Siamo davvero felici che susciti interesse la nostra rubrica estiva❤ Luiz Roberto Evangelista ci scrive dal Brasile dove insegna Fisica presso il PFI (Programma Dottorale in Fisica dell’Università Statale di Maringá). Ci porta dentro ad un quadro della pittrice brasiliana Georgina de Albuquerque, intitolato “Dia de Verão” (Giornata d’estate); al centro dell’opera una figura femminile, avvolta in una luce sensuale e avvolgente, sorprendentemente dantesca.
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Giornata d’Estate di Georgina de Albuquerque (1926)
Il Brasile e l’Italia sono paesi dalle coste estese e dalla grande varietà di paesaggi. È naturale immaginarli e incontrarli – d’estate – con molte spiagge affollate. Io, che sono nato e vivo ben lontano dal litorale, ho imparato ad associare questo periodo dell’anno alla fioritura degli ipês (Tabebuia impetiginosa) e ai colori vivaci dei fiori che si spargono lungo le strade della mia città, attraversata dal Tropico del Capricorno. Le ombre di questi alberi, unite a una brezza più o meno costante, agiscono come un lenitivo contro il disagio e il sudore che l’estate porta con sé. Ma questa stagione, che in Brasile dura assai più che in Italia, è segnata, qui come là, dalla presenza più o meno esplicita dei corpi in cerca di refrigerio. Eppure, tra le immagini che essa evoca per me, da tempo me ne accompagna una in particolare: Matelda.

Nella mia estate, e nel quadro che la rappresenta – della pittrice brasiliana Georgina de Albuquerque, intitolato “Dia de Verão” (Giornata d’estate) – si riflette una possibile immagine di una figura che Dante incontra soltanto al termine del Purgatorio, quando tutto sembra già compiuto e il Paradiso si apre all’orizzonte. È Matelda: non parla di dogmi, non mostra visioni, non fulmina l’anima. Coglie fiori. Canta. Lava gli occhi al Poeta.
In un poema dominato da apparizioni celesti e amori sublimati, Matelda è una presenza discreta, quasi sussurrata. Eppure, senza di lei, Dante non potrebbe salire. Non potrebbe vedere. Non potrebbe amare, ancora una volta, in verità. Ed ecco: in questo dipinto di una giornata d’estate, la donna che osserva i fiori colorati scostando una tenda leggera, vestita anch’essa di un colore vivo, mi ricorda che senza di lei, senza il suo sguardo silenzioso ma necessario – uno sguardo di colei che ci insegna a guardare accanto – tutte le estati sarebbero banali. Matelda non è da contemplare a distanza, ma da seguire passo a passo, come fa Dante quando attraversa il Lete, quando beve, quando si prepara finalmente alla visione. Il quadro (e Matelda, certamente) ci offre una lezione di etica dell’attenzione: non guardare sempre verso il cielo, ma osservare accanto a te e riconoscere chi ivi opera in silenzio.
Luiz Roberto Evangelista
Georgina Moura Andrade de Albuquerque (1885–1962) fu pittrice, disegnatrice e docente brasiliana. È considerata una delle prime donne brasiliane ad affermarsi a livello internazionale come artista e fu anche pioniera nella pittura storica nazionale. La sua composizione estetica nella pittura ruppe con i paradigmi accademici allora vigenti, ponendo una donna come protagonista di un momento storico brasiliano. Il quadro « Dia de Verão » (Giornata d’Estate o Summer Day) risale al 1926 ed è conservato presso il Museu Nacional de Belas Artes di Rio de Janeiro.
Luiz Roberto Evangelista, autore dell’articolo, è Professore di Fisica presso il PFI – Programma Dottorale in Fisica dell’Università Statale di Maringá, Paraná, Brasile. Ha conseguito il dottorato in fisica teorica (teoria dei campi e fisica delle particelle) presso l’Università di San Paolo, Brasile, nel 1988. I suoi interessi di ricerca comprendono la storia della fisica antica e moderna, i fluidi e i sistemi complessi, con particolare attenzione alla fisica matematica dei processi diffusivi e al calcolo frazionario. Nel contempo, è un assiduo lettore di Dante e Borges (contatto: lrevang[at]gmail.com)
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