Tutte belle, le contrade del Sud d’Italia! Dalla felix Campania alle propaggini salentine tra Adriatico e Ionio, dai meandri materani alla rocciosa Calabria, ed ancora più verso sud, fino alla magica terra di Sicilia. Proprio lì m’inoltro, sulla costa orientale, facendo tappa a Siracusa, dove il Barocco la fa da gran signore, in un itinerario di suggestione unica per la sua millenaria storia dall’arrivo dei primi coloni greci ai nostri giorni.
E’ un perdersi tra antiche vestigia che dalle testimonianze di epoca greca, dalla Latomia del Paradiso, al Teatro greco e all’Anfiteatro romano, attraverso la Cripta di san Marciano, le Catacombe di San Giovanni e i resti del Tempio di Apolllo, conducono tra stradine di grande testimonianza storica alla piazza del Duomo, palcoscenico immenso dove si mostrano palazzi dalle suggestive facciate barocche.
Ma alla fine l’invaso della piazza si restringe verso sud, dove sulla sinistra sorge la Chiesa di santa Lucia alla Badia, distrutta dal terremoto del 1963 e subito ricostruita insieme al monastero cistercense annesso, antiche mura che ospitano quindici opere di Mattia Preti, l’ultimo dei pittori che si ispirò al Caravaggio. Testimonianza stupenda questa della chiesa di santa Lucia, a navata unica con un presbiterio sormontato da cupola e arricchita da quattro altari barocchi, oltre che da stucchi e dorature.
E’ in questo superbo contesto che Siracusa celebra l’arte e la luce con la Mostra-Evento “Con lo sguardo verso Caravaggio”, un’esposizione dedicata a Mattia Preti, l’ultimo artista caravaggesco, tra i più grandi pittori del Seicento. Proprio in questo luogo di culto, per la prima volta in Sicilia, alcune opere dell’artista calabrese sono state messe a confronto con la tela di Michelangelo Merisi da Caravaggio raffigurante il Seppellimento di Santa Lucia, ivi ospitato per esservi stato momentaneamente trasferito dalla chiesa di Santa Lucia al Sepolcro, in località Borgata, sempre a Siracusa. Prima che tale pregiato dipinto ritorni nella sua sede originaria, si è ritenuto opportuno farlo apprezzare accanto ad altrettante notevoli opere di Mattia Preti.
Quindici le opere in esposizione, tra cui una stupenda Jaele uccide Sisara, oltre a un disegno a sanguigna su carta La decollazione di san Giovanni Battista, tutte opere scelte appositamente dai Musei di Taverna, della Sicilia e di Malta, ossia da alcune della città dove l’artista, detto “Il Cavaliere calabrese”, nacque operò e morì.
Le opere di Preti sono una sintessi stilistica che ingloba le equazioni formali di Caravaggio, Guercino e Lanfranco, alle quali si fusero le esperienze derivate dal contatto con altre correnti e scuole artistiche, in special modo quelle venete. La sua formidabile capacità compositiva gli permise di affrontare e tradurre in pittura la monumentale tematica religiosa, storica e profana.
La rottura del sodalizio con il fratello determinò una maggiore autonomia in Preti, il quale si trasferì prima a Roma, poi a Napoli ed infine a Malta – dove gli fu accordata l’onorificenza di Cavaliere di Grazia dell’Ordine -, isola sulla quale lascerà innumerevoli testimonianze della sua arte pittorica. Un rapporto particolare quello con Malta, tanto che il soggiorno divenne permanente, e predisponendo che il suo testamento destinasse i suoi beni ai poveri, al Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri ed agli amici Maltesi, quasi a far risaltare il rapporto profondo che aveva unito l’artista calabrese all’isola del Mediterraneo dove, grazie al titolo onorifico conferitogli, aveva potuto riscattare la perdita di quello nobilare tolto alla sua famiglia.
Vittorio Sgarbi, puntualizzando la sua riflessione su questo grande artista del Seicento, conferma che le vaste composizioni articolate su più piani coniugano l’originale nucleo caravaggesco con le mirabili scenografie dei pittori veneti, da Tintoretto a Veronese. In taluni momenti i tagli e le celebrazioni del racconto hanno addirittura un ritmo cinematografico che non si limita a cogliere l’attimo decisivo, come nelle invenzioni di Caravaggio. Cinema contro fotografia. Ma può anche dirsi che Mattia Preti, nella sua rapinosa ricerca, sta a Caravaggio, come Tintoretto a Tiziano.
Fuori dalla sontuosa testimonianza religiosa, il viaggio continua. Una breve sosta prima di riprendere il cammino alla ricerca di un’artista contemporaneo, Andrea Chisesi, che al contrario di Mattia Preti dove il passato, per i grandi, è sempre presente, la contemporaneità, per un artista di valore, può far riferimento, ritorno e testimonianza del passato.
Ma sarà argomento della prossima tappa.
Raffaele Bussi
Mostra di “Mattia Preti. Con lo sguardo verso Caravaggio”
fino al 9 ottobre 2016 (martedì-domenica: orario 11.00 – 17.00)
Siracusa, Piazza Duomo – Chiesa Santa Lucia alla Badia
Ingresso gratuito
LINK INTERNO:
Il viaggio 2: A Siracusa, il viaggio continua
Siracusa, Andrea Chisesi, la modernità che s’ispira al passato, di Raffaele Bussi