Su quello che accade a Strauss Khan davvero non si può dire nulla se non attendere le indagini e affidarsi alla giustizia americana, di solito severa ma equilibrata.
Sul contesto e sugli effetti di quanto accaduto si può già dire qualcosa.
In primo luogo va fatta una considerazione. Senza voler cadere nella dietrologia, non si può negare che la vicenda è ben strana. Sorge in molti e anche a me una domanda: Perché un uomo moderato, celebre, ricco e potentissimo, quasi certo nuovo presidente della Francia alle prossime elezioni del 2012, così almeno recitano tutti i sondaggi, avrebbe dovuto compromettere la sua vita pubblica e privata, il suo potere enorme, per un goffo tentativo di violentare, sequestrandola, una comune cameriera di un hotel di New York? Non si può escludere un raptus di follia erotica, ma la circostanza che Strauss Khan sia un draguer, un seduttore, fa sospettare legittimamente che questa sua “debolezza” sia stato il terreno per un trappolone capace di annientare il futuro presidente della repubblica francese.
Insomma, sembra più un copione da film del primo Woody Allen, con New York inevitabile scenario, che una vicenda credibile.
Perché un uomo che tranquillamente per il suo carisma e la sua personalità potrebbe avere mille donne belle e seducenti, o che nella peggiore delle ipotesi avrebbe potuto farsi mandare in camera due prostitute di lusso, avrebbe dovuto rischiare tanto?
Sinceramente l’idea di uno Strauss Kahn malato e disperato
sessualmente, come il nostro cavaliere Silvio, non mi convince.
E allora il passo successivo e chiedersi: “Cui prodest?” a chi giova?
Preferisco fermarmi qui sul punto, per evitare l’inevitabile caduta dietrologica, ma credo che perlomeno la domanda sia legittima.
Debbo registrare, piuttosto, i commenti immediati che passano dalla solidarietà di circostanza dell’entourage di Sarkozy, le sofferenze della sinistra specie socialisti, dove certo non mancherà qualche ego che si starà sfregando le mani per aver visto eliminare o autoeliminarsi un concorrente alla presidenza dato già per vincitore. Marine Le Pen, e quindi la destra francese, che con un’ipocrisia infinita prima dice che bisogna essere garantisti ed attendere il lavoro della giustizia. Poi aggiunge un commento poco lusinghiero anche per noi italiani: « Si sa Strauss Kahn ha una patologia verso le donne, è malato come Silvio Berlusconi”.Insomma, la politica dà il peggio di se, chiusa in una ipocrisia che è il vero e pesante dato di gran parte dell’occidente odierno.
Il povero DSK come lo chiamano qui, ormai piroetta malamente in un valzer giudiziario, mediatico e politico che un verdetto già ce l’ha, ovvero la sua esclusione politica e la fine della sua carriera. Anche se alla fine tutto si riducesse in una bufala, è evidente che ormai lui è fuori dai giochi per le presidenziali ed appare questione di ore che sia fuori anche della FMI, si attendono a momenti le sue inevitabili dimissioni (non siamo mica in Italia n.d.r.).
Anche la tempistica di questa vicenda desta dei sospetti…..ma per carità….mi fermo qui! Mi ha colpito allo stomaco più che al cuore la sconcertante condotta di certa stampa italiana, meno prudente della stessa stampa francese. Specie la stampa filo governativa.
Il Giornale di Berlusconi, ad esempio, commenta: “Dal caviale allo stupro”. Dando così per scontato che Strauss Khan sia un perverso stupratore. Siamo di fronte ad un altro valzer quello sul garantismo e il giustizialismo. Per cui se la Moratti diffama il candidato sindaco di Milano Pisapia, si tratta di un errore da comprendere, se Berlusconi è indagato e processato per prostituzione minorile, siamo di fronte alle solite congiure dei giudici comunisti. Salvo poi fare killeraggio mediatico su chiunque si permetta il lusso di criticare il capo del governo, arrivando ad inventarsi dossier giudiziari falsi per infangare i nomi dei dissidenti (metodo Boffo, ma anche Fini, Marcegaglia, Napolitano ecc.). In realtà questo metodo ricorda quello della mafia, che quando non può uccidere allora scredita i suoi avversari.
Devo dire che anche la sinistra francese non perde occasioni per spararsi sui piedi, seguendo la banalità del male de Il Giornale di Berlusconi, come quando fior di suoi intellettuali hanno criticato con disgusto il fatto che tempo fa lo stesso Strauss Kahn sia stato immortalato in una foto mente montava su un’auto Porche di un amico. Che vergogna uno di sinistra che sale su un’automobile di lusso! Sembra sentirli nei loro salotti e vederli con i loro sorrisetti ironici.
Certa sinistra che immagina che la purezza ideologica sia calzare un colbacco in testa e vestire di stracci, merita davvero di perdere qualsiasi elezione.
Strauss Kahn che ha affrontato la più grande crisi economica mondiale dal 1929 ad oggi, con un piglio ed una competenza che è stata apprezzata ovunque, che raccoglieva consensi crescenti nella sua Francia, piroettando, piroettando nella vorticosa danza del successo e della felicità sembra ormai nell’impeto del ballo finito fuori la sala…..definitivamente.
Veleno