La Calabria di Corrado Alvaro: nuovi studi sullo scrittore.

Si è svolto a Reggio Calabria, alla biblioteca comunale, accanto alla sala di Alvaro, che conserva gli inediti dello scrittore, un incontro singolare organizzato dall’associazione Nuovo umanesimo. L’argomento era: La Calabria di Alvaro.

Singolare, perchè a tenere tale incontro è stato un geologo, Enzo Pizzonia, che ha posto al centro la responsabilità verso il territorio che a partire dai Diari lo scrittore di S. Luca ha sempre testimoniato.

Corrado Alvaro

La lettura tradizionale di Alvaro propone la formula del realismo magico che si rifà al discorso novecentesco di Bontempelli ed al tema della memoria accorata e trasfigurante di una realtà remota e fascinosa. La Calabria è per Alvaro, vagabondo nel mondo, il paradiso perduto, il ritratto immobile rappresentato in Melusina, uno dei suoi più intensi racconti.

Ma tale formula si scontra con il mondo certo non idillico di Gente di Aspromonte, che è anzi violento. L’incipit lo dice: «Non è bella la vita dei pastori». Si tratta di un realismo sociale. La sigla di tale realismo più forte della memoria e della sua fascinosa magia consiste in una visione del mondo diviso tra opposti senza conciliazione.

In Gente di Aspromonte l’abbondanza in cui vive il pigro padrone si contrappone all’oscurità ed alla penuria della vita dei pastori e si capisce da che parte stia Alvaro proprio dalla figurazione dei pastori con i cappucci neri, appoggiati ai lunghi bastoni come divinità minori sofferenti e neglette.

L’abbondanza e la povertà nascono da questa violenta contrapposizione e da qui l’appello alla giustizia che è il carattere dominante degli abitanti dell’Aspromonte e di Antonello, il protagonista.

Anne Christine Faitrop Porta, studiosa di Alvaro, trova pure un legame forte con le letture francesi in Cose di Francia, con la rivisitazione dei Miserabili di Hugo, ad esempio. (link Altritaliani:  https://altritaliani.net/cose-di-francia-da-gente-in-aspromonte-di-alvaro-ai-miserabili-di-hugo/).

Alvaro è così l’interprete per eccellenza non del carattere o del tipo umano che vive in Calabria, ma di un’istanza umana universale che in Calabria si esprime più che altrove anche nel travestimento del male, nella perdizione e aberrazione.

L’uomo in fuga che è il protagonista di tutti i romanzi ed i racconti alvariani, incontra qui il suo rifugio per una strana sorte risarcitoria, emblematica di tutti gli uomini.

“Voi che amate la giustizia venite in Calabria”. Potrebbe suonare così l’appello attuale alla rigenerazione. “Potreste lavorare proficuamente per compierla”. La prospettiva nella lettura di Enzo Pizzonia è la responsabilità nei confronti del territorio, il tentativo d’un suo riscatto.

È dall’avvento della modernità che circola l’idea per la Calabria come di un sacrilegio, di una sconsacrazione della terra, di un abbandono che noi con termini edulcorati e soffici definiamo indifferenza.

La lettura di Alvaro sotto questo profilo è nuova e stimolante ed in questo contesto già s’apparecchia, per i prossimi mesi, una rinnovata attenzione ai temi cari allo scrittore calabrese.

La Calabria prepara le celebrazioni del 2017. Il presidente della Regione, Mario Oliverio è intervenuto recentemente per annunciare la creazione di un Comitato per ricordare la figura di Corrado Alvaro ed il suo significativo contributo alla promozione del territorio:

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«Il 2017 è l’anno in cui ricorrono i cento anni dalla prima vera e propria pubblicazione letteraria di Alvaro, Poesie grigioverdi, del 1917 appunto (Vedi: QUI). Un anno significativo perché è quello più emblematico della Grande Guerra a cui Alvaro ha partecipato e sulla quale ha lasciato pagine indimenticabili. La casa editrice Bompiani, per l’appunto, e non a caso, ha recentemente ripubblicato il romanzo alvariano « Vent’anni »»….Corrado Alvaro è il naturale punto di partenza di ogni riflessione sulla Calabria. Lo sentiamo vicino – ha concluso Oliverio – perché rappresenta la coscienza critica della Calabria e può dirci ancora molto, può fornirci chiavi di lettura sul mondo attraverso lo strumento affascinante della narrazione, con tutto il bagaglio di emozioni e suggestioni che dalla Calabria si è sempre portato dietro».

Da seguire, nel 2017….

Carmelina Sicari

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Carmelina Sicari
Carmelina Sicari è stata Dirigente Scolastico del Liceo Classico di Melito Porto Salvo e dell'Istituto Magistrale di Reggio Calabria. Si occupa da tempo di letteratura contemporanea e di semiotica con opere su Pirandello e sull'Ariosto. Ha collaborato a molte riviste letterarie tra cui Studium, Persona, Dialoghi… Ha all'attivo numerose pubblicazioni su La canzone d'Aspromonte, Leopardi e il Novecento letterario. Continua a sostenere nel presente il Movimento culturale Nuovo Umanesimo di Reggio Calabria di cui è stata ideatrice.

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