Joan Miró: Materialità e Metamorfosi a Padova

Ha appena aperto i battenti, a Padova, nella sempre sontuosa sede di Palazzo Zabarella, una mostra davvero da non perdere: “Joan Miró: Materialità e Metamorfosi”.

Le cose più semplici racchiudon il senso della vita.
Mio lo stupore del bambino per cui un sasso è un tesoro,
conservato fino alla vecchiaia…

( J. Miró )

L’artista spagnolo, anzi catalano – come ha tenuto a specificare l’eccellente curatore in conferenza-stampa di presentazione, Robert Lubar Messeri – è una delle personalità più affascinanti della storia dell’arte moderna. Il suo percorso artistico ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo di alcune tra le più importanti correnti del Novecento, dal Surrealismo all’Informale, ma la sua peculiarità, la sua più che unica cifra stilistica, son state la sua autonomia e la sua ‘libertà’ professionale, artistica et agendi, acquisite ‘da subito’ e mantenute, poi, sempre, grazie alle quali sono nate opere d’arte tra le più originali e seducenti del secolo scorso.

Foto Franco Sandri

Sessant’anni di lavoro son esposte nella mostra organizzata da Fundação de Serralves – Museu de Arte Contemporânea di Porto a Zabarella, in collaborazione con il Comune di Padova.

Il catalogo, agile, ma essenziale e completo baedeker, è pubblicato per i tipi della Marsilio editore.

L’ampia retrospettiva raggruppa circa ottantacinque opere tra quadri, disegni, sculture, collages, tecniche miste ed arazzi, tutti provenienti dalla straordinaria collezione di opere del maestro catalano di proprietà dello Stato portoghese.

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Un’esposizione gioiosa, piene di vita e di colore, com’è, adatta allo sguardo vergine e curioso di un bimbo – come fu, forse, per tutta la vita quello di Miro’ – ed a quello smagato eppure curioso di un adulto, alla ricerca ed alla scoperta di un’arte davvero unica, irripetibile.

Nella sua esplorazione della materialità, Miró fu eguagliato forse solo da Paul Klee, altro notevole eclettico e curatore di Muse Gemelle. Di certo accrebbe, in maniera decisiva, i confini delle tecniche di produzione artistica del Secolo breve.

E l’iter espositivo, focalizzandosi sulla trasformazione dei linguaggi pittorici che l’artista catalano, davvero completo, iniziò a sviluppare nella prima metà degli anni Venti, documenta tutte le sue sperimentali e ricche variegatezze artistiche.

Info pratiche:

Joan Miró – Materialità e Metamorfosi
Da sabato 10 marzo a domenica 22 luglio 2018
Palazzo Zabarella, Padova
Via degli Zabarella, 14
Orario: Mart – Dom 9,30 – 19,00 (la biglietteria chiude alle 18.15)
Tel. (+39) 049 8753100
info@palazzozabarella.it

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Maria Cristina Nascosi Sandri
Di Ferrara, giornalista pubblicista, critico letterario, cinematografico ed artistico. Collabora da parecchi anni con quotidiani nazionali, periodici specialistici e non, su carta e on line, anche esteri come Altritaliani. Dopo la laurea in Lettere Moderne, conseguita presso l’Università degli Studi di Ferrara, si è dedicata per un po’ alla scuola dove ha svolto attività anche come traduttrice, oltreché docente. Da anni si dedica con passione allo studio, alla ricerca ed alla conservazione della lingua, della cultura e della civiltà dialettale di Ferrara, mantenendo lo stesso interesse per quelle italiana, latina ed inglese, già approfondito dai tempi dell’università, insieme con quello per l’arte, il teatro ed il cinema. Al suo attivo centinaia di articoli e recensioni, e qualche decina di libri sulle discipline di cui sopra, tra cui un'intera collana multilingue sulla propria lingua materna.

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