E’ stato presentato giovedì 16 giugno 2011 presso l’Auditorium della Fondazione Querini Stampalia a Venezia, il nuovo film documentario “Musica nascosta” di Paolo Padula per la regia di Mauro Pizzato, che racconta delle fortunate “putte musiciste veneziane”, la cui fama, a partire dal 1300, raggiunse tutto il mondo allora conosciuto.
Una delle tradizioni più antiche e originali, e forse poco conosciuta, della
Repubblica Serenissima, consiste nella creazione dei primi Conservatori
musicali al mondo: in tutti gli istituti di carità della città, tra i quali
il più famoso è senz’altro quello della Pietà, dove insegnò lo stesso
Antonio Vivaldi, Scarlatti, Cimarosa, venivano educate al canto e alla
musica le ragazze orfane, oppure « le trovatelle ». È per queste ragazze che il più grande violinista veneziano scrisse la maggior parte dei suoi 450 concerti, apprezzati in tutta l’Europa, dai musicisti suoi contemporanei. Le esecuzioni delle allieve erano acclamate e celebrate anche dai visitatori stranieri, che ne diffondevano la fama. Spesso accompagnavano le funzioni religiose celate dalle grate di matronei e cantorie.
» MUSICA NASCOSTA »
Molto si dovrà a Paolo Padula e al regista Mauro Pizzato per aver
realizzato « Musica nascosta » film-documentario che colma una
parte, poco o per niente conosciuta, della storia della musica a Venezia
nei secoli del suo massimo splendore. 70 minuti di bellissime
immagini, sostenute da ricerche storiche fatte negli archivi delle
istituzioni musicali da cui questa storia è iniziata e che racconta le vite di
alcune delle centinaia di ragazze, per lo più abbandonate e accolte
negli « Ospedali » luoghi di carità e assistenza, dove venivano
dapprima educate e, poi, avviate allo studio e alla pratica della
musica.
Quattro i luoghi destinati all’assistenza: quelli dei
Mendicanti, degli Incurabili, dell’Ospedaletto e della Pietà, che,
nel corso dei secoli, divennero veri e propri Conservatori,
contribuendo, in ciò, a dare alla città il primato di capitale
della musica in Europa, fatto questo che richiamò i migliori
compositori allora in circolazione (ben 165) e migliaia di visitatori da ogni
parte.
La musica venne inserita nei programmi e considerata la
più importante, verso la quale ogni ragazza (« Putta ») doveva votarsi
per tutta la vita. Sorsero così le scuole interne di musica dove la
musica, secondo sistemi di apprendimento allora innovativi, circolava in
ogni direzione, soprattutto nelle sue forme canore e cameristiche.
Il film, unico nel suo genere, ha riportato alla luce episodi di vite
sconosciute ridando, a secoli di distanza il giusto valore a chi la
musica aveva contribuito a diffondere. Ricco di notizie
sorprendenti, il lavoro di Padula e Pizzato merita un elogio particolare per la
ricerca meticolosa fatta andando a sfogliare i numerosi registri
ancora depositati presso gli archivi degli « Ospedali » stessi con la
pazienza e meticolosità dei ricercatori veri e propri.
Se Venezia continua ancora a parlarci della sua straordinaria grandezza,
questo si deve alle infinite pagine della sua storia, ancora al di là
dall’essere del tutto svelata.
Massimo Rosin
pres. CineCLub VISCONTI – Cinit
Venezia)