In Francia la destra sembra non avere avversari. Il PS affina la sua strategia. Martine Aubry benedice le primarie. Ma con chi? Svoltare verso destra con il Modem? insistere a sinistra? Puntare sugli attuali vincenti: Verdi, ecologisti? Quali alleanze per contrastare un Sarkozy che corre senza avversari? Il PS in crisi cerca nella bussola delle possibilità politiche la strada per tornare a vincere.
La Aubry si è trovata alla Rochelle un costume di “Cavaliere » della Rosa ma chissà se le basterà per vincere gli “elefanti”.
L’ha deciso il venerdì 28 agosto, all’università d’estate del PS, la rifondazione del partito “è necessaria”. Così ha annunciato la prima segretaria del partito della Rosa Martine Aubry.
L’ha deciso e vuole attuarla in maniera profonda con due mosse significative.
primo: Organizzazione di primarie “aperte”. Aperte a chi? “a tutte le donne e uomini di Sinistra”.
Questa definizione resta un po’ vaga. Nessuno appare d’accordo sul funzionamento di queste primarie. Il sistema delle primarie permette di scegliere (classicamente) un candidato ufficiale all’interno di un partito, qualunque sia, prima delle elezione presidenziali. Però qui si
tratta di due cose. L’apertura a dei candidati che non siano soltanto del PS ma, per esempio, dei radicali di sinistra, dei comunisti etc. E poi c’è lo “spinoso” dibattito sulla questione se aprire ai verdi o ai centristi. I verdi come Cecile Duflot (segretaria nazionale dei verdi) o Daniel Cohn Bendit (rappresentante di Europa Ecologia) sarebbero evidentemente d’accordo, ma all’interno dei socialisti sul punto non mancano dissensi. Per i centristi si può già prevedere che l’idea non funzionerà, dato che il leader del Modem Francois Bayrou è già, di fatto, candidato alle presidenziale di 2012, sin da quando è uscito il suo libro “Abus de Pouvoir”.
Quindi, difficilmente sarà d’accordo.
Bayrou vuole essere ed è il candidato del Modem, punto e basta.
Del resto anche l’altra autorevole esponente di quel partito, Mme de Sarnez l’ha detto chiaro: “le primarie riguardano i soli Socialisti”.
C’è poi ancora un’altra fascia di elettori che potrebbe votare per queste primarie, quella dei simpatizzanti, si parla, infatti, anche di apertura aldilà dei soli aderanti al partito. La Aubry vorrebbe delle primarie “popolari”. E lo saranno popolari perchè lei ha deciso di fare approvare il sistema delle primarie con un referendum ai militanti il primo ottobre. L’esito di questo referendum non dovrebbe destare sorprese. Una mossa questa che di fatto impedirebbe eventuali manovre ai quadri reticenti del partito.
secondo: Nel PS è stato dichiarato la fine del cumulo dei mandati. Vecchio vizio francese la tendenza a cumulare per esempio un mandato di deputato con uno di sindaco. Una usanza molto sviluppata, che si vuole definitivamente archiviare. C’è naturalmente, su questo punto ancora dibattito per vincere quelle resistenze di chi, ancora oggi gode di questo privilegio.
Ed, inoltre, conservare il cumulo di cariche permetterebbe forse, di avere (per il nostro meccanismo politico) una maggioranza al Senato nel 2011.
Una storia complessa per la quale valga ad esempio il riferimento ai “poveri politici” che nella “profonda provincia” non se la cavano con i soldi di un solo mandato.
In ogni caso si pone anche il problema di fare largo ai giovani e alle donne proseguendo nello sforzo di valorizzare questi insieme agli ex immigrati per favorire le “diversità positive” di un partito, che a dispetto della sua segretaria, sembra troppo invecchiato e “mascolino”.
In fine resta da capire per quanto tempo Martine potrà controllare una barca. Che dopo le recenti defaillance elettorali fatica a mantenere una rotta credibile.
C’è un poco di ambiguità, nella condotta della leader, che non sembra forse avere la “statura” adatta per guidare il percorso della giovane rivoluzione nel partito, fatica ad interpretare il ruolo del “giovane leone”.
I giovani leoni potrebbero viceversa, essere o diventare Vincent Peillon (
che è d’accordo per integrare il Modem nelle primarie), oppure Manuel Walls, emancipatosi come Peillon della “tutela” di Segolène Royal dopo le elezioni di 2007 e in conflitto poi con la direzione Aubry. Oppure ancora Arnaud Montebourg o forse il giovanissimo Benoit Hamon. Loro sembrano più aperti che la Aubry a delle novità e finanche ad alleanze col Modem o i Verdi o i comunisti. Per Peillon questa apertura è presente anche attraverso la sua corrente “l’ Espoir a Gauche”.
In generale, appare evidente, che ci voglia una forte offensiva r lottare contro una Destra che sta sempre più “ingrassando”. Sarkozy ha già incassato il sostegno dei Cacciatori (CPNT) e dei Villieristi (branca di destra di tradizione un po’ monarchica, un po’ cattolica integralista, un po’
anti-aborto…ecc., ecc.).
Se i Troskysti (NPA) di Olivier Besancenot e i Comunisti (Parti de Gauche) di Melanchon come il Modem sono contrari partecipare a queste primarie. I verdi sembrano gli unici interessati. Daniel Cohn Bendit ha affermato che sarebbe una buon idea se si facesse prima un unione sociale, ecologista e democratica, ammettendo che non appare chiara la strategia di Martine.
In tutto questo, dove sono finiti gli Elefanti? gli Strass Khan, Hollande e altri come Laurent Fabius? Cosa farà Segolène Royal?
Fabius e Strauss Khan stanno conservandosi per le presidenziali del 2012, mantenendo un basso profilo, evitando di dare la loro opinione su quello che sta accadendo al PS. Non danno dichiarazioni, non commentano sia in Francia che all’estero. Tacciono, forse sperando di tornare utili dopo, come eventuali salvatori della patria . Segolène, lei, è partita al contrario in Crociata contro la “Tassa Carbone”.
Questa CCE( contribuzione clima energia) è a parere suo:
“ insopportabile e storicamente fuori gioco”. Tuttavia, questa iniziativa del governo per ridurre il riscaldamento e specialmente il rigetto di CO2, fatta per concretizzare l’impegno di Sarkozy a rispetare il “Grenelle del’Ambiente” pare non essere una Tassa come un altra. L’iniziativa governativa può infatti, “distrarre” i Verdi, avendo una sua valenza positiva anche se ancora non è chiaro come questa contribuzione sarà ridistribuita.
Segolène è contraria perchè dice, come anche Marie George Buffet, che sarebbe una nuova tassa contro i poveri e che è ingiusta, finendo per suonare come una punizione, quasi che la colpa dell’inquinamento fosse semplicemente dei privati cittadini. In realtà il testo di legge pare si riferisca a tutti coloro che inquinano utilizzando energie di derivazione fossile ( ossia petrolio, gas, carbone, ecc.). Tutti dovranno pagare, quindi, in primo luogo le imprese. Il progetto governativo sembra che dovrebbe essere una misura rivolta sia alle aziende che ai privati. E’ è per questo che i verdi e la Aubry sono “Pro”. E, ancor più Cecile Duflot dei verdi che sostene anzi, che queste misure sono finanche insufficienti: proponendo 32€ per tonnellata, mentre il primo ministro, Francois Fillon vorrebbe metterla a sole 14€.
Dunque Segolène Royal, socialista, è contro una misura ecologista sostenuta già dalla segretaria del suo proprio, e per primo scritta da un altro socialista, di primo ordine nella storia del PS: Michel Rocard.
Non so cosa ne pensa la destra ma forse compiaciuta mormora tra se: “lasciamo la Sinistra fare
la guerra a se stessa e stiamo zitti ragazzi a guardare!!”
Rifondazione sì, ma la strada dell’unità appare ancora lontana da vedere.
Julien Puig