Con il ritorno alla direzione di Alberto Barbera, si ritorna ad una dimensione più sobria senza tralasciare il tradizionale cinema autorale. Con la giuria presieduta da Michael Mann, andiamo a scoprire i film, gli autori e i documentari che animeranno la Mostra.
80 anni, ma non li dimostra. Era il 6 agosto del 1932 quando, alla presenza del Conte Giuseppe Volpi di Misurata, presidente della Biennale di allora – e lungimirante ideatore dell’evento – Mussolini inaugurò sulla terrazza dell’Excelsior del Lido di Venezia la prima Mostra del Cinema di Venezia. Tra successi, contestazioni, fermenti culturali e un po’ di acciacchi, la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica più prestigiosa del mondo è arrivata alla sua 69 edizione.
Dopo gli otto anni della conduzione di Marco Müller, dal prossimo 29 agosto fino all’8 settembre, la rassegna, tornata sotto la direzione del critico cinematografico Alberto Barbera (che l’aveva già guidata negli anni 1989-1998) chiamato dal Cda della Biennale sotto la presidenza di Paolo Baratta, cercherà di presentare il meglio della produzione internazionale tra medi e lungometraggi. Barbera ha voluto subito imporre un calendario più leggero rispetto al numero di film presenti negli anni precedenti. 18 film in concorso; nella sezione “Fuori Concorso” vi saranno 15 pellicole e 9 documentari “proiezioni speciali”. Invece nella sezione “Orizzonti” vi saranno 18 lungometraggi e 19 cortometraggi.
Le personalità chiamate a far parte della Giuria di Venezia 69, oltre al presidente, il regista statuinitense Michael Mann sono: l’artista serba Marina Abramovic, l’attrice e modella francese Laetitia Casta, il produttore e regista di Hong Kong Peter Ho-Sun Chan, il documentarista israeliano Ari Folman, la regista franco-svizzera Ursula Meier, l’attrice britannica Samantha Morton, il regista e produttore argentino Pablo Trapero.
La madrina della serata di apertura e chiusura della Mostra, che si svolgerà sul palco allestito in Sala Grande, sarà l’attrice Kasia Smutniak (“Tutta colpa di Giuda”, di D. Ferrario, “La Passione”, di C. Mazzacurati, 2010). Il Premio Leone d’Oro alla carriera, su proposta del direttore Barbera quest’anno verrà consegnato al regista Francesco Rosi (Napoli, 15 novembre 1922) considerato uno dei maestri del cinema civile italiano. Il riconoscimento sarà consegnato venerdì 31 agosto in occasione della proiezione de “Il caso Mattei” nella versione restaurata grazie alla Film Foundation di Martin Scorsese con il sostegno di Gucci.
I film italiani in concorso saranno tre: “E’ stato il figlio” di Daniele Ciprì, tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Alajmo, che vede protagonista l’attore Toni Servillo in una storia di degrado sociale a Palermo; Servillo è presente anche nella seconda pellicola in gara, “La bella addormentata” di Marco Bellocchio che racconta tre storie, tre punti di vista nei giorni in cui viene vissuta la drammatica vicenda di Eluana Englaro. Nel cast ci sono anche Alba Rohrwacher, Michele Riondino, Maya Sansa e Isabelle Huppert. Ultimo film in concorso è “Un giorno speciale” di Francesca Comencini, liberamente ispirato dal romanzo “Il cielo con un dito” di Claudio Bigagli e interpretato da Filippo Scicchitano e Giulia Valentini. Un incontro per caso, due giovani, un’aspirante soubrette e l’autista di un politico, hanno l’occasione di trascorrere un po’ di tempo insieme e di conoscersi. Sarà l’occasione per fare un bilancio della loro esistenza.
Sempre tra i film in concorso, la pellicola evento sarà sicuramente “The Master” di Paul Thomas Anderson (il regista di “Magnolia” e “Il petroliere”) che si potrà vedere al Lido in Sala Grande in una proiezione 70mm. La storia, ambientata negli Stati Uniti degli anni Cinquanta è quella di un uomo con problemi di alcolismo, Joaquin Phoenix che aderisce alla setta pseudo-religiosa di un carismatico “guru” (interpretato da Philip Seymour Hoffman) che esercita la propria capacità manipolatoria sui suoi adepti.
Vi sarà poi un grande ritorno al Lido del regista Brian De Palma che presenterà “Passion”, pellicola con venature noir e una storia molto torbida al femminile, protagoniste Rachel McAdams e Noomi Rapace e le musiche di Pino Donaggio. Anche il cineasta Terrence Malik (palma d’oro a Cannes 2011 con “L’albero della vita”) sarà a Venezia con il suo ultimo film: “To the Wonder”, drammatica storia d’amore e tradimenti che si svolge nel corso di alcuni anni, interpretata da Ben Affleck, Rachel McAdams, Rachel Weisz, Javier Bardem e Olga Kurylenko.
Un regista, attore e sceneggiatore giapponese che spesso viene a Venezia, Takeshi Kitano ha in concorso il film “Outrage Beyond”. Kitano ritorna al suo genere preferito: guerra tra gangster nipponici, yakuza, violenza, sangue, faide, questa volta all’ombra della crisi economica mondiale.
Per concludere altri due registi in concorso in odore di scandalo: il primo è il coreano Kim Ki-Duk, che presenta “Pietà” la storia di un uomo solitario che si mantiene da vivere lavorando per uno strozzino. Un giorno egli incontrerà una donna che affermerà di essere sua madre e gli svelerà alcune cose del suo passato. Il secondo è il regista austriaco Ulrich Seidl (già regista di “Canicola”, presentato a Venezia nel 2001) e la pellicola è “Paradise: Glaube”. Secondo film della trilogia cominciata con il film scandalo “Paradise: Love” (2011), Seidl scandaglia il tema dell’amore sacro. Una donna, Anna Maria, fervente cattolica, gira per l’Austria con il suo carico di statuette raffiguranti la Madonna. La sua missione è quella di redimere i suoi connazionali. Il ritorno a casa del marito, un egiziano musulmano costretto su una sedia a rotelle, la condurrà a scelte infelici.
Tra i film “Fuori Concorso” segnaliamo il documentario di Jonathan Demme “Enzo Avitabile Music Life”, quello di Spike Lee “Bad 25” dedicato a Michael Jackson. Il regista americano ritirerà anche il premio Jaeger-Le Coultre Glroy to the Filmmaker 2012. Inoltre Michael Mann con “Witness: Libya”, la drammatica fine del regime di Gheddafi visto da testimoni oculari; Liliana Cavani con “Clarisse”, una conversazione con le suore dell’Ordine del Monastero di S. Chiara a Urbino; Carlo Mazzacurati con “Medici con l’Africa”, su un gruppo di volontari che operano in Mozambico e inoltre Daniele Vicari con “La nave dolce”, la vicenda del primo sbarco, nel 1991, di una nave carica di albanesi sulle coste italiane. Infine “Sfiorando il muro” di Silvia Giralucci e Luca Ricciardi. La Giralucci ripercorre, attraverso filmati d’epoca e film in super 8 di famiglia, la storia di suo padre, Graziano, prima vittima nel 1974 delle Brigate Rosse a Padova.
Tra le pellicole attese, sempre fuori concorso, c’è il film d’apertura “The Reluctant Fundamentalis” dell’indiana Mira Nair. La pellicola è basata sull’omonimo romanzo di Mohsin Hamid, un thriller politico che racconta la storia di un giovane pakistano che lavora a Wall Street, la cui vita viene stravolta a seguito dell’attacco alle Torri gemelle dell’11 settembre 2001. Si ritrova così coinvolto in un conflitto tra il suo personale “sogno americano”, una crisi internazionale e il richiamo perenne della patria e della sua famiglia. Infine arriverà a Venezia personalmente l’affascinante 75enne Robert Redford che porterà la pellicola da lui interpretata e diretta “The Company You Keep”. Redford è Jim Grant, un ex attivista rivoluzionario statunitense il quale nonostante si sia rifatto una vita come avvocato, è ancora ricercato dalla polizia per un crimine ancora pendente sul suo capo. Inseguito da un giornalista d’assalto, egli si vedrà costretto a fuggire e raggiungere il Canada per trovare le prove che possono scagionarlo. Nel cast troviamo Shia LaBeouf, Julie Christie, Sam Elliott, Jackie Evancho, Brendan Gleeson, Terrence Howard, Richard Jenkins, Anna Kendrick, Brit Marling, Stanley Tucci, Nick Nolte, Chris Cooper e Susan Sarandon.
Per la rassegna Orizzonti citiamo le pellicole italiane presenti: “L’intervallo” di Leonardo Di Costanzo, storia di violenza e di camorra con Francesca Riso e Alessio Gallo; “Gli equilibristi” di Ivano De Matteo, drammatica fine di un rapporto matrimoniale con Valerio Mastandrea e Barbara Bobulova; “Bellas Mariposas” di Salvatore Mereu, con la storia di due adolescenti nella periferia cagliaritana tra degrado e malavita.
Inoltre viene introdotta una novità: per la prima volta nella storia della Mostra di Venezia, 10 lungometraggi e 13 corti della sezione Orizzonti saranno disponibili in tutto il mondo per la visione in streaming in contemporanea con le proiezioni ufficiali al Lido. Con questa importante iniziativa sperimentale, la Biennale vuole rendere ancora più efficace l’azione promozionale a sostegno dei nuovi film e, in particolare, dei giovani autori, sfruttando le possibilità offerte dalla moderne tecnologie di rete.
Per accedere alla sala virtuale online dotata di 500 posti – collocata su un sito protetto, gestito da Festival Scope per conto della Mostra – è possibile acquistare il biglietto digitale a partire da lunedì 20 agosto sul sito www.labiennale.org.
Una volta effettuata una registrazione, si potrà acquistare il biglietto del costo di € 4,20 (valido per un lungometraggio o per uno dei due programmi di corti), ottenendo un link personale che consentirà una visione non ripetibile.
Ciascun titolo (in versione originale con sottotitoli in inglese) sarà disponibile per la visione in streaming nell’arco delle 24 ore a partire dalle ore 21 (ora italiana) del giorno della presentazione ufficiale del film alla Mostra,
Riguardo alle retrospettive di quest’anno, saranno due. La prima, intitolata “80!” presenta 11 titoli di pellicole internazionali presentate nel corso delle passate edizioni della Mostra, dal 1936 al 1971. La seconda, chiamata “Venezia Classici”, presenta documentari e film restaurati, tra cui “I cancelli del Cielo” di Michael Cimino che si potrà ammirare in una copia rimasterizzata in 70mm.
Sulla carta, quindi, la Mostra presentata da Alberto Barbera si preannuncia molto interessante.
(Nelle foto dall’alto in basso: Mussolini e il cinema, Alberto Barbera nuovo direttore della mostra, Francesco Rosi leone alla carriera 2012)
Andrea Curcione