Il diario filmato in soggettiva da parte del regista, anche operatore per la bisogna, arriva quasi in contemporanea a due anni dalla su presentazione al festival di Venezia in Italia e Francia. Raffinato attore, Pippo Delbono si rivela un filmaker stimolante. Il suo film un viaggio fisico e letterario nei controversi luoghi dell’Europa per parlare d’amore. Una coproduzione italo-svizzera ricca di alcune tra le più interessanti interpreti del cinema contemporaneo.
Pippo Delbono è un artista a tutto tondo. Più noto come raffinato attore, è anche sceneggiatore, regista, operatore di macchina. Un filmaker completo. Questo film è stato presentato a Venezia, nella sezione Orizzonti, nell’ormai lontano 2011. Trova però la via delle sale solo nell’assolato giugno di quest’anno.
Un film autoriale, sperimentale. Girato dallo stesso autore con un telefonino e con una microcamera digitale. Strumenti leggeri che gli hanno consentito grandissima libertà. Ed anche di rubare, letteralmente, le immagini di un suo viaggio attraverso luoghi fisici (Parigi, Avignone, Istanbul, Bergen, L’Aquila, Ginevra, Payolle, Sibiu, Birkenau, Budapest, Bucarest e Bayonne), ma soprattutto dell’anima.
Con commento, quasi sempre fuori campo, dello stesso Delbono, nel quale si riconoscono gli scritti di Arthur Rimbaud, Pier Paolo Pasolini, T.S. Eliot, e, per quelli non attribuibili a questi autori di riferimento, direttamente dell’autore.
L’immagine sullo schermo sembra seguire il movimento degli occhi dell’autore. Sono spesso sporche, mosse, instabili, da mal di mare. Ma con pregevoli spunti registici, come quando azzera l’audio della madre e ci parla sopra (“ti vedo parlare, ma non ti sento più!”.).
L’autore usa musiche allucinate ed asfissianti. Riprende giocattoli animati che fanno movimenti ripetitivi. Un finale troppo urlato e tonitruante. Ma c’è del genio in tutto questo. Delbono coglie momenti irripetibili e veri. La realtà si trasfigura in elegia onirica. Il mal di vivere delle ferite del profondo dell’animo arrivano allo spettatore come dardi lancinanti. Ma lasciano tuttavia intravedere uno spiraglio per uscire dalla disperazione senza speranza.
Alcune frasi celebri del film:
“C’erano duemila garofani ad Avignone per ricordare Pina Baush!”. (Voce fuori campo di Pippo Delbono).
“Ho conosciuto Pina Baush quando ho scoperto di avere delle cicatrici in un occhio, che mi facevano vedere tutto come fosse nell’acqua!”. (Voce fuori campo di Pippo Delbono).
“Convivo con quel male oscuro da 22 anni, per un peccato di amore, di carne!”. (Voce fuori campo di Pippo Delbono).
“Ti vedo parlare, ma non ti sento più!”. (Voce fuori campo di Pippo Delbono, diretto a sua madre).
“La vita è amore e carne!”. (Voce fuori campo di Pippo Delbono).
Catello Masullo
Documentaire
Amore Carne, de Pippo Delbono
Durée :1h15min
Pays de production : Italie Suisse
Année de production : 2011
Distributeur :Les Films du Paradoxe
Avec : Bobò, Irène Jacob, Marie-Agnès Gillot, Margherita Delbono, Sophie Calle, Marisa Berenson, Tilda Swinton, Pippo Delbono
JEU CONCOURS TERMINÉ!
PS: l’Espace St Michel programme le film à partir de mercredi 26/06: http://cinemasaintmichel.free.fr/