Turku, città più antica della Finlandia, un tempo capitale, fino al 1812. Qui, un giorno di vento e pioggia in agosto, che allontana di colpo il ricordo delle incandescenti temperature napoletane, mi rifugio nella magica atmosfera dell’Art Museo, sulla collina. A sorpresa, sono colpita da una mostra temporanea che finisce per affascinarmi più della collezione permanente, pur composta da pezzi d’arte di autori finlandesi di rilievo.
A catturare la mia attenzione è una serie di dipinti che a prima vista sembrano fotografie, nelle immense sfumature di bianco e grigio. Mi avvicino alle didascalie accanto alle opere e scopro con stupore che a creare quelle meravigliose e raffinate tonalità naturali è la paziente tecnica utilizzata dall’artista, inchiostro diluito su carta, capace di inventare trasparenze, come per questo dipinto intitolato The last island del 2012 (titolo originale, Den sista ön ) che ho scelto per “Un quadro per l’estate”.

Le visioni di Gunnel Wåhlstrand prendono spunto dall’album di famiglia o anche da suoi recenti scatti. Le due figure del quadro, un uomo e una donna, sono ritratte di spalle, il tempo che scorre s’identifica nella scia lasciata sull’acqua dalla barca a vela che imprime all’atmosfera un senso di eterno movimento. Il ricordo è un pretesto per meditare attraverso il dipingere con precisione, fino all’ultimo dettaglio.
Affascinante!
Donatella Gallone, da Napoli
Informazioni sull’artista: https://www.gunnelwahlstrand.com/
Gunnel Wåhlstrand (nata nel 1974), una delle artiste contemporanee più importanti della Svezia, è nota per i suoi dipinti a inchiostro su larga scala che raffigurano ricordi, persone e paesaggi con precisione fotografica e sensibilità poetica. Le sue opere affondano le radici nella sua storia personale ed esplorano la memoria, i legami tra passato e presente e le profondità silenziose dell’esistenza umana.
Dipingere con l’inchiostro su carta di grandi dimensioni è un processo lento e meditativo che richiede la massima precisione. Wåhlstrand non dipinge subito le ombre più scure; invece, le luci, le ombre e le sfumature intermedie emergono dall’interazione tra la saturazione dell’inchiostro, i numerosi strati trasparenti e lo spazio luminoso della carta. Questo metodo irreversibile non lascia spazio all’errore, e la consapevolezza di questi rischi aiuta l’artista a mantenere la concentrazione. Attraverso una paziente ripetizione, Wåhlstrand crea mondi di una bellezza ipnotica che trasmettono un senso di intensa presenza. Wåhlstrand può dedicare fino a sei mesi a ogni dipinto e la sua produzione è volutamente scarsa: 54 opere negli ultimi 23 anni.
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