Al via l’edizione 2012 del Premio Internazionale Bottari Lattes Grinzane

Il piacere della lettura non ha confini. Continuando il suo impegno verso i giovani e la letteratura, la Fondazione Bottari Lattes con lo scrittore spagnolo Enrique Vila-Matas ha varcato le frontiere italiane per approdare a Parigi e istituire una nuova Giuria Scolastica in Francia del Premio Bottari Lattes Grinzane, giunto alla II edizione e destinato alle grandi opere di narrativa contemporanea italiana ed estera.

La giuria scolastica che decreterà l’opera di narrativa vincitrice dell’edizione 2012 del famoso premio letterario si è riunita questa settimana presso il Liceo Italiano Leonardo da Vinci. Una bella occasione per riflettere sulla nozione di lettore e di autore, in compagnia dello scrittore Enrique Vila-Matas, uno dei due vincitori della scorsa edizione.

È nella sontuosa Aula-Magna del Liceo Leonardo da Vinci di Parigi che viene data la battuta d’inizio dell’edizione 2012 del Premio Internazionale Bottari Lattes Grinzane, con la presentazione della nuova giuria scolastica. Il premio è dedicato a Mario Lattes, pittore, scrittore, editore, scomparso nel 2001. Per l’occasione, più di un centinaio di studenti, tra i quali alcuni del Lycée International Saint-Germain en Laye e del Lycée International Honoré de Balzac, sono riuniti per incontrare i protagonisti dell’evento tra cui lo scrittore spagnolo Enrique Vila-Matas.

Foto credits Lella Tonazzini

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Foto credits Lella Tonazzini

Intervengono, oltre a Caterina Bottari Lattes, vedova di Mario Lattes, Michele Canonica, presidente della Società Dante Alighieri-Parigi, Aurelio Alaimo, preside del Liceo, e Adolfo Ivaldi, presidente dell’Associazione Premio Bottari Lattes Grinzane. Presente anche il Console Generale d’Italia a Parigi, Luca Maestripieri.

Il premio, suddiviso in due sezioni, Quercia e Germoglio, in sintonia con lo spirito originario del Premio Grinzane Cavour nato nel 1982, ha lo scopo di portare nelle scuole la letteratura contemporanea, spesso poco presente, e di stimolare le capacità critiche degli studenti, ma anche, secondo Caterina Bottari Lattes, vedova di Mario Lattes e Presidente della Fondazione, di « avvicinare alla lettura anche ragazzi che ne sono lontani ». Saranno infatti 130 studenti, iscritti a una decina di istituti – tra cui quello parigino – ad eleggere, in ottobre prossimo, l’opera di narrativa piu originale fra le tre finaliste selezionate da una giuria tecnica nel mese di marzo. Giuria che premierà, per la sezione Quercia, l’opera di un autore già affermato e riconosciuto dalla critica, quale lo spagnolo Enrique Vila-Matas (in particolare per il suo libro Bartleby e compagnia, Feltrinelli, 2002). Una giuria di eccellenza, presidiata da Giorgio Bàrberi Squarotti, noto intellettuale e critico.
Lo scrittore Enrique Vila-Matas, Premio Bottari Lattes 2011

Ed è proprio lo scrittore spagnolo, definito dal giornalista Bruno Quaranta come «fra le maggiori, ossia necessarie, voci del nostro tempo», ad animare questo incontro sul tema della « lettura attiva ». Un concetto intimamante legato alle nozioni di autore e di lettore, al ruolo e alle influenze reciproche tra di essi, al legame tra la creazione e la fruizione dell’opera letteraria. Ammettendo di non sapere qual è il ruolo della scuola nella formazione alla lettura attiva, «perché non sono ne professore né ministro della Pubblica istruzione»,Vila-Matas, oltre a suscitare un applauso divertito della giovane platea, insiste sulla ricerca personale del giovane lettore, lontano dei banchi di scuola. E questo poiché «leggere, quando si fa con una lanterna propria, è difficile e appassionante quanto scrivere». Una definizione, la sua, molto esigente della lettura, visto che «Sia chi scrive sia chi legge, […] cerca la rivelazione certa di cio che siamo, la rivelazione esatta della propria coscienza personale, e anche di quella dell’altro.» La lettura attiva si delinea dunque più come un incontro tra lettore e scrittore, una «strada a due sensi», che come affermazione, un tantino provocatoria, della «morte dell’autore», come scriveva Roland Barthes nel famoso saggio omonimo (in Il brusio della lingua. Saggi critici IV, trad. Bruno Bellotto, Einaudi, Torino 1988). Si tratta, sempre secondo Vila-Matas, del «gesto più profondamente democratico che io conosca». Gesto «di chi sa aprirsi al mondo e alle verità relative dell’altro, alla sacra rivelazione di una coscienza aliena». Come trasmettere a dei liceali questa esigenza? Partendo intanto dal fatto che «un buon lettore, un gran lettore, un lettore attivo e creativo è un rilettore». Rilettore in quanto creatore di senso ogni volta diverso, rinnovato.

Lettori o rilettori, i tredici ragazzi che verranno selezionati per far parte della giuria del premio potranno, loro, già affermare la loro identità di lettori critici. E se la scuola riuscisse, ogni tanto, a far nascere dei lettori attivi ?

Lella Tonazzini

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