Presentato nei giorni scorsi nella mia città di Ferrara, dinanzi ad un folto pubblico, l’ottimo libro di Alessandra Necci, “Isabella e Lucrezia, le due cognate. Donne di potere e di corte nell’Italia del Rinascimento”. Il racconto di un’epoca straordinaria narrata e vista attraverso lo sguardo di due donne altrettanto straordinarie: la marchesa di Mantova Isabella d’Este, moglie del marchese Francesco Gonzaga, e la duchessa di Ferrara Lucrezia Borgia, sposa del duca Alfonso d’Este, fratello di Isabella.
Ed è stato, come dire, ‘la cosa giusta nel posto giusto’: la sede prestigiosa dell’evento è stata la mitica Sala dei Comuni del Castello Estense, il simbolo di Ferrara e dimora gentilizia degli Este per antonomasia, dunque, due tra le fondamentali e più erudite Donne del Rinascimento nazionale e locale, imprescindibili per la conoscenza di quell’aurea ed unica stagione che non ebbe ‘rivali’ in nessun altra parte d’Europa e che – per dirla con l’Autrice – ha ‘preparato’ quella che è l’Italia d’aujourd’hui – mutatis mutandis, si capisce.
Con l’Autrice ha dialogato Lucia Menegatti, studiosa di Storia dell’arte che si è distinta, in ambito scientifico, per le sue ricerche archivistiche e storiche sulle committenze artistiche degli Este, presente anche Cesare De Michelis, c’est-à-dire Marsilio editore.
La Necci, di cui sotto si riporta un esauriente curriculum vitae testimone di variegata ed eccellente cultura, è per corso studi e specializzazioni e per lavoro e riconoscimenti, molto legata anche alla Francia.
Ma l’amore per Isabella d’Este e poi Lucrezia, nasce molto presto, grazie al ricordo di un viaggio giovanile fatto con la madre a Ferrara e Mantova, corti umanistico-rinascimentali (e di esso la Necci conserva gelosamente un poster, ancora attaccato in camera sua, come ha teneramente confessato nel corso della presentazione) dove si svolse la vita delle due Donne di potere – come vengono definite nel sottotitolo. Ma furono pure Donne colte, alla moda, e politiche – anche se il percorso, si svolse in modo diverso per l’una e per l’altra.
Così, grazie a questa doppia intrecciata biografia di Isabella e Lucrezia, il testo narra, in dettaglio, come si accennava più sopra, all’Italia dell’Umanesimo, un’epoca senza la quale non ci sarebbe stata quella successiva, il Rinascimento, mettendone in evidenza la grandezza e la tragicità, gli splendori e le miserie, la complessità e le contraddizioni, gli individualismi e i particolarismi – quelli di cui parla Machiavelli ne Il Principe, tanto per intenderci – che le impediranno per molti secoli ancora di divenire uno stato unitario, anche grazie agli stati stranieri come la Spagna o la Francia, richiamati dalle stesse Signorie, dal papato – i Papi Re – a dar man forte nel corso delle varie guerre e guerricciole ed a ‘disegnare’ quello che è ‘ancor oggi’ il Bel Paese dell’Abate Stoppani.
Rec. di Maria Cristina Nascosi Sandri
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Trama del libro:
Il nuovo libro di Alessandra Necci, “Isabella e Lucrezia, le due cognate”, traccia il profilo delle due donne più influenti del Rinascimento italiano, Isabella d’Este, marchesa di Mantova, e Lucrezia Borgia, duchessa di Ferrara. Divenute cognate in seguito al matrimonio in terze nozze di Lucrezia con Alfonso d’Este, il volume è una doppia biografia che mette a confronto le personalità di Isabella e Lucrezia, tanto diverse e distanti, quanto unite dallo stesso destino: essere eredi di una grande dinastia.
Isabella è cerebrale e razionale, una raffinata stratega capace di vincere le più difficili partite dello scacchiere italiano; incarna il prototipo della donna politica che antepone l’interesse dello Stato, della dinastia e dei sudditi, agli affetti. Mecenate e collezionista d’arte, Isabella è moglie di Francesco Gonzaga ed è definita dai contemporanei “la prima donna del mondo”. Tuttavia, la sua memoria verrà quasi distrutta dagli ingrati discendenti, i quali, pochi decenni dopo la morte, ne svenderanno le opere. Di Isabella resta, a noi, la frase “senza speranza e senza timore”, incisa nei Camerini di Mantova.
Lucrezia, al contrario, è una creatura più femminile, passionale, capace di intense passioni e forti sentimenti. Figlia di un papa controverso (Alessandro VI), Lucrezia è “innamorata dell’amore”. Si dimostra, tuttavia, un’accorta governante quando si tratta di difendere il più prezioso e bramato dei beni: il potere. Più vulnerabile di Isabella, Lucrezia è tiranneggiata da signori e papi che si combattono con ferocia, e diviene preda degli stranieri che sempre più numerosi varcano le Alpi con i loro eserciti per conquistare i territori italiani.
Vittime e protagoniste dei giochi di potere, le due donne incrociano le loro esistenze con quelle dei maggiori personaggi del tempo, e la narrazione biografica si intreccia con l’analisi politica dell’Italia dell’Umanesimo e del Rinascimento. Un’Italia che è la patria di alcuni dei maggiori geni di tutti i tempi – Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Pico della Mirandola, Ludovico Ariosto – ma che non sa tradurre la bellezza culturale in efficienza politica.
Splendore e miseria, grandezza e tragicità: le contraddizioni del Rinascimento, le contrapposizioni tra due cognate.
Da leggere assolutamente.
Isabella e Lucrezia, le due cognate
scritto da Alessandra Necci
Marsilio Editori – Collana Gli Specchi
Euro 19,50