri per bambini « Charm on W », « Little Chopin » e « Kefir al Cairo ».
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RECENSIONE
Il libro di Michal Rusinek “Nulla di ordinario su Wislawa Szymborska” (Adelphi Edizioni) è una memorabile e privilegiata visita alla spontanea ed affabile dimora della poesia, luogo devoto dell’ispirazione e placida permanenza dello stupore e dell’immensità, nell’inattesa meraviglia di ogni appuntamento persuasivo con la vita. La vita di Wislawa Szymborska si intrattiene in un gradevole colloquio seguendo lo sguardo unico sui suoi versi, ospiti graditi che infondono viva fiducia e compiuta ammirazione. Michal Rusinek, il suo giovane segretario, insegue testimonianze e fedeltà per più di quindici anni accanto ad una fascinazione privata e muove ogni particolare curioso ed inedito, confermando la singolarità degna di memoria che nutre la biografia della poetessa.
Le parole, parole di poesia, ripercorrono attraverso l’intensa partecipazione affettiva il contenuto di un’incondizionato amore per il talento, per la capacità intellettuale non comune e rincorrono la vivace tradizione di irresistibili esperienze letterarie, sensibilizzano il desiderio di fermare nel non luogo della scrittura lo “smisurato teatro” dell’esistenza. La luminosa gioia della storia narrata aggira e cattura la sorgente avventurosa dell’animo umano, riconosce lo sguardo felice e carezzevole che si sofferma sugli aneddoti spiritosi e stravaganti legati alla poetessa, sulle sue provvisorie abitudini di traslocare, sulle sue amabili qualità nel cucinare, sulla squisita disponibilità alle cene e alle lotterie, sulla passione per i collage artistici. Le gradite atmosfere della vita quotidiana cedono alla fantasia delle immagini, alla voluta segretezza della complicità, nelle conversazioni e nei comuni interessi, nei suggerimenti letterari e nelle dichiarate risate che hanno caratterizzato il legame distintivo tra Michal Rusinek e Wislawa Szymborska.
Leggere Wislawa Szymborska è una scelta e un’opportunità elegante a mantenere il dubbio”stupefacente” per la grande compiacenza del mondo, per proteggere la propria affinità, assecondare la propria esclusività, adottare in ogni intonazione un modo di essere e di comportarsi. La dilatata imponenza del suo linguaggio, convince il rispettoso gioco delle parole con acuta ed ironica filosofia e respira nella struggente inevitabilità la profondità dell’intero ventre della poesia. L’immutato elogio della poetessa da parte di Michal Rusinek descrive un’eccentrica nostalgia dei luoghi e delle persone che accoglie l’ombra di un passato non perduto ma che esibisce la veloce, inafferrabile ostinazione della volontà a ritirarsi nell’inconfondibile senso dell’umorismo. La poetessa assorbe l’aspetto meditativo con la leggerezza raffinata, è delicatamente distante da tutto e dove “ogni parola ha un peso non c’è più nulla di ordinario e normale”. L’amicizia che ha convinto il segretario a seguirla fino alla fine ha lo stesso bisogno di solitudine che imponeva la poetessa nel momento in cui nascevano le sue poesie, per rendere universale il rituale attrattivo di ogni riservata confidenza.
Rita Bompadre – Centro di Lettura “Arturo Piatti”
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Rita Bompadre ha scelto per noi tutti una poesia della Szymborska, tratta proprio da ‘Nulla di ordinario’. Una scelta che ci pare molto opportuna in questo ‘clima’ grigio, carico di incertezze e ‘avversità’. Non esclude la poetessa, nella sua ironica visione del mondo e delle cose del mondo, delle ‘schiarite’, certo sempre offuscate dal dubbio, ma pur sempre aperte a nuova luce, animate da uno sguardo più solare verso il futuro. Non perdiamoci d’animo, dunque, guardiamo oltre le nuvole ora minaccianti pioggia, domani pronte ad aprirsi a nuovo sole. Non dimentichiamo in ogni caso di essere prudenti e teniamo sempre a portata di mano l’ombrello!
Il giorno dopo – senza di noi.
La mattinata si preannuncia fredda e nebbiosa
In arrivo da ovest
nuvole cariche di pioggia.
Prevista scarsa visibilità.
Fondo stradale scivoloso.
Gradualmente, durante la giornata,
per effetto di un carico d’alta pressione da nord
sono possibili schiarite locali.
Tuttavia con vento forte e d’intensità variabile
potranno verificarsi temporali.
Nel corso della notte
rasserenamento su quasi tutto il paese,
solo a sud-est
non sono escluse precipitazioni.
Temperatura in notevole diminuzione,
pressione atmosferica in aumento.
La giornata seguente
si preannuncia soleggiata
anche se a quelli che sono ancora vivi
continuerà a essere utile l’ombrello.
Wislawa Szymborska