Precari della scuola italiana ridotti alla fame – Des enseignants italiens réduits à la famine

Con i tagli alla scuola del Ministro Gelmini, migliaia di insegnanti, precari a volte da anni, rimangono senza lavoro. Per questo, si sono iniziati scioperi della fame in tutto il paese. Mentre si moltiplicano manifestazioni e presidi, il governo perde tempo con querelles di palazzo e il Ministro appare sorda a ogni dialogo. Altritaliani ha deciso di parlare della situazione con Brunello Arborio, docente di ruolo mobilitato a sostegno dei colleghi precari contro la demolizione della scuola pubblica italiana.

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Italiano

Intervistato: Brunello Arborio, docente di Matematica e Fisica all’Istituto d’Arte di Terni in Umbria (di ruolo dal 2001) vive a Terni, e ha partecipato il 27, il 28 e il 31 agosto al presidio davanti a Montecitorio a sostegno dei colleghi precari
[[Qualche chiarimento sui termini: il precario è un docente che o insegna in una cattedra vuota, e quindi inizia a lavorare quando viene nominato fino al 30 Giugno o fino al 31 Agosto, oppure sostituisce un docente che si ammala. In ogni caso non può essere assunto a tempo indeterminato; i docenti di ruolo sono quelli a tempo indeterminato e che hanno il posto assicurato, mentre il docente precario può avere insegnato 10 anni su posto vacante e non essere riconfermato l’anno successivo. Da precisare che i docenti precari spesso insegnano in cattedre vuote e hanno gli stessi obblighi dell’insegnante di ruolo, ma vengono licenziati a fine anno. Per entrare in ruolo bisognava conseguire l’abilitazione ed iscriversi in una graduatoria che si chiamava permanente ma adesso è diventata ad esaurimento, è provinciale e si aumentano i punti con l’anzianità di servizio. In tempi normali, dalla graduatoria ad esaurimento si prendono il 50% dei posti di cui il Ministero dispone, l’altro canale è il concorso ordinario da cui si assume per l’altro 50%. Le SSIS (Scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario) servivano a prendere l’abilitazione ma sono chiuse da due anni. Attualmente quindi è tutto bloccato, le graduatorie permanenti sono diventate ad esaurimento, perchè sono chiuse a nuove entrate.]]; ha aperto 3 anni e mezzo fa un forum che si occupa di precariato: http://bru64.altervista.org/forum/

Puoi spiegarci in cosa consiste, in pratica, la riforma Gelmini per la scuola italiana?

La Riforma Gelmini serve ad attuare il taglio di 130.000 dell’organico dei lavoratori della scuola e di 8 miliardi di euro di finanziamenti decisi dal ministro dell’economia Tremonti. Non c’è alcun criterio pedagogico; in realtà la riforma consiste in un taglio generalizzato del tempo che gli studenti passano a scuola, nell’aumento generalizzato del numero di alunni per classe in spregio a qualsiasi legge sulla sicurezza, nella diminuzione delle ore di sostegno per gli alunni diversamente abili.

Qual’è il suo impatto sul rientro a scuola per gli alunni e per i docenti?

I docenti si troveranno con classi molto più numerose, qualcuno assunto a tempo indeterminato perderà il posto nella sua scuola e dovrà trasferirsi in una sede più lontana, molti insegnanti precari, che l’anno scorso avevano lavorato per tutto l’anno, resteranno disoccupati, oppure riusciranno a prendere solo poche ore di insegnamento, con una riduzione proporzionale dello stipendio. Gli studenti avranno classi molto più numerose dove sarà molto più difficile portare avanti il loro percorso educativo e a causa dei tagli ai finanziamenti in molte realtà dovranno portarsi da casa il sapone, la carta igienica e quella per le fotocopie. In molte scuole verranno chiesti contributi economici alle famiglie.

Quanti insegnanti precari ci sono Italia? Quanti di ruolo? I dati del governo concordano coi vostri?

I nostri dati concordano con quelli del ministero: in Italia ci sono circa 700.000 docenti di ruolo e 200.000 docenti precari iscritti nella graduatoria per le supplenze, che non significa automaticamente avere il posto per tutto l’anno. L’anno appena trascorso hanno lavorato regolarmente circa 120.000 precari, gli altri hanno lavorato saltuariamente oppure non hanno lavorato. Di questi 120.000 circa 15.000-20.000 perderanno il posto di lavoro, considerando i tagli al netto dei pensionamenti. Ricordo anche che la Finanziaria del 2008 aveva previsto 130.000 posti in meno in tre anni e siamo solo al secondo anno di tagli, il prossimo anno ci sarà quindi una ulteriore riduzione dei posti di lavoro

Come si sta organizzando la protesta contro la Riforma?

Da due anni opera il Coordinamento Precari Scuola, un coordinamento autonomo da tutti i partiti e sindacati che raccoglie i gruppi di precari attivi a livello locale. Il sindacato CGIL farà partire a breve dei coordinamenti precari FLCGIL (Federazione lavoratori della conoscenza CGIL, in pratica la ex CGIL scuola) . La lotta è difficile perchè gli altri sindacati, CISL, UIL, SNALS, appaiono totalmente complici del governo.a scapito degli interessi dei lavoratori.
Dalla metà di Agosto è partita la protesta spontanea di 3 precari di Palermo, che hanno proclamato lo sciopero della fame, adesso terminato; altri scioperi della fame sono stati a Milano, Benevento, Pisa e Pordenone. Attualmente stanno facendo lo sciopero della fame una collega di Roma ed una di Salerno.
Come CPS abbiamo in mente dei presidi davanti agli USP provinciali (= Ufficio Scolastico Provinciale, gli ex provveditorati) che assegnano gli incarichi annuali, con la sensibilizzazione dei colleghi e la loro occupazione qualora se ne presentassero le condizioni, la non collaborazione al funzionamento della scuola con il rifiuto di tutti gli incarichi aggiuntivi non previsti dal contratto (ore aggiuntive, gite, coordinatori consigli di classe ecc.)
Per l’immediato è prevista una manifestazione cittadina a Roma l’8 Settembre davanti Montecitorio, il 12 una manifestazione sullo Stretto, con il tentativo di bloccare il traffico dei traghetti, ed una grande manifestazione generale unitaria sulla scuola di cui non abbiamo ancora deciso la data, ma che dovrebbe tenersi verso la fine di Settembre.

Quali sono le risposte che avete avuto, ad oggi, dal Ministero?

Il ministro non ha dato nessuna risposta: ha detto che è impossibile assumere tutti i precari e che la colpa del precariato è dei governi precedenti, dimenticando che Berlusconi ha governato l’Italia dal 2001 al 2006. Secondo il ministro coloro che fanno lo sciopero della fame sono politicizzati quindi non ha nessuna intenzione di riceverli o di aprire alcun tipo di dialogo. Il ministro Gelmini sostiene, in modo del tutto falso e fuori dalla realtà, che la scuola va bene, le sue riforme sono apprezzate e non ci saranno problemi per la regolare riapertura dell’anno scolastico.

Francesca Sensini


Rentrée scolaire agitée en Italie. Des milliers d’enseignants, en situation précaire, depuis des années parfois, se retrouvent sans travail. Des grèves de la faim et manifestations continuent à faire l’actualité dans la péninsule.

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Français

Rentrée scolaire agitée en Italie. Des milliers d’enseignants, précaires parfois depuis des années, se retrouvent sans travail. Des grèves de la faim font l’actualité dans la péninsule

Interviewé : Brunello Arborio, professeur de Mathématique et Physique à l’Institut d’Art de Terni en Ombrie (sous contrat à durée indéterminée depuis 2001), vit à Terni. Il a participé à la manifestation qui s’est déroulée devant le Palais de Montecitorio (siège de la Chambre des Députés) les 27, 28 et 31 août en soutien à ses collègues, enseignants précaires
[[Quelques précision sur les termes employés: un enseignant dit « precario » assure des cours là où il n’y a pas d’enseignant titulaire ; il commence son enseignement dès qu’il est nommé – à n’importe quel moment de l’année – jusqu’au 30 juin ou au 31 août, ou bien il remplace un collègue en arrêt maladie. En tous cas, il ne peut pas être embauché en cdi. Les enseignants dits «di ruolo» («de rôle») sont embauchés en cdi et bénéficient d’un emploi sûr, alors qu’un précaire, même s’il a enseigné pendant dix ans consécutifs, peut à tout moment perdre son poste. Il faut aussi préciser que les enseignants précaires ont les mêmes obligations que les enseignants en cdi. Pour avoir un cdi, il faut d’abord réussir le concours dit « d’habilitation », qui donne droit à l’inscription à un classement qu’on appelait auparavant «classement permanent» mais qu’à présent on appelle «jusqu’à épuisement»; les classements sont faits sur une base provinciale et les inscrits peuvent cumuler des points d’ancienneté et donc avancer dans le classement de leur province. Normalement 50% des enseignants dont le Ministère a besoin devraient être tirés du classement «jusqu’à épuisement »; l’autre moitié devrait être embauchée par le biais du concours ordinaire. Toutefois le dernier concours a eu lieu en 1999 ; les SSIS (écoles de perfectionnement pour l’enseignement secondaire) permettaient aussi d’obtenir l’ «habilitation» mais elles ont été fermées depuis deux ans. A l’heure actuelle tout est donc bloqué ; les classements permanents sont «jusqu’à épuisement » et donc fermés aux nouvelles inscriptions.
]]; il a ouvert il y a trois ans et demi un forum consacré au problème de la précarité du personnel enseignant : http://bru64.altervista.org/forum/

Peux-tu nous expliquer en quoi consiste concrètement la réforme Gelmini de l’école italienne?

La réforme Gelmini vise à réaliser une réduction de 130.000 enseignants de l’Education nationale italienne et une coupe budgétaire de 8 milliard d’euros décidés par le Ministre de l’économie Giulio Tremonti. Aucun critère pédagogique ne régit cette réforme ; en réalité, il s’agit d’une diminution généralisée des heures scolaires, d’une augmentation généralisée du nombre d’élèves par classe en dépit des normes de sécurité, d’une baisse des temps consacrées au soutien scolaire des élèves handicapés.

Quel est son impact sur la rentrée pour les élèves et les enseignants?

Les enseignants auront à gérer des classes beaucoup plus chargées, des profs embauchés en CDI perdront leur poste actuel et devront aller travailler dans des établissement plus éloignés, nombre d’enseignants précaires, qui l’année dernière ont travaillé tout au long de l’année, se retrouveront au chômage ou bien n’auront que quelques heures de cours, avec évidemment un salaire proportionnellement réduit. Dans ces classes à gros effectif, les élèves auront beaucoup plus de difficultés à mener à bien leur projet éducatif et, en raison des coupes budgétaires, dans un nombre non négligeable d’établissements, ils seront obligés d’apporter de la maison par exemple du savon, du papier toilette et du papier pour les photocopies. Dans beaucoup d’écoles, il sera demandé aux familles de donner une contribution en argent.

Combien d’enseignants précaires y a-t-il en Italie ? Combien d’enseignants employés en cdi ? Les chiffres du gouvernement correspondent-ils aux vôtres ?

Nos chiffres recoupent les chiffres du Ministère: en Italie il y a environ 700.000 enseignants qui travaillent en CDI et 200.000 enseignants précaires qui espèrent obtenir des remplacements, ce qui ne signifie pas obtenir un poste à l’année. L’an dernier, 120.000 précaires ont travaillé régulièrement, les autres ont travaillé ponctuellement ou pas du tout. Parmi ces 120.000, environ 15.000 à 20.000 perdront leur poste cette année. Je tiens à rappeler que le Budget 2008 avait prévu 130.000 postes en moins en trois ans. Nous n’en sommes actuellement qu’à la deuxième année des coupes ; l’année prochaine, il y aura donc une baisse ultérieure du nombre des postes.

Comment la protestation citoyenne contre la réforme s’organise-t-elle ?

Le Comité des Précaires de l’Ecole est actif depuis deux ans ; il s’agit d’un comité autonome, indépendant des partis et des syndicats, qui rassemble des groupes d’ enseignants précaires actifs au niveau local ; le syndicat CGIL lancera sous peu les activités de comités des précaires FLCGIL (Fédération des travailleurs de la connaissance, le ex CGIL éducation). La lutte est difficile car les autres syndicats, CISL, UIL, SNALS, coopèrent sans réserve avec le gouvernement au détriment des intérêts des travailleurs.
Depuis la mi-août une protestation spontanée a démarré: trois enseignants précaires de Palerme avaient commencé une grève de la faim qu’ils ont maintenant arrêtés; d’autres grèves de la faim ont eu lieu à Milan, Benevento, Pise et Pordenone. A l’heure actuelle une collègue de Rome et une de Salerne sont en grève de la faim.

En tant que CPS, nous envisageons d’organiser des manifestations devant les USP provinciales (Bureaux scolaires de province, correspondant aux anciennes Inspections d’académie) qui distribuent les postes d’enseignements pour l’année ; nous voulons sensibiliser nos collègues. Si nécessaire, nous envisageons aussi l’occupation des USP et la non-collaboration au fonctionnement des établissements, en refusant toute charge supplémentaire non prévue par le contrat (heures supplémentaires, voyages scolaires, coordination des conseils de classe etc.). Dans l’immédiat nous avons organisé une manifestation citoyenne à Rome le 8 septembre devant Montecitorio, le 12 une manifestation sur le Détroit de Messine, dans le but de bloquer la circulation des ferries, et une grande manifestation générale unifiée dont nous n’avons pas encore arrêté la date, mais qui devrait selon toute vraisemblance avoir lieu fin septembre.

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Quelles sont les réponses que vous avez obtenues à l’heure actuelle par le Ministère?

Le Ministre Maria Stella Gelmini n’a donné aucune réponse: elle a déclaré qu’il est impossible embaucher tous les précaires et que la faute de la précarité est à attribuer aux gouvernements précédents, en oubliant que c’est la coalition guidée par Berlusconi qui a gouverné le pays de 2001-2006. D’après le Ministre, les enseignants qui font la grève de la faim sont des sujets « politisés » ; pour cette raison, elle n’a aucune intention de les recevoir ou d’ouvrir un quelconque dialogue. Le Ministre Gelmini prétend, sans faire les comptes avec la réalité et la vérité des choses, que l’école se porte bien, que ses réformes sont appréciées et que la rentrée des classes ne pose aucun problème.

Propos recueillis par Francesca Sensini

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Francesca Sensini
Francesca Irene Sensini è professoressa associata di Italianistica presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università Nice Sophia Antipolis, dottoressa di ricerca dell’Università Paris IV Sorbonne e dell’Università degli Studi di Genova. Comparatista di formazione, dedica le sue ricerche alle riletture e all’ermeneutica dell’antichità classica tra il XVIII e l’inizio del XX secolo in Italia e in Europa, nonché alle rappresentazioni letterarie e più generalmente culturali legate al genere.