Presentato in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2015 , ecco finalmente in Francia l’ultimo film dell’inglese Tom Hooper, The DANISH GIRL – La ragazza danese, ottimamente interpretato dall’attrice Alicia Vikander e da Eddie Redmayne che veste letteralmente i panni, con eleganza e misura, di un pittore danese, Einar Wegener, veramente esistito. Sposato con una pittrice di fama, dopo un lungo esame di coscienza sulla propria sessualità, decide di operarsi per cambiare sesso. Il film si svolge negli Anni Venti ed è delicato, molto curato e commovente. Anche se non italiano vale la pena segnalarlo.
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The DANISH GIRL è una grande storia d’amore, un biopic inglese basato su un romanzo omonimo del 2000 scritto da David Ebershoff.
Artisti entrambi, Einar e Gerda, vivono per 6 anni uno splendido matrimonio, una specie di ‘vissi d’arte, vissi d’amore’, poi qualcosa si spezza: per caso o per destino – come direbbe Shakespeare – un lavoro fatto insieme per cui lui indossa calze di seta, posando per la moglie al posto di una modella assente – libera Lili, la sua ‘altra da sé’ e pian piano tutto si evolve senza che nessuno dei due possa fermare questo processo di trasformazione.
Grande è l’amore di Gerda che mai abbandonerà il marito, l’amore della sua vita, a poco a poco, sempre più donna, sempre più Lili, fino alla morte, una morte per lui liberatoria; un chirurgo con due operazioni per allora pericolosamente sperimentali gli fa cambiare sesso e le ultime parole di Lili saranno: Ora sono felice, sono libera.
Film di grande eleganza stilistica, estetica e fotografica che si svolge in gran parte a Copenhagen e Parigi: le inquadrature son spesso citazioni di opere d’arte, da Bellotto e le sue vedute di Dresda – grazie a lui, ed ai suoi dipinti, dopo il bombardamento di guerra anglo-americano che nel 1945 l’aveva rasa al suolo poté essere ricostruita com’era – a Vermeer, per non citarne che due.
Notevole il commento musicale affidato ad Alexandre Desplat, compositore francese di colonne sonore di grande fascino, premio Oscar e direttore della giuria internazionale della Mostra del Cinema di Venezia 2014.
Hooper nel 2010 aveva diretto il bellissimo The king’s speech – Il discorso del re, film incentrato sui problemi di balbuzie di Re Giorgio VI e del suo rapporto d’amicizia con Lionel Logue, il logopedista che lo ebbe in cura. Il film ricevette numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui 12 candidature agli Oscar 2011, di cui quattro vinti. Tra questi v’è il Premio Oscar al miglior regista ed al miglior film straniero.
Maria Cristina Nascosi Sandri
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