Grande Pompei: archeologia, territorio e rinascita culturale

Pompei è un luogo dell’anima che invita a riflettere sul rapporto tra la vita e la morte e, con il suo territorio, ci racconta una storia di riscatto possibile.

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museo archeologico Stabia
Libero D’Orsi, pioniere dell’archeologia stabiana

Il Museo Archeologico di Stabia, situato presso la Reggia di Quisisana a Castellammare di Stabia, è dedicato a Libero D’Orsi, la cui tenacia ha portato alla riscoperta dell’antica città romana di Stabiae, sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. e risorta pochi anni dopo. L’esposizione presenta i reperti degli scavi condotti da D’Orsi tra il 1950 e il 1968, in particolare quelli provenienti dalle ville marittime (come Villa San Marco e Villa Arianna) e dalle ville rustiche dell’ager stabianus.

Il “concept” museale è fortemente orientato al territorio, descrive le dinamiche geopolitiche post-eruzione e mette in risalto la qualità artistica della pittura stabiana, spesso in III e IV stile, con affreschi che decoravano soffitti e pareti. Il museo utilizza installazioni multimediali per esplorare l’area circostante e le vie di comunicazione antiche e si chiude con una sezione dedicata alla distruzione e alla successiva rinascita di Stabiae.

Planisfero delle stagioni

In concomitanza con l’ampliamento del Museo, il 4 marzo 2024, è avvenuta l’inaugurazione dei depositi archeologici stabiani presso le ex Scuderie reali della Reggia di Quisisana. Questi depositi sono stati concepiti non solo per la conservazione ma anche come laboratori di conoscenza e spazi aperti a diverse professionalità e al pubblico e promuovono un’esperienza cognitiva legata alle tecniche di conservazione. L’allestimento prevede tre zone distinte con diversi livelli di accessibilità: un’area completamente aperta, un laboratorio visitabile per mostrare il lavoro dietro le quinte e una zona interna riservata agli addetti, occasionalmente aperta alle visite. Per ampliare l’accesso alle informazioni, sono state integrate postazioni di consultazione di database digitali che offrono dati completi sui reperti, disponibili per tutte le categorie di utenti e implementabili dagli studiosi.

libri collana Repubblica

E proprio alla Reggia di Quisisana a Castellammare di Stabia, simbolo di rinascita dopo anni di degrado e sede del Museo Archeologico di Stabiae, è stato recentemente presentato un nuovo libro della collana editoriale di Repubblica intitolato “Grande Pompei”. Esso racconta le ultime scoperte archeologiche pompeiane che costituiscono una guida ai siti vesuviani: partendo dalla casa del Tiaso, lo sguardo si allarga oltre le mura dell’antica città sepolta dall’eruzione pliniana del 79 d. C., attraversa Civita Giuliana, Boscoreale, Terzigno, Poggiomarino, Scafati e si sposta verso l’Ager Stabianus, in direzione dei siti di Oplontis, Stabiae e il Castello di Lettere. D’altronde il museo è centrale nella visione del Parco Archeologico di Pompei, diretto da Gabriel Zuchtriegel, che mira a creare un “museo diffuso” nell’area vesuviana e stabiese teso ad esporre la storia di un vasto territorio culturale, una “passeggiata” tra luci ed ombre con alcuni protagonisti del I sec. d.C. nell’antica Pompei e il suo territorio che ingloba le aree circostanti ed evidenzia come questo approccio sia inclusivo in quanto abbraccia la narrazione degli strati sociali più poveri e la sostenibilità storica.

L’opera editoriale, frutto di una vasta collaborazione, è stata recentemente presentata al cospetto dei curatori e di esperti ed ha offerto spunti su nuovi scavi e progetti di valorizzazione archeologica, in collaborazione con otto comuni locali. L’obiettivo primario, come sottolinea il sindaco di Castellammare di Stabia Luigi Vicinanza, è quello di innovare la tradizione e restituire a Stabiae il suo ruolo storico e culturale attraverso la promozione della conoscenza e la realizzazione di interventi per rendere il circuito archeologico più fruibile.
L’evento di presentazione ha visto una grande partecipazione pubblica e la presenza dei sindaci della zona ha offerto ancor di più la testimonianza di una visione territoriale estesa della Grande Pompei.

La rilevanza della collaborazione tra i sindaci e il successo del recupero urbano, con la Reggia stessa che funge da “hub culturale” e che ospita il Museo archeologico di Stabiae, fanno di Quisisana un centro propulsore di diffusione dell’indiscussa bellezza del patrimonio locale.

Sala del Museo Archeologico Libero D’Orsi

Il museo “Libero D’Orsi”, come ha chiarito la direttrice Maria Rispoli, sta diventando un polo culturale. Qui, infatti, sono in corso numerose attività, tra cui il centro di formazione e valorizzazione dei beni culturali, il primo nell’Italia meridionale, grazie al quale la Reggia di Quisisana è diventata un punto di riferimento. Tutto parte dalla cultura: il museo sta raccogliendo tantissime adesioni e, con le numerose manifestazioni che si svolgono, sta diventando un motore di creatività e di idee e narra, attraverso i reperti e i meravigliosi affreschi, una storia che mette in comunicazione il passato con il presente. Sono in corso, inoltre, alcuni studi ed interventi di manutenzione come il progetto di restauro delle facciate del palazzo e il recupero delle fontane e dei giardini storici.

Pubblicata anche – e di recente – la Guida del Museo Archeologico di Stabia a cura di Maria Rispoli e Gabriel Zuchtriegel edita da Eidos Publishing and Design. La Guida è uno strumento utile per affiancare la visita al Museo, e contieni brevi descrizioni di ciascuna sala.

Le iniziative messe in campo rimarcano anche quanto sia importante coinvolgere i cittadini e, soprattutto, le nuove generazioni nel legame con la storia e l’archeologia del loro territorio.

Proprio in questa direzione si muove, infatti, il progetto rivolto agli studenti dell’area vesuviana “Sogno di volare che, attraverso la metodologia della non-scuola del regista emiliano Marco Martinelli, risponde appieno agli obiettivi dell’Ufficio Unesco e del Museo archeologico stabiano.

Adele Tirelli

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Adele Tirelli
Adele Tirelli è docente di Italiano e Storia negli Istituti Superiori. La sua esperienza professionale copre molti campi: nell'istruzione, nella storia locale, nell'archeologia e nella poesia. Ha collaborato con varie riviste tra le quali "Artepresente", diretta da Raffaele Bussi e Giorgio Agnisola, "Meridione. Sud e Nord del mondo", rivista trimestrale diretta da Guido D'Agostino e "Resistoria", Bollettino dell'Istituto Campano per la storia della Resistenza, edito da La Città del Sole. E' curatrice di mostre di pittura e libri di ricerca sulla storia del Novecento e autrice di numerosi articoli e saggi monografici. E' autrice insieme ad altri e curatrice della pubblicazione del volume "La negazione dell'altro. Percorsi della memoria per non dimenticare", ricognizione sul percorso della Shoah.

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