Il FFF di Bologna premia il cinema francese. Il festival dal 1999 è dedicato alle nuove tecnologie applicate al racconto di animazione. Un cinema del futuro che prevede anche sezioni dedicate ai parenti prossimi della Settima Arte come i videogames e le opere di new media. A “Phantom boy” di Jean-Loup Felicioli e Alain Gagnol il Platinum Grand Prize cinematografico.
Si è tenuto a Bologna, il Future Film Festival. Diretto dagli ‘storici’ Giulietta Fara ed Oscar Cosulich (figlio del compianto ed ottimo critico cinematografico Callisto) e giunto alla XVIII edizione, il FFF – nato nel 1999, primo e più importante evento in Italia dedicato alle tecnologie applicate all’animazione, al cinema, ai videogames e ai new media – si è ulteriormente confermato, grazie al gran successo di pubblico, soprattutto formato da giovani e giovanissimi, un osservatorio irrinunciabile sul futuro
(e non solo) della Settima Arte.
Tema d’indagine della XVIII edizione è stato ‘Welcome Aliens”. In un momento storico in cui l’accoglienza – come valore, diritto e dovere – è al centro del dibattito, se non della polemica, nella società civile, il FFF ha voluto ripercorrere, in cinque significative tappe, come si è evoluta, nel corso dei decenni, la rappresentazione cinematografica del rapporto tra “noi” e “loro”, terrestri ed alieni: dalla paura dell’invasione (nell’America maccarthista di Invasori dall’altro mondo di Edward Cahn) al sogno dell’integrazione (nel capolavoro degli anni ’80, Fratello di un altro pianeta di John Sayles).
E così ha trionfato la Francia!
La giuria composta dallo sceneggiatore Mario Bellina, dallo scrittore Gianluca Morozzi e dal critico cinematografico Mario Serenellini ha scelto, infatti, di premiare con il Platinum Grand Prize PHANTOM BOY , un ‘quattromani’ di Jean-Loup Felicioli e Alain Gagnol (Francia, 2015): “…per il fascino fiabesco, avvincente per ogni fascia d’età, che dà unità visiva e narrativa ad un abile innesto di diversi generi cinematografici, dal noir al fumetto supereroico”.
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Mentre sta compiendo delle indagini, il poliziotto Alex viene ferito da un misterioso personaggio con il volto sfigurato. Bloccato in ospedale, incontra Léo, un paziente di undici anni con la straordinaria capacità di lasciare il proprio corpo quando desidera. Il ragazzo può volare e passare attraverso i muri come un fantasma, invisibile a tutti…
Jean-Loup Felicioli è nato nel 1960 ad Albertville. Dopo gli studi nelle scuole di belle arti di Annecy, Strasburgo, Perpignan e Valence, viene assunto come animatore allo studio Folimage nel 1987.
Alain Gagnol è nato nel 1967 a Roanne. Ha studiato l’animazione, le illustrazioni e i cartoni animati alla scuola ‘Émile Cohl’ a Lione, per poi lavorare come animatore alla Folimage. Ha anche scritto dei romanzi noir pubblicati dalle edizioni Gallimard, da Cherche Midi e dalle edizioni Le Passeur. A partire dal 1996 Alain e Jean-Loup iniziano a lavorare assieme, realizzando diversi cortometraggi, tra cui Les tragédies minuscules, una serie di dieci episodi per Canal+ e Arte.
Nel 2010 esce Un gatto a Parigi, il loro primo lungometraggio. Il film sarà selezionato al Festival di Berlino e proseguirà la sua corsa fino ad Hollywood, dove riceverà una candidatura agli Oscar nel 2012.
Un cenno, pur se non premiato, merita APRIL and the Extraordinary World di Christian Desmares, Franck Ekinci – una splendida tripla co-produzione da Francia, Canada, Belgio, del 2015, che tanto ricorda il capolavoro di Sylvain Chomet del 2003, Appuntamento a Belleville, per cifra stilistica, contenuti e, soprattutto, grande spessore morale e culturale.
E’ stato inoltre assegnata una menzione speciale a EXTRAORDINARY TALES di Raul Garcia (altra notevole co-produzione da Lussemburgo, Spagna, Belgio, Stati Uniti, 2015): “Per la temeraria, tenace avventura registica e produttiva che ha ridato vita con tecniche d’animazione ogni volta diverse e per l’efficace adesione allo spirito dello scrittore, impreziosita da grandi voci dell’aldilà cinematografico, con 5 racconti di E. A. Poe”.
Il Cinema Francese vince anche tra i cortometraggi: all’unanimità il Premio Future Film Short (assegnato da una giuria composta dal giornalista Alessandro Dall’Olio, dall’animatrice Anna Ciammitti e dall’artista visivo Andreco) va a Le bruit du gris di Stéphane Aubier e Vincent Patar (Francia, 2016) “Per la capacità degli autori di coniugare la poetica del racconto, la vivacità nell’animazione e nella narrazione, unite a una ironia ed efficacia esemplari”.
Maria Cristina Nascosi Sandri