Napoli –Maggio dei Monumenti 2010

Come un orologio svizzero, puntuale allo scoccare del 1 maggio torna a Napoli la rassegna culturale “Maggio dei Monumenti”. È la XVI edizione che vedrà, fino al 5 giugno 2010, il capoluogo campano fervere di cultura e storia.

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La rassegna è nata nel 1994 sulla felice esperienza della manifestazione “Monumenti Porte Aperte”, realizzata nel 1992 e 1993 per iniziativa di Mirella Barracco, presidente della fondazione “Napoli 99”. Visti i successi, il Comune decise di trasformare il fine settimana dell’arte in un appuntamento lungo l’intero mese. Nacque il “Maggio dei Monumenti”.

Si propone come appuntamento annuale che accende i riflettori sulle bellezze culturali, storiche e artistiche della città. Offre ai visitatori e ai tanti turisti, gratuitamente o a prezzi speciali, la possibilità di riscoprire quei tesori artistici spesso nascosti, durante l’anno, alla fruizione del pubblico. Turisti e cittadini si affastellano alla scoperta e ri-scoperta di musei, chiese, vicoletti, palazzi storici e scorci meno conosciuti ma anche più preziosi e affascinanti.

Fil rouge di questa edizione è il “Ritorno al barocco”, in particolare per quanto riguarda la commistione tra la cultura napoletana e la civiltà spagnola, testimoniata architettonicamente da opere come la Reggia di Capodimonte, il Palazzo Reale, il Real Albergo dei Poveri e da interi quartieri come i famosi “Quartieri spagnoli” voluti dal viceré Don Pedro de Toledo che nel suo lungo periodo di governo molto influenzò l’architettura e la topografia della città.

Il Barocco Napoletano, il cui massimo fulgore si ebbe tra il 1600–1700, ha intriso la città in tutte le sue forme con una grandissima concentrazione di arte e monumenti come quelli del Centro Storico di Napoli, Patrimonio Universale dell’Umanità dal 1995, per la ricchezza delle sue chiese, palazzi, chiostri, fontane, strade e quartieri che hanno segnato la toponomastica cittadina.

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©Mimmo Jodice

Qui sono presenti obelischi, monasteri, chiostri, più di 30 musei, le note vie del presepe, catacombe, scavi archeologici all’aperto e sotterranei, fregi monumentali, colonne medievali a reggere antichi palazzi storici. Trecento le chiese con il relativo tesoro artistico: Caravaggio, Donatello, Giuseppe Sanmartino, Luca Giordano, Cosimo Fanzago sono solo alcuni degli artisti che le arricchiscono.

Nel quartiere Avvocata, del centro storico, nel 2001 è stata inaugurata la “Metro dell’arte”, la Linea 1 della stazione ferroviaria Salvator Rosa che non si limita a essere un museo d’arte contemporanea ma invade il quartiere e i palazzi circostanti, grazie all’intervento di artisti come Mimmo Rotella, Ernesto Tatafiore, Mimmo Paladino, Renato Barisani e Gianni Pisani.
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Un esempio di integrazione tra la stazione e il resto della città è il cosiddetto Palazzo blu: un palazzo di sei piani ridipinto di blu oltremare, al quale sono state impiantante, sotto ogni finestra, lamiere dorate ondulate, a imitare panni stesi mossi dal vento. Inoltre tutto l’arredamento urbano del quartiere, come paletti e rotonde sono in armonia con la stazione.
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Madrina d’eccezione che darà il via al mese culturale è la musicista folk/rock Sinead O’ Connor che sabato 1 maggio è in scena al teatro San Carlo. La scelta della cantante irlandese è dovuta al fatto che da sempre la sua musica è caratterizzata da un forte richiamo alle radici etniche e culturali della propria tradizione, ma anche da una perenne contaminazione con culture diverse.
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Dotata di uno straordinario talento di vocalist e di quasi altrettanta capacità autodistruttiva, folle, aggressiva, romantica, disperata che ricordano e richiamano le tante anime e le infinite facce di Napoli, quelle stesse che la fanno odiare o amare fino all’inverosimile.

In occasione del concerto napoletano Sinead O’ Connor è accompagnata dallo spettacolo di Enzo Moscato, autore fortemente legato alla cultura e tradizione partenopea. Un intreccio quindi, sul filo conduttore della musica, tra le radici celtiche o mediterranee.

La manifestazione è strutturata in cinque week end, dedicati rispettivamente alla musica – attraverso la riscoperta della stagione napoletana sei-settecentesca – al teatro, alla danza, in un percorso che si snoda dal tango alla tammurriata, alla magia del cinema per celebrare le affinità tra la nostra città e la nazione di Almodovar, Luis Buñuel e tanti altri grandi maestri; e alla “parola scritta”, attraverso i racconti paralleli che uno scrittore napoletano e uno scrittore spagnolo fanno della città.

Ogni week end, come di consueto, è inoltre offerta a cittadini napoletani e turisti, la possibilità del tutto gratuita di visite guidate per due dei dieci itinerari turistici previsti dalla rassegna.

Per l’occasione sono allestiti ben 10 itinerari per ora inaccessibili al pubblico come, la Chiesa di San Giacomo degli Spagnoli in cui si può ammirare il monumento sepolcrale del vicerè Pedro De Toledo, o la Chiesa dei Gerolamini, che ospita affreschi di Francesco Solimena. Le visite si avvalgono di personale specializzato e sono svolte, oltre che in italiano, anche in inglese e spagnolo.

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Il Palazzo reale

Ma numerosi sono le manifestazioni legate tra loro e presenti in tutta la Campania, eventi musicali ed enogastronomici dislocati in caratteristici capoluoghi o province come Caserta che presenta i “suoi” percorsi di luce, o Benevento con il “suo” rinomato festival “Riverberi d’autore”.

Inoltre si annuncia l’istituzione di una nuova ArteCard plus, pensata per coloro che vogliono accedere a tutte le manifestazioni potendo così godere di sensibili riduzioni.

Violetta Luongo

VEDI IL PROGRAMMA SUL SITO DEL COMUNE DI NAPOLI

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