Laura Garavaglia: in ‘Numeri e stelle’, il felice connubio della poesia con la scienza

Laura Garavaglia: un’autrice che sa mettere la propria fantasia creativa al servizio della scienza e viceversa, mettendo in scena, in “Numeri e stelle”, particolari momenti biografici di Grandi Matematici del mondo antico e moderno, riuscendo a fermare, con la capacità introspettiva della poesia, attimi empaticamente forti, emozionali, reali e al tempo stesso indagabili da un punto di vista dell’inconscio – nella triplice visione del protagonista, dell’autore e del lettore – e diversamente non esprimibili.

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Laura Garavaglia è nata a Milano e risiede a Como. E’ stata insegnante e come giornalista ha collaborato con Il Giornale, Il Corriere di Como e Il quotidiano L’Ordine di Como. È direttore responsabile del sito www.protagonisteinrete.it. È socia fondatrice e presidente de La Casa della Poesia di Como (www.lacasadellapoesiadicomo.it), che ha lo scopo di diffondere la poesia attraverso incontri con grandi poeti contemporanei, letture di poesie e musica, poetry slam, ecc.

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Laura Garavaglia

È curatrice del Festival Internazionale di Poesia “Europa in versi”, evento di respiro internazionale che si svolge annualmente a Como e al quale prendono parte i maggiori poeti contemporanei a livello europeo e internazionale, oltre ad artisti, musicisti, intellettuali e rappresentanti del mondo scientifico. Collabora all’organizzazione del Festival Letterario “Parolario” per la sezione dedicata alla poesia e alla mostra Internazionale di Arte Contemporanea Miniartextil che si svolgono ogni anno a Como e collabora al Festival Poestate di Lugano (CH). Ha partecipato a festival internazionali di poesia in Danimarca, Romania, Macedonia, Turchia, Giappone, dove ha collaborato a due mostre dell’artista Marco Nereo Rotelli.

È membro di giuria del “Premio Internazionale di Letteratura Città di Como” e del “Premio Letterario Antonio Fogazzaro”.

Ha pubblicato le seguenti raccolte di poesia: “Frammenti di vita” (Il Filo, 2009), “Farfalle e pietre” (Lietocolle, 2010), “La simmetria del gheriglio”(Stampa, 2013 con prefazione di Maurizio), “Correnti ascensionali“ (CFR, 2013 con prefazione di Donatella Bisutti), “Numeri e Stelle” con prefazione di Gilberto Isella (Ed. Ulivo 2015), “Duet of Stars”, JUNPA, 2015 (una scelta delle sua poesie tratte da La Simmetria del gheriglio e tradotte in giapponese). Sue poesie sono state tradotte in inglese, spagnolo, rumeno, serbo, albanese, macedone, turco, giapponese e cinese. È socia del PEN Club Italiano, del PEN Club della Svizzera Italiana e del World Poetry Movement. Collabora con saggi e interventi critici con siti dedicati alla poesia (Argo, Verso un’ecologia del verso). Dirige la collana di autori stranieri “Altre Terre” per Lietocolle Editore e collabora con la Gattomerlino Edizioni.

Si interessa a problematiche di genere e ha frequentato nel 2007 il seminario “Donne, politica e istituzioni” presso l’Università degli studi dell’Insubria. Ha inoltre frequentato seminari sui diritti fondamentali nell’ambito dell’Unione Europea.

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Conosco Laura Garavaglia da qualche tempo, specie per la sua notorietà nel campo del grande e generoso impegno indirizzato all’attività culturale del comasco, nonché quale apprezzata interprete della poesia italiana all’estero. Recentemente ho avuto modo di leggere alcuni dei suoi testi e mi ha sorpreso, come penso possa aver sorpreso la maggior parte dei lettori di poesia, l’insolita – ma poi vedremo non isolata – capacità di intersecare il mondo scientifico alla versificazione e all’atteggiamento poetico, con una semplicità tale, tra l’altro, da far sembrare naturalissimo e da sempre frequentato un tale accostamento.

Laura è una persona molto generosa e schietta e la sua fisicità rispecchia in pieno la gentilezza di modi e il sincero sorriso con cui è capace di accogliere. Credo che si possa parlare di dote di accoglienza anche per la sua poesia. Una poesia capace di restituire valore a materie ritenute in origine aride o comunque vuote di sentimento umano, quali la matematica, disciplina per la quale non è certo facile trovare folte schiere di sostenitori, nonostante i grandi nomi che l’hanno portata a essere, in fondo, uno degli elementi che fa muovere il mondo. Credo che addentrarci in questo lavoro sia un modo per avvicinare quante più persone possibile a questa materia e a quegli stessi matematici a cui è dedicato il lavoro dell’autrice: un modo insolito che muove da una parte diametralmente opposta, la poesia, ma che, in questo libro di cui andremo a parlare, Numeri e stelle (Edizioni Ulivo, 2015), trova un punto d’incontro.

NUMERI E STELLE

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Parlare di questo libro di Laura Garavaglia significa andare a scoprire come in letteratura – e quindi anche in poesia – tutto si tiene, tutto può essere trattato con collegamenti e intrecci che, spesso, nel pensiero e nel vivere quotidiano sembrano impossibili o, quantomeno, difficilissimi da perseguire per il raggiungimento di un giusto equilibrio tra le parti. Così, in Numeri e stelle, la fantasia creativa dell’autrice mette in scena nientemeno che particolari momenti biografici di grandi matematici del passato fermando, con la capacità introspettiva della poesia, attimi empaticamente forti, emozionali, reali e al tempo stesso indagabili da un punto di vista dell’inconscio – nella triplice visione del protagonista, dell’autore e del lettore – e diversamente non esprimibili.

Ancora una volta, infatti, è la poesia che colma le lacune storiografiche e bibliografiche, andando a scrutare e a restituire al lettore le possibilità di sguardo riflesse in quell’indagine introspettiva a cui spesso il poeta, partendo dalla propria interiorità, approda per comprendere meglio gli altri e infine se stesso, diventando quel “minatore” indicato da Giorgio Caproni nel suo concetto sull’essere poeta.

Laura Garavaglia non è nuova a questa tipologia di ricerca che, come accennavamo all’inizio, ha diversi anticipatori che vanno, così come indicato anche nella prefazione di Gilberto Isella, “dal francese Jacques Rombaud al tedesco H.M. Enzensberger – che mise in versi nientemeno che il teorema dell’indeterminatezza di Gödel” a dimostrazione che “l’operatività delle astrazioni matematiche e delle leggi fisiche si confronta con la presunta irrazionalità dello spiritus phantasticus”.

L’autrice, in particolare nel precedente lavoro, La simmetria del gheriglio, propone infatti un percorso che, passando non certo illeso da controversie e domande interiori – molto spesso senza risposta – si articola in dissolvenze tra la sfera emotiva e la razionalità, in una sorta di rivisitazione poetica del best seller Ragione e Sentimento, dove il proprio vissuto viene indagato nel segno dell’elegia per approdare alla consapevolezza della condizione umana soggetta al rigore scientifico a cui, tuttavia, pare lecito sottrarre una parte incontrollabile che è quella di “un infinito maggiore”, del quale risulta impossibile non sentirsi parte.

Numeri e stelle, in questa sequenza, pare diventare – dopo aver affrontato, se pure non sempre lucidamente, la ricerca di senso dell’ordine cosmico – una ricognizione che, attraverso le vite delle menti eccelse, un appello delle presenze sul campo tanto amato della scienza matematica, possa confortare l’autrice andando, da un lato a certificare la loro presenza nell’aula del sapere e delle scoperte innegabili a loro attribuite ma anche, e forse soprattutto, dall’altro lato a verificare le loro umane debolezze, le rispettive angolature della loro esistenza dove non certamente tutto è stato possibile controllare.

In questa accezione, in cui declino l’interpretazione del lavoro della Garavaglia, tra autori post-newtoniani e classicità, è possibile intravedere (per fare qualche esempio): la figura di Pitagora nell’armonia tra numeri e note/uniti nella luce; la figura di Galois metaforicamente inserita nel regime pittorico Eri il Rimbaud dei numeri; la figura di Fibonacci abbinata a quella di Federico II di Svevia, tesa a gettare Quel ponte tra Oriente e Occidente/costruito sui numeri. In questa accezione sono i numeri, certamente, a spingere per farsi protagonisti dell’esistenza umana ma, inevitabilmente, sono essi stessi a cedere al richiamo delle stelle La lavagna era il cielo/i numeri erano le stelle luminose e sono, ancora, essi stessi a farsi strumento degli uomini che orientano i loro occhi – sempre e comunque – verso il cielo per cercare di strappare, aldilà del logico raziocinio, una risposta all’inquietudine mai esaurita nell’osservare l’infinito, nell’indagine sul mistero della vita.

Ultima e significativa nota a questo lavoro, il valore aggiunto dato dalle traduzioni dei testi in inglese, rumeno e spagnolo, e quello delle immagini fotografiche di cui è corredato che ben si accostano nell’economia complessiva del libro, andando ad evocare dimensioni parallele d’intersezioni emozionali.

Numeri e stelle: qualche testo

La funzione zeta
(Bernhard Riemann)

La bellezza di un verso nell’armonia dei primi.
La musica dei numeri composta sulle onde.
Non è rumore bianco
l’orchestra matematica dei primi.
E sulla retta magica tra zeri e infiniti
scrivevi l’armonia della natura.
Il peso inconsistente della vita
su fogli fitti di formule, di simboli
ridotti presto in cenere dalla fiamma del camino.

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L’infinito assoluto
(George Cantor)

La diagonale era scala verso il cielo
e la mente saliva,
ogni numero un passo,
un gradino verso l’infinito.
Ma oltre la potenza del continuo
lo spirito cercava l’Assoluto.
Fuori dal centro, oltre la mediocrità
nella prigione bianca
nella prigione bianca della mente,
il destino segnato
da chi non ha capito.

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Cogito ergo sum
(René Descartes)

Cercavi la realtà dell’Universo.
Pensiero ed Estensione
concetto e intuizione.
La pulizia del numero
dà vita a ogni forma.
E’ l’orma della mente
il metodo possibile
il vero opalescente.

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Il delirio dei numeri
(Srinivasa Ramanujan)

A Cambridge le scarpe erano strette
il cielo era diverso da quello di Madras.
Tua moglie non ti scrive più.
Il pensiero era oceano in burrasca
bussola impazzita.
Il delirio dei numeri era l’abisso della libertà.
L’india troppo lontana
Hardy ti stava accanto.
Tu morivi.

Cinzia Demi

Bologna, marzo 2016

Il blog di Laura Garavaglia
http://www.lauragaravaglia.it/

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P.S.:
_cidpetit_2db8fc4034a725bd5b7594d6e8e98e000a09c538_zimbra.jpg“MISSIONE POESIE” è una rubrica culturale di poesia italiana contemporanea, curata da Cinzia Demi, per il nostro sito Altritaliani.
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Cinzia Demi
Cinzia Demi (Piombino - LI), lavora e vive a Bologna, dove ha conseguito la Laurea Magistrale in Italianistica. E’ operatrice culturale, poeta, scrittrice e saggista. Dirige insieme a Giancarlo Pontiggia la Collana di poesia under 40 Kleide per le Edizioni Minerva (Bologna). Cura per Altritaliani la rubrica “Missione poesia”. Tra le pubblicazioni: Incontriamoci all’Inferno. Parodia di fatti e personaggi della Divina Commedia di Dante Alighieri (Pendragon, 2007); Il tratto che ci unisce (Prova d’Autore, 2009); Incontri e Incantamenti (Raffaelli, 2012); Ero Maddalena e Maria e Gabriele. L’accoglienza delle madri (Puntoacapo , 2013 e 2015); Nel nome del mare (Carteggi Letterari, 2017). Ha curato diverse antologie, tra cui “Ritratti di Poeta” con oltre ottanta articoli di saggistica sulla poesia contemporanea (Puntooacapo, 2019). Suoi testi sono stati tradotti in inglese, rumeno, francese. E’ caporedattore della Rivista Trimestale Menabò (Terra d’Ulivi Edizioni). Tra gli artisti con cui ha lavorato figurano: Raoul Grassilli, Ivano Marescotti, Diego Bragonzi Bignami, Daniele Marchesini. E’ curatrice di eventi culturali, il più noto è “Un thè con la poesia”, ciclo di incontri con autori di poesia contemporanea, presso il Grand Hotel Majestic di Bologna.

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