Il Governo ha deciso di vietare il passaggio delle grandi navi “dirette o in partenza da Venezia per il Canale di Giudecca”. Fatta la legge, trovato l’inganno. L’annunciato stop alle grandi navi riguarderebbe solo il Canal Grande, e si prevede lo scavo di un nuovo canale che metterebbe a repentaglio in modo drammatico i delicati equilibri lagunari. I comitati restano in allerta e dicono no a qualunque accesso porti le grandi navi in laguna.
« Dal 1 Gennaio 2014 dovrà essere vietato il passaggio nel canale dei traghetti e dovrà essere ridotto fino al 20% il numero delle navi da crociera di stazza superiore alle 40.000 tonnellate abilitate a transitare per il Canale della Giudecca. Dal 1 Novembre 2014 dovrà essere definitivamente precluso il transito delle navi crocieristiche la cui stazza superi le 96.000 tonnellate di stazza lorda ».
Questo è il comunicato ufficiale uscito da Palazzo Chigi firmato dal governo Letta. Una vittoria per Venezia ed il Comitato No Grandi Navi? Difficile dirlo anche perchè se non si vedranno più le grandi navi transitare per il bacino di S.Marco ciò non significa che queste non transiteranno per altri canali. Nel suo comunicato Palazzo Chigi fa sapere che per il passaggio delle Grandi Navi è previsto lo scavo di un nuovo canale (Canale Contorta S.Angelo) che localizzato vicino a Malamocco ( una delle parti conclusive del lungo litorale lidense di Venezia) permetterà ugualmente il transito alle navi.
Con tutti i problemi che questo comporterà, in primis un nuovo dissesto idrogeologico della laguna, così tenacemente difeso da tutte le associazioni ambientalistiche in questi ultimi anni. E’ piuttosto evidente che il Governo Letta non poteva cancellare tutte le attività portuali legate alle crociere.
Offrendo questa « porta di servizio » (il Canale Contorta), è riuscito ad ammansire le parti in causa (Comitato No grandi Navi e le autorità portuali). Ma da parte del Comitato No Grandi Navi si può star certi che questo periodo che li separe da quel 1 Novembre 2014 sarà un tempo dove si metteranno a punto nuove strategie di lotta. Adesso nel Canale della Giudecca passano solo le navi della compagnia greca Anek Lines con il simbolo, il profilo dell’isola, ben evidenziato sulle ciminiere. A guardarle sembrano aliene, così piccole nella stazza rispetto ai colossi della Costa Crociere e Caribbean Cruises, ma è questa la “normalità” che dovrebbe transitare lungo il bacino di S.Marco e che sia rispettosa delle fragili strutture di Venezia?
Da troppo tempo i signori della portualità (ex sindaco Costa in testa) fanno finta di non capire che l’anormalità delle Grandi Navi può solo creare tensione. Queste flotte di mostri giganteschi che ogni giorno e per molti mesi all’anno transitano sui canali della città, creano ansia ad ogni arrivo e partenza. Più e più volte si è ribattuto sul fatto che un errore di manovra può causare danni incalcolabili al fragile corpo della città.
Non esiste nave, per quanto modernamente attrezzata, che escluda errori di rotta. C’è chi, vista l’inefficacia della politica, sia locale che nazionale, ipotizza che solo uno schianto addosso a qualche riva impedirà definitivamente il transito alle Grandi Navi. Se questa ipotesi dovesse verificarsi, qualsiasi provvedimento potrebbe essere inutile e tardivo.
L’angoscia rimane, perchè i ricordi vanno al disastro dell’Isola del Giglio e a quello ligure dove, in una tranquilla notte, un errore di manovra di una nave causò l’abbattimento di una torre di controllo causando la morte di parecchie persone.
Venezia è qualcosa di più di una semplice città di mare. Chi la ama davvero lo sa e la vuole difendere e la Laguna è un bene altrettanto prezioso e fragile, raro e delicato quanto la città che da essa è nata.
Massimo Rosin