Europa…..Europa!

Che tempi Maria Vergine! Veramente poteva andare peggio, poteva piovere!
L’Europa è in bilico, colpita e affondata. Ma perché? Perché?
La Grecia si trova in un incubo che ahimè a molte similitudini con l’incubo italiano. Debito pubblico alle stelle, corruzione all’ordine del giorno, malaffare, caste, ingiustizie e furbizie hanno fatto scivolare i nostri fratelli greci sull’orla del baratro. Con tedeschi, inglesi, francesi e un po’ meno gli italiani riottosi sugli aiuti da garantire.

Ho chiesto notizie al nostro Thomas Verakis, sulla situazione greca, ma il gentilissimo e affettuosissimo, sul tema preferisce tacere (forse sarà attonito, forse preferisce, e chi può dargli torto a questo punto, il suo bel viver privato).

In Inghilterra la frittata e fatta! Alla fine non ha vinto nessuno e le loro complesse questioni interne sono destinate ad allontanare quella che fu la “perfida Albione” ancor più dal continente. Ovunque i nemici dell’Europa hanno consistenti vittorie elettorali. Da Le Pen in Francia a Bossi in Italia, per non dire dei conservatori di Cameron in GB che comunque sono oggi il primo partito.

La verità è che statisti come Spinelli non si inventano e non ne nascono sempre, specie di questi tempi, di crisi politica e d’idee. La nostra amata Europa è colpita nelle borse, con continui crolli provocati dalla crisi economica, tutt’altro che finita, in generale e dalla crisi (alcuni “spiritosi” hanno parlato di tragedia) greca. Il tutto bruciando in pochi giorni un fiume di milioni di euro che rendono ancora più disperata la situazione.

Come se non bastasse si parla già, conviene toccarsi le parti basse, delle prossime vittime: Portogallo, Spagna, Irlanda e qualcuno mormora…..Italia.

Il punto è che questa Europa sembra più un progetto bancario che un soggetto politico. Insomma, dov’è la nazione Europa? I partiti continuano a parlare all’interno dei propri stati dei propri problemi di parrocchia e non c’è uno straccio di partito che si sia dato uno statuto europeo che aggreghi, tesseri o associ guardando all’Europa e non solo alla propria bottega. Eppure a molti partiti europei, PD in Italia in testa, potrebbe giovare uscire dall’asfittica sfera nazionale per diventare il primo partito veramente europeo con tanto di organismi ed assemblee europee e di organizzazione e tesseramento europeo.

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Non ci sono statisti in Europa e se si salva forse la Merkel in Germania, altrove è un pianto. Chi dovrebbero essere gli statisti del rilancio europeo, coloro che rompono con un passato fatto solo di banche, mercati e moneta per parlare di una Europa di popoli, culture e società?
Berlusconi? Sarkozy? Cameron o Gordon Brown? o qualche oscuro personaggio belga, rumeno, danese? Non ce ne ricordiamo neanche il nome.
Maria Vergine!!!!

Veleno

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