Ricorre il bicentenario della nascita della scrittrice inglese Charlotte Brontë, l’autrice di “Jane Eyre”, nata il 21 aprile del 1816. In tutto il Regno Unito sono previste delle manifestazioni, alcune delle quali già tuttora in corso, per celebrare questa ricorrenza. In Italia, dall’editore Castelvecchi, esce ora la sua biografia, “La vita di Charlotte Brontë” di Elizabeth Gaskell.
A coordinare gli eventi è la Brontë Society che ha eletto come centro delle iniziative il Brontë Parsonage Museum, ovvero la casa museo delle sorelle scrittrici, Charlotte, Emily e Anne, a Haworth, nello Yorkshire.
Da segnalare a Londra, fino al 14 agosto: la National Portrait Gallery presenta la mostra “Celebrating Charlotte Brontë 1816-1855”, con dipinti e disegni dell’autrice di Jane Eyre, lettere e diari, le prime edizioni dei suoi romanzi e il famoso “piccolo libro” creato dalle tre sorelle durante la loro infanzia.
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Meno noto di Cime tempestose che scrisse l’amata sorella Emily, Jane Eyre ricava dal clima cupo in cui evidentemente vivevano le sorelle Brontë, un’idea meno fervida e disperata, ma ugualmente intensa e drammatica.
L’esistenza di Charlotte fu in apparenza normale, se per normale intendiamo la prossimità ai fratelli e alle sorelle che morirono prima di lei, le nozze tardive con il curato succeduto al padre vicario.
Ricostruisce tale esistenza grigia, uniforme e monotona, la biografia di Elizabeth Gaskell, apparsa nel 1857, a dieci anni dalla scomparsa della scrittrice e ripubblicata ora in Italia dall’editore Castelvecchi.
Eppure Jane Eyre è un classico alla maniera di Cime tempestose e la Brontë maggiore fu grande scrittrice come Jane Austen, assurta alla condizione di classico della letteratura inglese.
Le sorelle Brontë appartengono ad una letteratura al femminile, maturata tra le mura domestiche ma altissima per esperienza interiore, capace di sottili auscultazioni, di vibrazioni interiori davvero inimmaginabili.
Esse credono nella passione, sentimento romantico di solito celebrato nella letteratura al maschile, capace di supremi sacrifici ma con il sentimento del pudore, nascondimento forte ed esplicito nello stesso tempo.
Jane Eyre grida il suo amore senza infingimenti e la sua libertà.
Esse sono figlie dell’ambiente puritano ma nello stesso tempo di una spiritualità religiosa altissima che contempla il peccato, la responsabilità e la capacità di sacrificio.
Jane grida la parità della sua anima, la grandezza della sua libertà in faccia all’uomo che ha inteso ingannarla pur di sposarla.
L’amore è il mito supremo della femminilità ma intorno ad esso fioriscono affetti familiari e maturità psichica.
Straordinario il paesaggio popolato da eriche in Charlotte, laddove la brughiera cede in Emily il passo a paesaggi più familiari.
Charlotte aveva a lungo insegnato e l’ambiente delle allieve ritorna in Jane Eyre, mentre la solitudine è la sigla globale di Cime tempestose.
Soprattutto Charlotte Brontë è l’iniziatrice insieme alla sorella di una schiera di scrittrici consapevoli di una rivoluzione sentimentale e stilistica che noi oggi non possiamo non ricordare.
Carmelina Sicari
Novità editoriale:
Elizabeth Gaskell pagine 464 Dopo la morte di Charlotte Brontë, nel 1855, suo padre esorta Elizabeth Gaskell, già acclamata autrice di Cranford, a scrivere la biografia della figlia. Elizabeth, che era stata una cara amica di Charlotte, parte così sulle tracce di quanti l’avevano conosciuta viaggiando a lungo in Inghilterra e in Belgio per raccogliere informazioni e materiale, e traendo dalle sue ricerche un cospicuo bagaglio accuratamente ordinato di lettere, interviste e osservazioni che restituiscono i momenti salienti della sua storia e del suo ambiente. Seppur privilegiando, anche rispetto al genio letterario, gli aspetti più intimi e personali, Elizabeth Gaskell seppe ricreare la vitalità e la profondità della grande scrittrice vittoriana, svelando al lettore i lati meno conosciuti di un carattere tormentato e introverso.
La vita di Charlotte Brontë
Castelvecchi Editore – 2016
prezzo € 22.00