L’arte della divinazione. Dagli astrologi agli indovini. Ofiuco, un 13° segno zodiacale?

Con l’arrivo dell’anno nuovo aumenta la richiesta di oroscopi. Come sarà il 2012? A chiederselo non sono giovinette nell’attesa del primo amore, vallette, veline, attrici, cantanti, mamme in ansia per i propri figli ma anche imprenditori che prima di intraprendere nuovi impegni, consultano astrologi di fiducia.

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Snobbati dalla scienza ufficiale, spesso si crea confusione tra ciarlatani, astrologi e maghi. Radio e televisioni pubbliche e private, ospitano personaggi in grado di leggere le stelle sull’arco di 365 giorni. Durante l’anno, poi imperversano rubriche condotte da persone dotate di quel qualcosa in più che permette di indagare, di chiarire, di risolvere problemi personali e delicati, che gli interessati non esitano a rendere di dominio pubblico, pur di essere aiutati a prendere decisioni o, quantomeno, per usufruire di qualche minuto d’attenzione. Il modo più sbrigativo è la lettura delle carte, il fondo del caffé, la sfera magica. Basta dare la data di nascita e il quadro astrale è servito.
La dipendenza psicologica nei riguardi di quanti riescono ad individuare le chiavi di comunicazione simbolica che aprono la precognizione è stupefacente.

Persone in preda alla disperazione per un affetto perduto o ritenendosi gravemente ammalate cadono, a volte, nelle mani di loschi individui che si dichiarano in grado di risolvere i loro problemi. Secondo il Telefono Antiplagio sono circa undici milioni gli italiani che si rivolgono ai sedicimila maghi e astrologi, con risultati tutto da verificare.

Le cronache sono piene di fatti spiacevoli. Dall’astrologia si passa alla magia. Qualche giorno fa una maga leggendo le carte, è riuscita a farsi dare da una cliente in più riprese, cinquecentomila euro. Una giovane donna che aveva chiesto al mago di fare ritornare il marito invaghitosi di un’altra, si è fatta convincere che l’unico modo per riaverlo sarebbe stato quello di avere rapporti con lui. Il risultato è stato che il marito non è ritornato e lei, la povera donna, è rimasta in stato interessante.

zodiaco_a.jpgA complicare le cose, una querelle tra astrologi e astronomi che rimette in discussione l’antica arte divinatoria. La scienziata inglese, Jacqueline Mitton della Royal Astronomical Society, sostiene che i segni zodiacali sono tredici e non dodici. Il nuovo segno è l’Ofiuco e riguarderebbe i nati fra il 30 novembre e il 17 dicembre. Una nuova costellazione, quindi verrebbe a turbare, anzi a rivoluzionare lo Zodiaco. Di conseguenza tutte le date di inizio e fine dei segni già esistenti andrebbero cambiate. Poiché le costellazioni coprono aree celesti di grandezza variabile, i segni zodiacali avrebbero una durata molto diversa.

Mentre il vecchio sistema era segmentato in modo che ogni segno coprisse una durata di trenta giorni, quello nuovo attribuisce durate assai diverse ad ogni segno.

La reazione degli astrologi non si è fatta attendere: “Sappiamo benissimo che le costellazioni non sono di misura eguale, né hanno la stessa lucentezza. Ma l’antica divisione dei Babilonesi, che si è tramandata intatta fino a noi, non è strettamente agganciata alle costellazioni. E’ una divisione dal valore anche simbolico, un insieme di simboli universali: cosmici, spirituali, fisiologici, psicologici. I segni, infatti, fanno riferimento non solo alle stelle, ma anche all’aria, all’acqua, alla terra, al fuoco”.

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Intanto da qualche anno è stata istituita alla Sorbona di Parigi, una cattedra di astrologia. Ma la cosa non è una novità assoluta perché proprio alla Sorbona, fino ai primi anni del 1600 cosi come a Bologna, visse per secoli proprio una cattedra di questa materia. Molti illustri esponenti delle lettere e delle scienze, di ogni epoca e di ogni civiltà, si sono abbeverati a questo fiume. Tra loro vanno sicuramente citati uomini come Sant’Agostino, San Tommaso d’Aquino, Tommaso Campanella, Keplero, Newton, Goethe, Carl Gustav Jung. Con ciò non si creda ad unanimità di consensi, anzi, nei secoli l’astrologia ha anche conosciuto numerose persecuzioni, dalla Chiesa di Roma e da parte di vari monarchi, giungendo finanche ai roghi su cui sono arsi molti praticanti l’arte di Urania.

Mario Carillo

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Mario Carillo
Mario Carillo, iscritto all’ordine dei giornalisti della Campania. Prime esperienze alla Redazione napoletana del Giornale d’Italia di Roma, Agenzia Radiostampa, Agenzia NEA, collaboratore fisso da Napoli per il Secolo XIX di Genova, collaboratore del giornale Il Roma di Napoli, Il Gazzettino, Il Brigante, Albatros magazine, Altritaliani.net di Parigi, responsabile napolinews.org, socio Giornalisti Europei, Argacampania (giornalisti esperti agroalimentare).