Le coin du libraire – L’angolo del libraio

Per l’apertura di questa rubrica abbiamo pensato di chiedere a Fortunato Tramuta, uomo di cultura, amico di tanti scrittori e poeti, direttore della libreria italiana « La Tour de Babel » nel Marais a Parigi, di darci consigli di lettura. Se avete letto uno di questi libri, scrivete un commento e fateci scoprire i libri che di recente vi sono piaciuti ?


L’età del dubbio
di Andrea Camilleri
Sellerio – 15,35e

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Nel corso di questo nuovo caso – “la più marina delle indagini di Montalbano” l’ha definita Camilleri – che si svolge tutto nel porto di Vigàta, tra yacht e cruiser, il lettore resterà colpito dal cambiamento che si è verificato nel commissario, come se Camilleri avesse voluto scavare più intensamente dentro i sentimenti del suo beniamino. Una mattina viene trovato nel porto di Vigàta un canotto, all’interno il cadavere sfigurato di un uomo. L’ha riportato a riva un’imbarcazione di lusso, 26 metri, abitata da una disinvolta cinquantenne e da un equipaggio con qualche ombra. Proprietaria e marinai devono trattenersi a Vigàta fino alla fine dell’inchiesta sul morto (ammazzato col veleno, stabilisce l’autopsia), ma intanto è proprio su di loro che Montalbano vuole indagare.

Notturno per
violoncello solo
di Pablo Lentini Riva
Ellin Selae – 14,00e

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All’apice della carriera un violoncellista di successo intraprende la discesa in quella che lui stesso definisce la valle degli echi. Gli incontri con il suonatore d’organetto e con un bambino prodigio lo aiuteranno ad orientarsi. In questa storia parigina che parla di musica e di musicisti, di maestri e di allievi, dell’amore perduto e ritrovato, di Schubert e Beethoven, ma soprattutto di Bach, la salvezza ha l’aspetto di una musa dai capelli di cenere.

La folie Baudelaire
di Roberto Calasso
Adelphi – 42,50e

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Al centro di questo libro si trova un sogno, l’unico che Baudelaire abbia raccontato. Entrare in quel sogno è immediato, uscirne difficile, se non attraversando un reticolo di storie, di rapporti e di risonanze che coinvolgono non solo Baudelaire ma ciò che lo circonda. Dove spiccano due pittori di cui Baudelaire scrisse con stupefacente acutezza: Ingres e Delacroix; e due altri che solo attraverso Baudelaire possono svelarsi: Degas e Manet. Secondo Sainte-Beuve, perfido e illuminato, Baudelaire si era costruito un “chiosco bizzarro, assai ornato, assai tormentato, civettuolo e misterioso”, che chiamò “la Folie Baudelaire” (folies era il nome settecentesco di certi padiglioni dedicati all’ozio e al piacere), situandolo sulla “punta estrema del Kamcatka romantico”. Ma in quel luogo desolato, in una terra ritenuta dai più inabitabile, non sarebbero mancati i visitatori. Anche i più opposti, da Rimbaud a Proust. Anzi, sarebbe diventato il crocevia inevitabile per ciò che apparve da allora sotto il nome di letteratura. Qui si racconta la storia, discontinua e frastagliata, di come “la Folie Baudelaire” venne a formarsi e di come altri si avventurassero a esplorare quelle regioni. Un storia fatta di storie che tendono a intrecciarsi, e per alcuni decenni ebbero come sfondo le stesse strade di Parigi.

Autoreverse
di Francesco Forlani
Ancora del mediterraneo – 15,90e

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Angelo e François, al bancone del bar, parlano e bevono. Si sono conosciuti alla reception dell’Hotel Roma, l’albergo dove Cesare Pavese si è suicidato. Lì Angelo, immigrato meridionale, fa il portiere di notte e François ha prenotato per la sua ultima notte in Italia la camera “di Pavese”: era qui alla ricerca dell’unica registrazione, forse dispersa, con la voce dello scrittore. I due fanno amicizia e, come in un vecchio nastro, le loro voci si alternano e si incrociano: si raccontano dei rispettivi paesi, delle loro vite, delle occasioni avute e di quelle perse… ma i loro discorsi tornano sempre a lui, a Pavese, alla sua scrittura, ai suoi amori infelici. Come quello per Constance Dowling, l’attrice americana alla quale fu legato e la cui figura è divenuta per François altrettanto ossessionante della voce dello scrittore. E poco per volta la vita di Pavese diventa sempre più presente nella quotidianità dell’albergo, permeando le storie di dipendenti e ospiti, tra amori e matrimoni, eventi apparentemente misteriosi, speranze e tradimenti… Con una scrittura ironica e coinvolgente, il romanzo diventa l’invenzione di un registro narrativo originale dove in un gioco delle parti storie e personaggi si intrecciano in continuazione. Ancora un magnifico exploit di Forlani, collaboratore occasionale anchedi Focus In.

Ne qui né altrove
di G. Carofiglio
Laterza – 11,80e

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Rivedersi dopo oltre vent’anni con amici che non hai più cercato. Di giorno basterebbero pochi minuti per un saluto di circostanza, ma di notte è un’altra cosa. Di notte Bari può catturare e trasformarsi in un irreale cinema della memoria. Dove presente e passato, ricordi e invenzione si confondono, e l’età da cui le illusioni fuggono può ancora sfiorare il tempo in cui tutto era possibile.

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Evolena
Michèle Gesbert est née à Genève. Après des études de langues et secrétariat de direction elle s'installe à Paris dans les années '70 et travaille à l'Ambassade de Suisse (culture, presse et communication). Suit une expérience associative auprès d'enfants en difficulté de langage et parole. Plus tard elle attrape le virus de l'Italie, sa langue et sa/ses culture(s). Contrairement au covid c'est un virus bienfaisant qu'elle souhaite partager et transmettre. Membre-fondatrice et présidente d'Altritaliani depuis 2009. Coordinatrice et animatrice du site.