Nuova musica italiana a Parigi : « MEIde in Italia », un concerto-evento in controtendenza

Il MEI (Meeting Etichette Indipendenti) a Parigi per la “Festa della Musica” e la “Settimana italiana del 13°”, un grande concerto la domenica 19 giugno al Parc de Choisy con Quintorigo, Nidi d’Arc, gli Ex, Khorakhanè ed… altri. L’importanza di un’evento come questo è stata secondo gli organizzatori di riuscire a proporre in poco tempo e per la prima volta nella capitale francese, artisti, generi e contenuti diversi da quelli che tradizionalmente rappresentano un po’ ovunque l’Italia. Un bel successo !

Oltre trenta musicisti arrivati a Parigi il sabato sera e notte in pullman, aereo, automobile, sette gruppi sulla scena per cinque ore di musica, il primo vero festival di musica fuori dagli stereotipi che di norma ruotano all’estero intorno alle cose italiane, musica compresa.

Un esperimento tutt’altro che facile quello di proporre tanta musica italiana indipendente, con nomi che, seppur molto validi e con importanti percorsi alle spalle, sono quasi totalmente sconosciuti in Francia, in un bellissimo parco, anch’esso piuttosto sconosciuto, in una giornata grigia e cupa ,ma fortunatamente senza pioggia.

AFFICHE_web-0e716.jpgNonostante queste difficoltà lo spettacolo ha funzionato in modo più che soddisfacente, con oltre 1000 presenti e grande entusiasmo e calore per gli artisti che via via hanno calcato la scena.

Grazie al coraggio del 13° Municipio parigino (Place d’Italie), che ha deciso di inserire questo evento in controtendenza nel programma dell’undicesima edizione della Settimana Italiana, all’Associazione Musica Italiana (costola francese dell’etichetta Storie di note) e all’ormai storico MEI (Meeting Etichette Indipendenti) di Faenza,
in poco più di due mesi si è potuto realizzare un evento dal bilancio assolutamente positivo, che presuppone la continuazione del progetto nei prossimi anni.

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Molto valida la rappresentanza musicale venuta in grandissima parte dall’Italia.

Hanno aperto alle 16 i Khorakhanè, ex tribute-band di De Andrè ed ora, dopo un passaggio a Sanremo 2007, totalmente autosufficenti nelle canzoni proposte, trascinanti nell’impatto sonoro e nei contenuti.

A seguire, dopo un set un po’ difficile, con l’eclettico cantautore romagnolo Giuseppe Righini troppo solo per tenere la scena, una sequenza sempre più interessante e coinvolgente di proposte.

Dapprima MACOLA, accompagnato dai Vibronda, scalda nuovamente gli animi cantando rock anglo-romagnolo, poi entrano in scena GLI EX del giornalista/bassista Valerio Corzani con un set reggae e patchanka con ironia quasi sarcastica. Una band che è la continuazione di un lungo percorso artistico che va dai Mau Mau, ai Mazapegul, ai Daunbailò di cui loro sono appunto gli ex.

Alessandro Coppola dei Nidi d'Arc ©Ilaria Caneva

Prima del gran finale con Nidi d’Arc e Quintorigo, una splendida sorpresa (anche se non troppo per i parigini, che li vedono non di rado apparire nei luoghi più disparati) con un gruppo davvero unico per qualità, genere indefinibile e capacità di coinvolgere, i GUAPPECARTO’ (« i guappi di cartone »), gruppo strumentale acustico composto da cinque autentici virtuosi, ma totalmente fuori dagli schemi, un po’ degli Zappa classici con violino, fisarmonica, chitarra, contrabbasso e percussioni che travolgono e stravolgono.

Nati in Italia cinque anni orsono e venuti in esplorazione a Parigi due anni fa, sono stati adottati dalla capitale francese, che li ha talmente apprezzati da non lasciarli più ripartire. Per loro una vera ovazione, ma la scaletta serrata non ha permesso il bis.

Guappecartò - © Ilaria Caneva

L’ultima ora e mezza del concerto ha visto in scena le guest stars dell’evento.

Prima i NIDI D’ARC, con la taranta-trance che ha subito trascinato alle danze il folto pubblico di fronte al palco con i brani del loro ultimo album « Taranta Container » e lo storico leader Alessandro Coppola, anch’egli parigino d’adozione, a gridare con forza dal microfono l’importanza, la qualità e il valore culturale dell’evento a cui stava prendendo parte.

La band salentina di nascita ed ormai europea a tutti gli effetti è forse quella, nella scena della world-music italiana, più presente nel continente: hanno vinto il Womex, hanno agenzie anche a Parigi, Berlino e Londra, sono spessissimo in tour in mezza Europa, quest’anno anche al prestigioso festival di Montreux.

Hanno chiuso i QUINTORIGO, molto attesi dal pubblico, unici tralaltro ad avere l’onore del bis, chiudendo lo spettacolo.

Davvero sorprendente il loro impatto rock, proposto con strumenti di estrazione classica come violino, violoncello e contrabbasso, con sassofono e voce davvero graffianti e travolgenti. Un sound assolutamente personale e particolare, davvero unico sulle scene, che ha raggiunto un picco di emozione e coinvolgimento nella reinterpretazione di uno storico brano dei Led Zeppelin. Prima parte del concerto in inglese, omaggio al loro ultimo album  » English garden », ma gran finale in italiano, in omaggio al festival che avuto l’onere e l’onore di battezzare e concludere.

QUINTORIGO  » La nonna di Frederick lo portava al mare « 

Ultimo capitolo dell’indimenticabile giornata il saluto dal palco, con un grande inchino, di tutti i trentacinque protagonisti.

L’importanza di un’evento come questo è stata anche quella di proporre con successo nella capitale europea della musica, artisti, generi e contenuti diversi da quelli che tradizionalmente rappresentano un po’ ovunque l’Italia, cercando legami con l’enorme scena indipendente francese, per aprire nuove possibilità d’incontro e scambio culturale, altrimenti molto difficili in un’ Europa unita per ora soprattutto sul piano economico.

Rambaldo degli Azzoni

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