‘Fuori’, il nuovo film di Mario Martone su uno spaccato di vita di Goliarda Sapienza

“Fuori” è il nuovo film di Mario Martone, unico regista italiano in concorso nella sezione ufficiale del Festival di Cannes lo scorso maggio. Un film intenso e toccante già uscito in Italia che racconta uno spaccato di vita della scrittrice Goliarda Sapienza, con Valeria Golino, Matilde De Angelis e una sorprendente Elodie in un ruolo drammatico e profondo. Tra le mura del carcere nasce una storia di amicizia e libertà. Siamo a Roma in una calda estate d’inizio anni ’80. Una recensione di Armando Lostaglio.

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È l’ultimo film di Mario Martone in concorso a Cannes lo scorso maggio, dove ha ottenuto pregevoli consensi. Un’opera intensa che offre la conoscenza di una delle maggiori scrittrici del secolo scorso, Goliarda Sapienza, catanese, già compagna di Citto Maselli (che ospitammo a Rionero in Vulture alcuni anni fa); una scrittrice a lungo trascurata, scoperta letteraria in tarda età. Valeria Golino interpreta con sguardo introspettivo la scrittrice, avendo diretto una serie tv dal suo tormentato romanzo “L’arte della gioia. Mentre Matilda De Angelis è Roberta ed Elodie interpreta Barbara: un rapporto di “sorellanza” fra loro tre, maturato nel regime carcerario, cui la macchina da presa di Martone entra con garbo.

Delle tre amiche ex carcerate Goliarda Sapienza ha parlato nel suo libro “L’università di Rebibbia” e “Le certezze del dubbio”, scoperte letterarie dapprima in Francia, nazione colta e ben più lungimirante.

Eppure Martone non si ferma ad una narrazione cronachistica: svolge un andirivieni fra il dentro e il fuori, fra le celle e la loro “presunta” libertà. Nella sceneggiatura vige una sorta di ode alla vita, la ri-scoperta di un erotismo timido, quasi castigato: trasognante e desideroso, come una chimera che tende a sfuggire perché forse “immeritata”, una espiazione di fondo.
La propensione del regista napoletano vige nel saper integrare tali elementi con aspetti introspettivi che determinano spunti di riflessione, finanche sociologica, un approccio di scoperta verso personalità evolute e colte. Così è avvenuto in passato con i suoi celebri film: Il giovane favoloso su Leopardi, o su De Filippo in Qui rido io e Il sindaco del Rione Sanità.

È regista introspettivo Martone, coadiuvato nella sceneggiatura da Ippolita di Majo, sua moglie. E dunque Fuori non è un biopic sulla scrittrice scomparsa nel 1996, ma è uno sguardo acuto sulla incidenza e lo spaesamento verso la vita stessa.

Imprime poesia la scena delle tre amiche che fanno la doccia insieme, come un interscambio fra purificazioni e desiderio. Ed ancora, il canto dalle finestre delle detenute suggerito dalle ex compagne ormai fuori.

Una fotografia calda racconta benissimo quel 1980 in una Roma ben ricostruita in ogni ambiente (soprattutto negli esterni), ripresa nei vagiti del “riflusso” ormai nell’oblio, con gli anni di piombo quali riflessi improbabili nella giovane coprotagonista Roberta, in carcere per banda armata. Difficile immaginare che una ragazza dall’aspetto stralunato avesse fatto parte di organizzazioni clandestine di lotta armata.

Martone rimane un autore erudito, sempre ispirato dalla storia e dalla cultura del nostro Paese.

Armando Lostaglio

Synopsis

Ce film a été présenté en Compétition au Festival de Cannes 2025. Sa sortie en France semble prévue pour la fin de l’année.

Rome. Années 80. Goliarda Sapienza travaille depuis 10 ans sur ce qui sera son chef-d’œuvre « L’Art de la joie ». Mais son manuscrit est rejeté par toutes les maisons d’édition. Désespérée, à court d’argent, Sapienza commet un vol qui lui coûte sa réputation et sa position sociale. Incarcérée dans la plus grande prison pour femmes d’Italie, elle va y rencontrer voleuses, junkies, prostituées mais aussi des politiques. Après sa libération, elle continue à rencontrer ces femmes et développe avec l’une d’entre elle une relation qui lui redonnera le désir de vivre et d’écrire.

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Armando Lostaglio
ARMANDO LOSTAGLIO iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Basilicata; fondatore del CineClub Vittorio De Sica - Cinit di Rionero in Vulture nel 1994 con oltre 150 iscritti; promotore di altri cinecircoli Cinit, e di mostre di cinema per scuole, carceri, centri anziani; autore di testi di cinema: Sequenze (La Nuova del Sud, 2006); Schermi Riflessi (EditricErmes, 2011); autore dei docufilm: Albe dentro l'imbrunire (2012); Il genio contro - Guy Debord e il cinema nell'avangardia (2013); La strada meno battura - a cavallo sulla Via Herculia (2014); Il cinema e il Blues (2016); Il cinema e il brigantaggio (2017). Collaboratore di riviste e giornali: La Nuova del Sud, e web Altritaliani (Parigi), Cabiria, Francavillainforma; Tg7 Basilicata.

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