Costituzione. Il premierato è l’intuizione di un francese, Maurice Duverger.

Il premierato è un’invenzione francese. Il Parlamento italiano sta esaminando l’importante riforma della Costituzione che prende il nome di premierato. Sotto questo nome si intende una forma di Governo in cui il Capo dell’esecutivo, in Italia il Presidente del Consiglio, è eletto dai cittadini.

Il premierato è già stato sperimentato in Israele in tre circostanze, tra metà anni Novanta e inizio del duemila, con esiti decisamente negativi. Infatti, da un lato veniva eletto il Capo del Governo, ma dall’altro lato la legge elettorale (un proporzionale puro) non gli assicurava alcuna maggioranza sicura nella Knesset, il parlamento israeliano. Pertanto, il Primo Ministro si trovava ad essere sulla carta potentissimo, avendo ricevuto la più grande legittimazione politica, quella di un’elezione diretta ad opera dell’universalità dei cittadini, ma nella sostanza si trattava di un generale senza truppe, costretto a mendicare in parlamento il consenso necessario a far passare i propri provvedimenti. “L’accattonaggio” era anche reso più faticoso dal proliferare dei gruppi politici in un parlamento che dire frastagliato e rissoso era poco. Per questo motivo il legislatore italiano si è preoccupato per prima cosa di stabilire che l’elezione del Presidente del Consiglio debba portare con sé anche un premio, ovvero l’attribuzione di un numero di seggi alle forze politiche che l’abbiano sostenuto in modo da garantirgli una maggioranza.

Il premierato è in realtà un’invenzione francese o, meglio, l’intuizione di un francese, Maurice Duverger.

Maurice Duverger

Duverger è noto per essere stato uno dei padri fondatori della scienza politica in Europa, ed è sicuramente il politologo francese più conosciuto e più citato al mondo. È stato autore di alcuni veri e propri bestseller, tradotti in numerose lingue (per citarne uno, Les partis politiques, Parigi, A. Colin, 1951).

Quando era giovane, lui stesso raccontava di essere stato indeciso se diventare uno scrittore, un giornalista, un insegnante o un avvocato. Alla fine, si iscrisse a giurisprudenza e in certo qual modo arrivò a esercitare tutte queste professioni. Quelle che però a cui lui teneva particolarmente erano la seconda e la terza, ovvero il giornalismo e l’insegnamento universitario, al punto da definirsi lui stesso giornalista-professore. Infatti, pur avendo una cattedra universitaria, esercitava allo stesso tempo la professione di giornalista al quotidiano Le Monde, attraverso la quale interveniva nel dibattito politico, polemizzando e avanzando proposte, suscitando per questo scandalo nel paludato mondo universitario della Francia dell’immediato dopo guerra. Ma a Duverger delle critiche non importava. Scrisse anche su l’Express, le Nouvel Observateur, nonché su quotidiani esteri come El Pais e il Corriere della Sera.

Nulla da stupirsi pertanto se la proposta del premierato fu avanzata da Duverger non tramite un articolo scientifico pieno di citazioni in qualche rivista di Diritto Pubblico o in un convegno alla presenza di professori, giudici e avvocati, ma proprio su Le Monde, in due articoli successivi, apparsi il 12 e il 13 aprile 1956 dal titolo Réformer Le Régime (Réformer le Régime I e Réformer le Régime II).

L’idea nasceva dalla profonda ammirazione che Duverger nutriva per il sistema britannico caratterizzato dalla presenza di due soli partiti in competizione tra loro, in cui il leader del partito vincitore delle elezioni diviene il Premier, cioè il Capo di un governo destinato a durare per tutta la durata della legislatura. Che differenza rispetto ai governi della Quarta Repubblica francese (a far data dal 1946) o della Terza (dal 1870 al 1940), con governi formati da una molteplicità di partiti in coalizioni, talvolta frutto di trattative estenuanti, e destinati ad avere per lo più breve durata.

Ecco allora la proposta di Duverger: si introduca nel sistema, l’elezione diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri; per vincere i partiti saranno costretti a raggrupparsi in due schieramenti, ognuno indicando il candidato premier, e si avrà un sistema bipolare.

La proposta di Duverger ebbe una buona accoglienza. Tra l’altro due anni prima era iniziata la rivolta in Algeria e le difficoltà nella conduzione del conflitto venivano attribuite da parte dell’opinione pubblica alla debolezza degli esecutivi. Pertanto il terreno era fertile per l’adozione di una riforma diretta a rendere il governo più stabile e a semplificare il quadro politico.

La Storia prese però una direzione diversa. Dinanzi al perdurare della crisi fu richiamato nel 1958 il generale De Gaulle, il quale, come Presidente del Consiglio, propose l’adozione di una nuova Costituzione che rafforzava notevolmente anziché la figura del Capo del Governo quella del Capo dello Stato, il Presidente della Repubblica. La nuova Costituzione fu approvata con referendum e successivamente, sempre tramite referendum fu approvata anche l’elezione a suffragio universale diretto dello stesso Presidente della Repubblica. Nasceva la Quinta Repubblica, non quella che Duverger aveva chiamato neo-parlamentare, ma un’altra, che sarebbe stata definita semi-presidenziale.

Il Presidente Mattarella e la premier Meloni

In realtà Duverger molto tempo dopo affermò che fin dal momento in cui aveva scritto i due articoli pubblicati su Le Monde nel 1956 avrebbe voluto un sistema semi-presidenziale, solo che i tempi non erano maturi, e che fu lui stesso a proporre a De Gaulle nel 1961 l’elezione popolare diretta del Presidente della Repubblica. Affermò anche che il Generale era indeciso e che fu il fallito attentato del 22 agosto 1962  con 150 colpi esplosi in direzione della sua vettura da un commando di 12 persone a fargli rompere gli indugi (appena sceso dalla macchina, il Generale commentò : Questa è una cosa tangibile, non hanno una buona mira ! e la moglie del Generale commentò: spero che i polli non siano feriti !, con riferimento ai due polli che aveva acquistato prima di mettersi in viaggio e che si trovavano nel bagagliaio).

Non abbiamo le prove se quanto raccontato da Duverger sia vero e ci fidiamo di lui. Fatto sta che la sua proposta del 1956 è stata applicata in Israele quarant’anni dopo, nel 1996, ed è ora in discussione in Italia.

Una curiosità: la proposta di introdurre il premierato è sostenuta principalmente da Fratelli D’Italia, partito che si definisce di destra, mentre Duverger fu eletto nel 1989 alle elezioni europee nelle liste del partito comunista.

Stefano Emanuele Pizzorno

Per chi volesse approfondire:
-Maurice Duverger, Il regime semi-presidenziale francese, in
https://journals.uniurb.it/index.php/studi-A/article/view/1156/1054

-Vincent Hoffmann-Martinot, “Maurice Duverger (1917–2014).” PS: Political Science and Politics 48, no. 2 (2015): 390–91. http://www.jstor.org/stable/24771555.

-Vincent Hoffmann-Martinot, A Short Biography of Maurice Duverger. Fr Polit 3, 304–309 (2005), https://doi.org/10.1057/palgrave.fp.8200084

-LINK ESTERNO: Premierato, cosa prevede “la madre di tutte le riforme”, un articolo uscito il 10 maggio 2024. Agenzia DIRE www.dire.it

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Stefano Emanuele Pizzorno
Nato il 2 ottobre 1963 a Genova, Stefano Emanuele Pizzorno, è un civil servant, avendo svolto la propria attività sempre al servizio delle Istituzioni. Attualmente è un Avvocato dello Stato, una delle carriere pubbliche più importanti del nostro Paese. Prima di divenire Avvocato dello Stato, aveva fatto parte della carriera prefettizia. Ha al suo attivo decine di pubblicazioni nel settore giuridico, soprattutto pubblicistico, apparse nelle più importanti Riviste giuridiche italiane. È stato impegnato sul fronte delle riforme istituzionali, promuovendo il referendum Segni-Guzzetta del 2009 nonché il referendum diretto alla reintroduzione della cd legge Mattarella. È stato anche tra i 184 giuristi firmatari dell’appello a sostegno della riforma costituzionale che poi non passò a seguito del voto negativo nel referendum del 4 dicembre 2016.

1 COMMENTAIRE

  1. In Israele, il sistema dell’elezione diretta del Premier, tuttavia, è stato abolito nel 2001. Prova che non era cosi’ soddisfacente… Esistono altri esempi nel mondo in cui si elegge direttamente il Premier?

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