Ligabue : un rocker italiano all’Olympia

“Balliamo sul mondo, va bene anche senza musica”, “Bababa bambolina, giù giù quella pistola”, “Urlando contro il cielo oh oh oh oh”, “Ho messo via un bel po’ di cose” e così via.
Non è un pazzo che dice parole a caso, ma un pazzo che canta stralci di canzoni di uno dei rocker più apprezzati d’Italia: Luciano Ligabue.

Sì proprio Luciano Ligabue da Correggio, quello che è nato grazie a Pierangelo Bertoli e che nel 1990 inaugurerà l’ultimo decennio del secolo con un album omonimo che, appena uscito, diventò già un classico della musica rock italiana.

Il rocker di Correggio ha scelto Parigi come data di chiusura del suo tour e ad ospitarlo sarà l’Olympia, che segue l’accoglienza che gli aveva riservato nel 2008 la Cigale. Liga suonerà sabato 9 maggio alle 20.30 (i biglietti vanno dai 39.50 ai 40 euro)

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Luciano Ligabue si conferma definitivamente con un album importante per la discografia italiana: Buon Compleanno Elvis. Non erano in molti all’epoca (1995) che non canticchiavano anche di nascosto (quelli più snob) il refrain di “Vivo Morto o X” uno dei singoli dell’album, piuttosto che “Hai un momento Dio” o “Certe Notti”, ma tutto l’album è composto da potenziali singoli, da canzoni che una volta entrate nella testa non ne escono più.

Liga incarnava e incarna tutt’oggi il buon vecchio rock americano, quello di Dylan, Neil Young, Lynyrd Skynyrd, ma anche quello degli Stones per intenderci, suoi miti dichiarati e lui lo sapeva bene, e quest’album lo conferma: dedica ad Elvis e atteggiamento e abiti da rocker, che venivano direttamente dagli Usa dei ’60-’70. E incarnava quel rock che usciva dal chiaroscuro dell’indipendente e conquistava il mainstream e il vasto pubblico a colpi di canzoni orecchiabili, ma che facevano della chitarra uno strumento imprescindibile.

Da lì tutto è in discesa, dal doppio Su e giù da un palco, e poi Miss Mondo, che ha al suo interno una delle canzoni che racchiude la filosofia del Liga, “Una vita da Mediano”, poi Fuori come va, Nome e cognome, fino all’anno scorso quando è uscito Secondo Tempo (seguito, ovviamente, di Primo Tempo), best of che ne corona la carriera. Una vita (da mediano) spesa a suonare in giro per l’Italia e per il mondo, collaborando con grandissimi artisti nazionali e internazionali e soprattutto cimentandosi in altre forme d’arte al di là della musica.

Sì perché il Liga è anche regista e scrittore. Ha girato “Radiofreccia”, con cui ha vinto, tra l’altro, il David di Donatello e il Nastro d’Argento come miglior regista esordiente, e nel 2002 “Da zero a dieci”. Come scrittore ha, invece, pubblicato, “Fuori e dentro il Borgo”, “La neve se ne frega” e le poesie di “Lettere d’amore nel frigo”.

Un artista a tutto tondo insomma, un cantante che dal vivo è assolutamente da non perdere e solitamente non se lo perde nessuno, dato che i suoi live sono sempre sold out. E una volta che tocca Parigi volete essere proprio voi i primi a perderlo?

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