Una piccola rivoluzione nel ‘cerimoniale’ di scelta dell’essenziale figura del Presidente della Giuria Internazionale dei film in Concorso, si è compiuta quest’anno a Venezia, in occasione della 71a Mostra del Cinema.
Non era mai successo prima, forse perché alla musica da film, nata agli albori del ‘parlato’, ‘semplicemente’ come musica d’accompagnamento, si dava un’importanza relativa, quasi di secondo piano od anche meno.
Non era così nel periodo del primo cinema, quello muto, quello che, forse, per molti aspetti, rimarrà sempre nel cuore di molti veri cinefili e critici, il ‘vero cinema’, quello da cui non si potrà mai prescindere, effetti speciali e rivoluzioni digitali comprese.
Ai tempi del Muto, la colonna sonora era, molte volte, una partitura a tutti gli effetti, scritta appositamente per ‘quella pellicola’, per ‘quella storia’ ed era suonata dal vivo, a volte della durata di oltre un’ora, un’ora e mezza.
Fior di musicisti si son cimentati nella difficile arte dell’accompagnamento, a volte anche improvvisando, per seguire i ritmi, incalzanti o meno, che il film assumeva.
E’ forse ora di ritornare, in qualche modo, a queste meravigliose origini della composizione di musica da film, se a Venezia un compositore di tale competenza assurge finalmente al ruolo di presidente di Giuria, cioè di ‘conoscitore a tutto tondo’ dell’Arte Cinematografica, perché così dev’essere anche un professionista di tal fatta.
E la scelta non poteva essere più felice: sarà, infatti, Alexandre Desplat, compositore francese di musiche da film internazionalmente riconosciuto, ad adempiere a questo arduo ruolo, individuando, con gli altri ‘colleghi’, il Leone d’oro per il miglior film e gli altri premi ufficiali: il Leone d’Argento per la migliore regia, il Gran Premio della Giuria, la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, il Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente, il Premio per la migliore sceneggiatura ed, infine, il Premio Speciale della Giuria.
Nominato per sei volte al premio Oscar (per The Queen, Il curioso caso di Benjamin Button, Fantastic Mr. Fox, Il discorso del re, Argo, Philomena), Alexandre Desplat ha ricevuto anche un Golden Globe, tre César, due European Film Award, un Bafta, l’Orso d’argento alla Berlinale. Ha collaborato con registi quali Stephen Frears, Roman Polanski, Terrence Malick, Tom Hooper, Jacques Audiard, Kathryn Bigelow, David Fincher, George Clooney, Ang Lee, Ben Affleck, David Yates, Wes Anderson, ed il nostro Matteo Garrone.
Cresciuto in un ambiente musicale e culturale assai variegato, figlio di una madre greca e un padre francese che si sono conosciuti all’Università di Berkeley in California, ha studiato piano, tromba, flauto e è cresciuto ascoltando i compositori francesi Ravel e Debussy, il jazz, la world music e le colonne sonore. Durante la registrazione del suo primo film ha conosciuto Dominique Solrey Lemonnier, violinista che è diventata suo primo violino, direttore artistico e moglie. Dominique Solrey Lemonnier ha fondato il Traffic Quintet per il quale Desplat scrive musica originale e adatta colonne sonore. Sotto la guida musicale della moglie, la scrittura per archi è diventata un elemento cruciale delle sue composizioni. Alexandre Desplat collabora da molto tempo con la London Symphony Orchestra e ha inciso dischi con artisti quali Renée Fleming, Alain Planès, Jean-Yves Thibaudet, Vincent Ségal e Lang Lang.
“Alexandre Desplat non è soltanto uno dei grandi compositori odierni di musiche da film ma un appassionato cinefilo, la cui straordinaria sensibilità artistica si somma a una profonda conoscenza del cinema, della sua storia, del suo linguaggio”, ha dichiarato il Direttore della Mostra di Venezia, Alberto Barbera.
“È un grande onore e un’ardua responsabilità essere presidente di giuria di un festival così prestigioso – ha dichiarato, a sua volta, Alexandre Desplat – Il cinema italiano ha influenzato, sia il mio gusto che la mia musica più di qualsiasi altro e sono orgoglioso di venire alla Mostra di Venezia l’anno dopo Bernardo Bertolucci”.
Maria Cristina Nascosi Sandri