Lettera ai grafomani da muro.

Cari grafomani da muro,

Voi siete invisibili e quindi potenti. Fate “disegni” e scritte per me incomprensibili, forse sono simboli giovanili e la mia giovinezza è forse tarda. Con le vostre scritte “visibili” lasciate marchi indelebili su muri di case, su angoli di strade, sui treni che la mattina da pendolari prendiamo, su monumenti e musei delle città, in Italia, in Francia, nel mondi intero.

La vostra traccia io la vivo come un inutile e dannoso imbratto. Vi immagino chiusi in un vostro mondo, sprezzante e vagamente anarchico, forse la vostra vorrebbe essere una denuncia contro il “Potere”, ma ho il sospetto che il “Potere” di voi se ne infischia. Le vostre manifestazioni “d’arte” mi sembrano inutili, dannose e spesso criminali come quelle di certi anarchici che mettono bombe di cui il “Potere” come sempre, se ne infischia, ma che danneggiano e creano disagio e paura nei soliti inermi cittadini che quel Potere già lo subiscono.

Le nostre città, le nostre periferie, i nostri monumenti sono già degradati ed abbandonati da amministrazioni spesso disattente specie alle periferie, specie nei luoghi dove c’è la gente che non conta. Dove abitano precari, disoccupati, poveri pensionati spesso soli e non assistiti, famiglie che faticano a portare avanti la giornata, dove, pagare la bolletta o mettere insieme i soldi del fitto sono l’unico problema.

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Non vedo nulla di rivoluzionario o di trasgressivo e tanto meno di artistico
nel vostro rovinare le mura delle nostre città, ci vedo un puerile ed inutile protagonismo (del resto siete e sarete invisibili), ci vedo un disprezzo verso “l’Autorità” ma alla fine le vere vittime del vostro “modus operandi” sono la società, i cittadini, i pensionati, quelli che vivono come possono la loro vita nelle città e nei paesi, che prendono treni che “l’Autorità” non prenderà mai che vivono in condomini ben diversi dalle munite ville ove vivono, dormono e mangiano quelli dell’Autorità, e che una volta imbrattati non saranno più ripuliti perché lì i proprietari non vi abitano e chi ci abita certo non può mettersi a spendere soldi per verniciare muri che magari sporcherete ancora.

Sarebbe tanto più rivoluzionario, ribelle ed oserei dire artistico, se voi usciste dall’invisibilità ed armati di scope puliste le strade, aiutaste benevolmente le madri o gli anziani nella loro fatica di vivere in luoghi privi di servizi, aiutaste gli immigrati ad inserirsi nella società, ad aggiustare l’arredo urbano spesso abbandonato al degrado, a rendere i nostri giardini più belli e fioriti. Sarebbe più rivoluzionario se voi contribuiste a rendere la città veramente dei cittadini.
Allora sì, che il “Potere” si sentirebbe in imbarazzo, verrebbe smascherato nei suoi disservizi, nelle sue pratiche sperequative, per cui le periferie possono essere infime e le loro strade sempre linde, ordinate e sicure.

Cari grafomani da muro, io non vi amo, vi ritengo solo un fastidio, siete dei violenti, qualcosa che danneggia chi è già danneggiato, vi ritengo arroganti, sprezzanti, maleducati. Le vostre scritte, ci rompono solo l’anima e tutto il resto. Le stronzate che scrivete non sono un atto di libertà, ma solo una manifestazione di disprezzo che sempre è subita da anonimi cittadini che faticano ad essere felici.

Se proprio dovete imbrattare muri, imbrattate quelli dei vostri salotti, magari da invisibili, senza che le vostre distratte mamme se ne accorgano.
Grazie.

Veleno

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