Ischia…Nostalgia degli anni ‘70.

_gagliardipeppino.jpg

“Settembre poi verrà, ma senza sole. E forse un altro amore nascerà. Settembre poi verrà, ma non ti troverà”. È il 1970. La voce di Peppino Gagliardi (vedi foto) volteggia tra gli spazi del Castillo, discoteca all’aperto accoccolata ai piedi del castello aragonese, antica fortezza che, maestosa, sorveglia il mare d’Ischia, ancora oggi color smeraldo, malgrado l’insolenza del fattore umano.

Claudia ha gli occhi lucidi, domani partirà per Roma, rientra a casa e chissà se rivedrà il suo ragazzo napoletano che ha conosciuto, insieme a un altro gruppo di romani e partenopei, in quell’albergo dell’isola, zona porto, dove ha trascorso le vacanze d’agosto con la famiglia.

Si beve whisky, al Castillo, mescolato alla coca-cola o il tropical, cocktail di latte, menta e orzata. Gonne alla zingara, ciondoli d’argento che pendono da lunghi lacci di caucciù, pantaloni a zampa d’elefante. La mattina si dorme almeno fino alle 11, poi in spiaggia (immensa, in seguito ingoiata dal mare) e la sera a ballare.

Castello Aragonese di Ischia

Un nodo alla gola per l’intera “comitiva”. Tra qualche giorno torneremo tutti alla vita di città, costretta tra orari, regole e studio. Addio alla libertà dell’isola. Forse, arrivederci al prossimo anno.

Forio d'Ischia

Non avrei mai pensato che sarebbe stato ancora più divertente. Stesso posto, stesso mare, altri amici. Ho cambiato scuola e a Rossella, nuova compagna di classe, ho dato il mio indirizzo vacanziero. È venuta a cercarmi con suo cugino Eugenio. Seduti in quel caffè che si chiama “Dolce sosta”, sul corso, a passare pomeriggi interi, sorseggiando granite di limone o addirittura di caffè per darsi un tono da “adulti”. E le sedie si aggiungono, giorno dopo giorno. Carlo, Stefano, Ciro, Diana, Marina, Arturo, Laura, Marilì, Stani, Claudio, Alberto…

Quando ci si annoia, via insieme, con le vespe, a fare il giro dell’isola. Il rettilineo di Casamicciola, Casamicciola, Lacco Ameno (rifugio dei vip, in particolare alloggiati all’hotel Regina Isabella; ricordo, in passato, di aver visto spesso passeggiare tra i negozi del piccolo centro l’attore Rossano Brazzi, abbronzatissimo, con la moglie Lydia), Forio, Serrara Fontana, Barano, in una girandola di stradine affacciate sul panorama.

Dopo il tramonto, qualche volta, “in gita” al monte Epomeo: lo raggiungiamo in auto, con quelle di chi, tra noi ha già la patente e se l’è fatta prestare dai genitori. Parcheggiamo non appena si può e camminiamo lungo il sentiero, armati di torce, birre, panini e salsicce (da arrostire dopo aver acceso un prudente falò), coperte da stendere a terra per sederci, finché non troviamo uno slargo per la nostra cena “en plein air”, accompagnati dalla chitarra di Gegè e dagli interminabili scherzi di Mario.

Monte Epomeo

Il mio cuore quasi soffoca, nostalgico, per l’allegria perduta quando, a fine mese, con mia madre saliamo sul traghetto ( in vettura) verso Napoli e vedo l’isola diventare una sagoma remota.

Non sarà più come prima. Si ritorna e si raddoppia. Non solo agosto, anche luglio. In una villetta incuneata tra le rocce di Cartaromana. Tanti scalini per andare giù al mare, in quel giardino chiamato davvero Eden, sull’acqua trasparente che, a tratti, capricciosa, s’infrange tra gli scogli. E, risalendo, con mia sorella Marina raccogliamo more tra i cespugli, graffiandoci le mani, contente del nostro bottino arrotolato nelle foglie. Pronte la sera, a guardare giù le barche radunate per festeggiare Sant’Anna, da dove partono le piroette dei fuochi d’artificio.

Torre Guevara

Non ha perso nulla del suo incanto, questa baia, nel 2005, quando vi rimetto piede per l’inaugurazione della mostra di Vettor Pisani nella suggestiva Torre Guevara. Pisani è anche lui affascinato dall’isola tanto da fingere di esserci nato (ma Bari è la sua città d’origine) e da dedicarle l’esposizione dal titolo “Nostalgia. Volo di ritorno”, tra installazioni misteriose (in una stanza ci sono anche due esoterici pavoni), sculture, disegni e dipinti. Ischia è il punto d’approdo della sua anima tormentata. E, probabilmente, anche della mia.

Donatella Gallone
Giornalista e editrice
Fondatrice e direttrice del portale partenopeo
http://www.ilmondodisuk.com/home.asp

Article précédentLa pittura-poesia di Gianni Testa: La Divina Commedia.
Article suivantSo long Robin! Ora l’attimo è davvero fuggito…
Donatella Gallone
Donatella Gallone, editrice e giornalista napoletana con lunga esperienza nella carta stampata. Nell’estate 2008 con ilmondodisuk lancia la sua scommessa sul web per esportare il talento di Napoli nel mondo attraverso portale, magazine on line, casa editrice. Nel 2018 ha portato a termine il progetto di crowdfunding SOS Partenope, lanciato dalla piattaforma Meridonare della Fondazione Banco di Napoli, per tradurre in italiano il libro di JN Schifano, cittadino onorario di Napoli, "Dictionnaire amoureux de Naples" (Dizionario appassionato di Napoli, in Francia edito da Plon con 4 edizioni). Tra i partner dell'iniziativa , l'Istituto francese di Napoli, l'assessorato alla Cultura del Comune di Napoli e l'Università Suor Orsola Benincasa.

LAISSER UN COMMENTAIRE

S'il vous plaît entrez votre commentaire!
S'il vous plaît entrez votre nom ici

La modération des commentaires est activée. Votre commentaire peut prendre un certain temps avant d’apparaître.