Il mito dell’uguaglianza e la favola della Cipria

E dunque esiste un paradosso all’interno del nuovo linguaggio politico, l’uguaglianza o meglio la disuguaglianza.

Il problema dell’uguaglianza è la grande incompiuta della rivoluzione francese. Dei suoi assiomi infatti ogni rivoluzione ha inalberato il principio della libertà ma non quello dell’uguaglianza.

vignetta di Michel Kichka

Alla Statua della Libertà ha affidato il messaggio della rivoluzione francese a cui si ispirava quella americana.

Di libertà parla anche il grande maestro dell’utopia, Don Chisciotte. Trascorre lo spazio letterario la lunga fila dei galeotti in catene che il cavaliere triste corre a liberare perchè nessun uomo sia in catene.

Unamuno, il grande commentatore del Don Chisciotte, inneggia a questa espressione sublime. Combatte l’hidalgo i mulini a vento che per lui sono giganti che opprimono la libertà. Ma non vi è traccia di lotta per l’uguaglianza.

Eppure la disuguaglianza è il grande tema della crisi attuale. Essa cresce in modo esponenziale quanto più si allarga la ricchezza dei pochi.

Il fallimento dell’utopia marxiana che aveva portato Orwell in 1984, alla sconvolgente constatazione che tutti sono uguali ma che esistono i più uguali, aveva finito con il creare una distopia, il pessimistico declino dell’ipotesi di una giustizia sociale.

Essa riaffiora oggi nel linguaggio di alcuni che vorrebbero togliere ai pochi per dare ai più. Ma in tal modo lo stato della disuguaglianza non solo si enfatizza e si protrae ma anche diviene in qualche misura paradossale. Si crea una nuova disuguaglianza a scapito di quelli a cui viene tolto, a cui non si dà nessun risarcimento in cambio.

Ogni politico,giunto al potere, si affretta a dichiarare che è il padre di tutti e che tutti sono uguali per lui. Qui al contrario si dice che si è uguali per pochi.

Solo nella “favola della Cipria” di Giuseppe Parini l’uguaglianza trova una sua attuazione. Poiché bisogna lì cancellare la differenza tra giovani e vecchi, allora la parrucca incipriata, che tutti devono portare, sembra risolvere il problema. E la cipria che copre le parrucche rendendole uguali è un vero dono degli dei.

Per i pensionati scarnificati di oggi, eroi di una nuova rinascente disuguaglianza, bisogna trovare un nuovo Parini ed una nuova favola della cipria.

Carmelina Sicari

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Carmelina Sicari
Carmelina Sicari è stata Dirigente Scolastico del Liceo Classico di Melito Porto Salvo e dell'Istituto Magistrale di Reggio Calabria. Si occupa da tempo di letteratura contemporanea e di semiotica con opere su Pirandello e sull'Ariosto. Ha collaborato a molte riviste letterarie tra cui Studium, Persona, Dialoghi… Ha all'attivo numerose pubblicazioni su La canzone d'Aspromonte, Leopardi e il Novecento letterario. Continua a sostenere nel presente il Movimento culturale Nuovo Umanesimo di Reggio Calabria di cui è stata ideatrice.

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