Gibrah oppure Giuliano Brancale… Cronistoria di un quadro dell’artista, per immagini

Parte I.
Accade che incontri un artista per strada e rimani incuriosito.
Se poi è la strada di casa, la mia, a Torino, è ancora più facile: tutte le volte che esci o rientri, lo vedi, e fai una foto senza pensarci.

Poi dopo un po’ le riguardi tutte insieme e ti dici : “caspita, c’è la storia di una nascita e dello sviluppo di un’ opera in queste foto.”
Gliele invii e gli chiedi se ti racconta lui i passaggi.
Ecco la cronistoria di un quadro. « Plana n.5 » lo abbiamo intitolato, come un profumo famoso.
La storia di un quadro dalla nascita al suo compimento. Dalla forma alla firma.
Se Le Goff avesse mai ragione nel sostenere che la storia la raccontano le persone normali più che gli eroi, ecco una porzione di storia di un artista, di una città, di un’opera.

Grazie Giuliano per aver deciso di fermarti a dipingere sotto casa mia e di aver poi risposto ad alcune mie domande che verranno pubblicate prossimamente su questo sito. [L’INTERVISTA È ORA IN RETE QUI]

*****

Lunedì 29 gennaio 2024 – la tela è bianca, anzi grigia 

1- Al primo giorno di pittura era preceduta una sessione di disegno dal vero (non documentata) su un foglio dello stesso formato della tela.
Successivamente questo disegno è stato trasferito sulla tela impressa di grigio; è un modo per impostare precisamente la composizione prima di dipingerla.
Il grigio è una base ideale per quadri chiari.

2-La prima sessione si è risolta con le campiture principali del frontone, delle mura e del cielo.

2 febbraio, venerdì 

3-Nella seconda e terza sessione ho iniziato a rifinire colonne, finestre e pareti senza arrivare ancora ai punti luce e ombre massime.

8 febbraio, giovedì 

4-Nella 5 e 6a sessione ho cominciato a aumentare i contrasti (come le ombre delle colonne e il bordo del frontone, vero e proprio elemento grafico della tela, così come il bordo scuro della parete in primo piano)

11 febbraio, domenica

Già che ci siamo, lo sguardo di Anastasia resta essenziale (per non parlare di quello di molti amici pittori): un confronto con l’esterno è sempre un buon modo per capire se si sta procedendo nella giusta direzione.

12 febbraio, lunedì

7-In questa sessione ho rifinito lo sfondo con l’aggiunta di alberi e di dettagli sull’edificio in secondo piano.

14 febbraio, mercoledì, San Valentino, “the end”

8-Ho finito il quadro con una 8a sessione, aumentando i punti luce definitivamente sul frontone e scurendo le ombre del “tempio”.

Procedo spesso così: aumentando alla fine luci e ombre in modo strategico, decido di concentrare il focus sull’elemento principale della composizione.

 

Article précédentUn’estate italiana. Di Gigi Pariani: ‘Una foto ingiallita’
Article suivantAspettando le presidenziali del 2027… chi vive in Francia diventi francese!
Eraldo Mussa
Torinese, cresciuto in Liguria al confine con la Francia, forse per questo mi sono sempre sentito un “altro italiano”. Laureato in Lettere, giornalista, rallysta e pubblicitario nella vita professionale. “Se unisco i punti della mia vita, le automobili sono state il mio fil rouge.” Contatto: eralmussa(at)gmail.com

LAISSER UN COMMENTAIRE

S'il vous plaît entrez votre commentaire!
S'il vous plaît entrez votre nom ici

La modération des commentaires est activée. Votre commentaire peut prendre un certain temps avant d’apparaître.