“Il corpo delle donne” di Lorella Zanardo sbarca in Francia

Importante appuntamento con Lorella ZANARDO autrice del documentario e del libro: « Il corpo delle donne », caso mediatico in Italia, destinato a far discutere anche in Francia. Un appuntamento culturale e politico in difesa dei diritti e dell’immagine della donna.


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Il “Corpo delle donne” è il titolo di un libro da poco pubblicato in Italia (Feltrinelli, 2010) e di un documentario di 25 minuti diffuso su internet dalla primavera 2009. Il tema? Viaggio al centro della televisione italiana (pubblica e privata) attraverso una prospettiva molto particolare : quella del corpo della donna e dell’uso che ne viene fatto. Una ricerca, un film e un libro che denunciano il divario enorme che oramai esiste tra la rappresentazione del femminile in tv e la realtà e che indagano sui motivi per cui le donne non si ribellano alle immagini pornosoft che rimbalzano dagli schermi, come fossimo tutte e tutti quasi “in sonno” davanti a quello che ormai percepiamo come la normalità, seppure negativa.

Lorella Zanardo, autrice del documentario (in collaborazione con Marco Malfi Chindemi e Cesare Cantù), consulente organizzativa, formatrice e docente, si occupa da anni di tematiche inerenti al femminile. Parlando della genesi del suo progetto scrive: “Siamo partiti da un’urgenza. La constatazione che le donne, le donne vere, stiano scomparendo dalla tv e che siano state sostituite da una rappresentazione grottesca, volgare e umiliante. La perdita ci è parsa enorme: la cancellazione dell’identità delle donne sta avvenendo sotto lo sguardo di tutti ma senza che vi sia un’adeguata reazione, nemmeno da parte delle donne medesime. Da qui si è fatta strada l’idea di selezionare le immagini televisive che avessero in comune l’utilizzo manipolatorio del corpo delle donne per raccontare quanto sta avvenendo non solo a chi non guarda mai la tv ma specialmente a chi la guarda ma “non vede”. L’obbiettivo è interrogarci e interrogare sulle ragioni di questa cancellazione, un vero ” pogrom” di cui siamo tutti spettatori silenziosi”.

Immagine-1-190x300.pngDiffuso sul net, il documentario ha riscosso nel giro di pochissimo tempo un successo inaspettato, toccando fasce di pubblico probabilmente irragiungibili attraverso i tradizionali mezzi di comunicazione. Ne è seguito un blog e la discussione si è trasformata in dibattito (talvolta scontro), nazionale prima, internazionale, poi.

Perchè la questione va ben aldilà della constatazione dello stato di putrefazione della televisione italiana; il problema riguarda il rispetto e il ruolo del cittadino (donna o uomo che sia) nella società italiana; un cittadino “macellato” del quale si lascia partire il cervello, ma si tengono volentieri culi e tette, che posso sempre far comodo.

Il documentario è una fotografia fedele di quanto ciascuno di noi può vedere nella televisione italiana, ogni giorno, ad ogni ora, indistintamente su tutte le reti. Perché nel processo di omologazione verso il basso, non c’è più distinzione tra servizio pubblico e privato, le umiliazioni e le volgarità con cui il mondo della comunicazione ritrae il femminile rispondono oramai ad una sola legge, quella del mercato. Non ci sono codici etici che tengano, né decenni di lotta femminista: in Italia, nel 2010, per vendere un prodotto – automobile, prosciutto, programma televisivo che sia – c’è ancora bisogno di una donna nuda, possibilmente silente. La presenza della donna nella tv italiana è questione di quantità, raramente di qualità; teorie di veline, schedine, letterine in tenute di latex nere sfilano come metope sul tempio della volgarità; quelle stesse ragazze che a dodici, quindici, sedici anni rinforzano le statistiche nazionali secondo le quali, proprio le ragazze, ottengono in Italia migliori risultati scolastici. E allora perché l’iscrizione all’università viene molto dopo le selezioni di “Striscia la notizia” nella lista dei desideri delle giovani ventenni italiane? Mi si dirà: ma in TV non serve saper far qualche cosa, quel che conta è la faccia! Anche su questo ci sarebbe da ridire. Il lavoro della Zanardo ben sottolinea la paradossale cancellazione dei volti adulti in TV per opera di un ricorso estremo alla chirurgia estetica che cancella qualsiasi segno di passaggio del tempo e le conseguenze sociali di questa rimozione. Dove sono finiti i volti, le facce, le espressioni, fatte di sovrapposizioni di sorrisi, risate, occhi strizzati al sole, grida di rabbia, cicatrici di cadute dalla bicicletta, che lasciano una traccia delle esperienze vissute, come gli anelli nei tronchi degli alberi, come le facies (appunto) delle rocce? Del resto esiste oramai un’intera generazione cresciuta a televisione commerciale, una sorta di balia catodica che ha martellato i cervelli dei ragazzi con “consigli per gli acquisti” e “regole di comportamento” che nessuna romanzina genitoriale potrà mai contrastare.

12.jpgSarebbe una reazione normale e semplice decidere di smettere di guardare la televisione, ma questa è una decisione valida per chi ha un’alternativa, per chi ha le possibilità intellettuali ed economiche di fare dell’altro nelle 5-6 ore che in media gli italiani – soprattutto bambini e adolescenti – dedicano a questa attività. In un paese nel quale l’80% dei cittadini si informa soltanto attraverso la televisione, “il vero atto innovativo – sostiene la Zanardo – è guardarla. Insieme a chi normalmente la guarda”, mettendo a fuoco nuovi strumenti di lettura dell’immagine e dei messaggi che questa veicola (questa proposta si è trasformata in un progetto concreto – Nuovi occhi per la TV – proposto in molte scuole italiane). Si tratta certo di un lavoro lungo e faticoso, che richiede da parte dei genitori, degli insegnanti, della società tutta, la volontà di prendere il tempo e il coraggio di aiutare i propri giovani a “decifrare” quello che accade intorno a loro.

Una bella sfida. L’incontro del 17 giugno sarà quindi una bella occasione per confrontare le esperienze, le idee, per discuterne insieme con Lorella Zanardo. Vi aspettiamo !

Barbara MUSETTI

Informazioni pratiche

Incontro con Lorella Zanardo:
Giovedi 17 giugno, 18,30h,
Cinema Studio des Ursulines, 10, rue des Ursulines – 75005 Paris
(http://www.studiodesursulines.com)
BUS : 21, 27 (Feuillantines), 38 ou 82 (Auguste Comte), 84 (Panthéon)
RER : Luxembourg (sortie rue de l’Abbé de l’Epée)
Métro le plus proche: Ligne 7 (Censier Daubenton), mais apprêtez-vous à marcher un peu…
Partecipazione alle spese libera ma benvenuta.

Il documentario: Lorella Zanardo, Marco Malfi Chindemi, Cesare Cantù, Il corpo delle donne, 25m, disponible su : www.ilcorpodelledonne.net

– Il libro: Lorella Zanardo, Il corpo delle Donne, Feltrinelli, Serie Bianca, 2010, 13 euro

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Barbara Musetti
Barbara Musetti est docteur en histoire de l'art et enseignante, notamment à l'Ecole du Louvre de Paris.