Facce da……muro

Sono già pieni di facce occhialute, pensose, sorridenti, sormontate da slogan cannoneggianti, i muri e le barriere di protezione dei numerosi cantieri dove si scava per la Metropolitana. Già pronte le liste elettorali? Niente affatto, ma i candidati alla candidatura si sono scatenati, piazzano se stessi dovunque per dire ai designatori dei rispettivi partiti (ma possiamo ancora chiamarli così…?) a chi spetta di vedersi prescelto. Non era mai successo di vedere manifesti senza simboli né numeri né indicazione dei collegi o delle 10 municipalità. Solo le facce e gli slogan, messaggi forse in codice, o forse che parlano chiaro e dicono che quel tale può spendere non solo in manifesti, per farsi eleggere. I candidati principali, quelli che vogliono diventare sindaco di Napoli, sono già 7, ma se ne prevedono almeno altri due. La frammentazione a sinistra è di quelle straordinarie. Singolari le motivazioni: “stimolare i partiti di sinistra ad essere più di sinistra”; l’osservazione che in questo modo si disperdono voti proprio a sinistra viene respinta con fierezza e in anticipo, prima ancora che qualcuno ne parli. Lo sanno bene.

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Deprimente anche l’antefatto, sempre a sinistra. Il Partito democratico aveva indetto le democratiche consultazioni “primarie”, il vincitore – ex assessore regionale con Bassolino, attuale parlamentare europeo non si sa perché mai candidato – è stato accusato con denunce scritte e firmate e testimoniate, di aver comperato voti e di aver variamente imbrogliato. Ed effettivamente ai seggi del Partito democratico si erano viste lunghe file di cinesi, filippini, capoverdiani, stranamente consapevoli del panorama politico locale anche se non parlavano che la loro lingua.

Primarie cancellate, Partito commissariato, figuraccia da vergognarsi anche perché nelle altre città cose del genere non si son viste. E nomina di un candidato “dall’alto”. E’ l’uomo che ha confiscato le ricchezze sequestrate alla delinquenza in Calabria Campania e Puglia. Forse è proprio quello che ci vuole nella città che ogni giorno apprende sempre più sgomenta le notizie sul fronte dei rifiuti.

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Qualche esempio? Un centinaio di pozzi da irrigazione nelle vicine campagne risultano avvelenati dai rifiuti industriali che la camorra ha importato dalle industrie del Nord; moltissimi coltivatori hanno chiuso le aziende dopo aver venduto i terreni a esponenti della camorra che a loro volta ne hanno fatto discariche abusive ma anche “regolari”, nelle trattative con i funzionari della Regione e dello Stato sono intervenuti anche i Servizi segreti. A fare che?

C’era un capo che nessuno riesce ad arrestare il quale minacciava cose gravi a tutta l’Italia se le discariche non si facevano dove voleva lui e se per davvero si costruivano inceneritori, quelli che tolgono affari alla camorra. Da poco s’è scoperto che l’unica discarica che la Protezione civile ha preteso di installare nella città, in un quartiere della periferia un tempo salubre e pieno di verde, è stata affidata a una ditta di malavitosi, e sta inquinando la falda sotterranea.

Non c’è nemmeno il tempo di preoccuparsi per le minacce di Gheddafi…

Eleonora Puntillo

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