Borghi d’Abruzzo: Corfinio e Santo Stefano di Sessanio.

Nessun Paese al mondo come l’Italia offre al viandante continue sorprese. Si va dal mare ai monti, dall’archeologia all’arte moderna. Dai grossi centri come ai piccoli borghi, ricchi di storia. Una delle regioni, l’Abruzzo, per definizione sempre verde, al primo posto per parchi, riserve e oasi, annovera siti ancora incontaminati, non offesi dalla mano dell’uomo. Elencare tutti i paesini degni di nota è impresa ardua. Ne citeremo solo due: Corfinio e Santo Stefano di Sessanio.

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Il primo è arroccato a mezza collina in provincia de L’Aquila. Non tutti, forse conoscono la storia di Corfinium, meno di mille abitanti. Nel 90 a.C. fu scelto dai confederati della Guerra sociale a capoluogo di comuni, destinato dagli alleati a Capitale d’Italia e sede di governo, permanente rivale di Roma. Cambiò poi il nome, dopo la Guerra sociale, in quello di Italica e batté anche moneta.

L’altro, Santo Stefano di Sessanio, sempre in provincia de L’Aquila, caratteristico borgo su un cucuzzolo a 1250 metri d’altitudine, all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso, ridotto a sessanta abitanti, ha visto rifiorire gli antichi casali, a cura di una società svedese.

Da qualche anno la Regione Abruzzo porta avanti un interessante progetto di recupero dei siti di pregio architettonico delle aree interne e montane ad uso turistico. Obiettivo, preservare i paesini dallo spopolamento e dall’abbandono, valorizzando l’ambiente, salvaguardando il patrimonio di risorse disponili, naturali, immobiliari, umane. “Negli ultimi anni – spiegano all’Assessorato al Turismo della Regione – sono aumentate le richieste di operatori, italiani e stranieri, interessati ad investire sul territorio e soprattutto nei piccoli borghi.« 

Il primo ad arrivare, visto l’interesse per il ritorno alla natura, uno svedese, Daniele Elow Kihlgren che ha investito nel “borgo toscano nel cuore dell’Abruzzo medioevale”, uno dei più piccoli comuni d’Abruzzo, Santo Stefano di Sessanio. Un progetto, quello dell’Associazione Sextantio (capitanata dall’imprenditore svedese) che ha salvato un paese dall’estinzione e fatto rivivere nel giro di pochi anni uno dei borghi medievali più integri nell’Italia centrale, con il pregio di avere un’impronta medicea essendo stato per due secoli feudo dei Medici di Firenze.

Cattedrale di S. Pelino a Corfinio

Tornando a Corfinium, capitale d’Italia, deliziosa cittadina dei Peligni, nella vallata del Sagittario, presso Sulmona, sulla strada per Pratola, ridotta negli ultimi anni a pochissimi abitanti per l’abbandono della campagna e il continuo esodo verso le grandi città o all’estero dei più giovani, costituiva, secoli fa, una postazione strategica, tra la Conca Peligna e il Fucino e conserva tuttora un’area archeologica di età romana con i resti dell’acquedotto e del teatro (I sec. a. C.), oltre a vestigia dell’antico impianto urbano, mura di cinta e resti dell’area sacra.

La parola Italia nacque in Abruzzo

Costituita in epoca preromana, fu protagonista delle guerre sannitiche nel IV-III sec. a.C. Dopo aver stipulato con Roma un patto d’alleanza, godé di un periodo di pace fino al 91 a.C. quando scoppiò un’insurrezione fra gli alleati italici, ai quali Roma non voleva concedere il diritto di cittadinanza. Si trattò di una vera guerra d’indipendenza: ribattezzata per l’occasione Italica. Nel museo delle Antichità Corfinesi si conservano le emissioni monetali con il nome di Italia e materiale proveniente dalla città e dal territorio. Nella cattedrale di S. Pelino, al centro del paesino, sono custoditi alcuni sarcofagi romani.

Corfinio, oltre a testimoniare la storia d’Italia, offre un paesaggio incontaminato. Si trova, infatti, in un ambiente tipicamente rupestre, di indubbio valore paesaggistico, caratterizzato dalle alte pareti rocciose tra cui scorre il fiume Sagittario. Nella gola nidificano il falco pellegrino, l’aquila reale, il picchio muraiolo il passero solitario e rondini montane. Sono interessati a questo territorio, alcune società italiane e stranieri, per insediamenti turistici.

A Santo Stefano di Sessanio, è stata recuperata la caratteristica locanda “Sotto gli Archi”, che si trova in un edificio che conserva ancora tracce del dominio dei Piccolomini (XV-XVI sec) e si pone all’interno del progetto generale di recupero e di tutela, in ottica strettamente conservativa del patrimonio storico-architettonico. Altro antico immobile, tra quelli oggetto del progetto ha subito una serie di interventi per renderlo idonea, quale sala d’incontri, manifestazioni artistiche e culturali. La Sextantio, già nominata sopra, è proprietaria di tremilacinquecento metri quadri, di un lussuoso Albergo Diffuso tutto ristrutturato e prevede il ripristino delle antiche botteghe artigiane che saranno date in comodato d’uso gratuito agli anziani del paese per il mantenimento delle attività artigiane.

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Santo Stefano di Sessanio. Il borgo della rinascita nel Parco del Gran Sasso

L’Abruzzo, terra di Ovidio, Croce, Silone, Flaiano, D’Annunzio, con ampi territori protetti come il Parco Nazionale d’Abruzzo, Gran Sasso-Monti della Laga, la più alta cima appenninica e la Maiella con il più meridionale dei ghiacciai d’Europa, riserve, oasi e parchi minori, si distingue per le vette calcaree, foreste, praterie, paesaggi carsici, altipiani tra cerchie di monti, laghi, fiumi. Dispone di avveniristiche piste da sci e impianti per sport d’alta quota.

La promozione turistica della Regione, ha il benestare di Italia Nostra.Il territorio urbano in generale – scrive la sezione abruzzese della benemerita Associazione – e quello dei centri storici minori in particolare, sono un patrimonio straordinario, prezioso e non riproducibile e ci siamo sempre battuti per restituire all’urbanistica ed all’ecologia dei centri storici, contenuti reali. Approviamo un turismo intelligente, etico e responsabile, che induca la gente a riscoprire l’antico senso della vita e della convivialità: passeggiare all’aria aperta, dissetarsi con acqua sorgiva, chiacchierare con gli abitanti dei borghi, assistere alla lavorazione dei prodotti artigianali, gustare la genuinità dei piatti tipici, come i maccheroni alla chitarra, ghiottonerie di montagna e il chartreuse, un liquore di antica rinomanza, fabbricato a Chieti, ha sapore gradevole e profumato. »

Foto Albergo diffuso Sextantio

Altri luoghi da visitare Pescara, città del gioco, Vasto città di Grazia come le definì D’Annunzio. Oltre Sulmona famosa per i suoi confetti, L’Aquila, secondo gli storici formata da 99 borghi ognuno dei quali ebbe un castello, una piazza, una chiesa e una fontana, nota quella delle 99 cannelle; il Duomo e Santa Maria di Collemaggio che risale al 1287 con la superba facciata con disegni geometrici bianchi e rosa, un fantastico portale mediano e il castello del XV sec.

Mario Carillo

LIEN INTERNE (Gastronomie et régions)

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Mario Carillo
Mario Carillo, iscritto all’ordine dei giornalisti della Campania. Prime esperienze alla Redazione napoletana del Giornale d’Italia di Roma, Agenzia Radiostampa, Agenzia NEA, collaboratore fisso da Napoli per il Secolo XIX di Genova, collaboratore del giornale Il Roma di Napoli, Il Gazzettino, Il Brigante, Albatros magazine, Altritaliani.net di Parigi, responsabile napolinews.org, socio Giornalisti Europei, Argacampania (giornalisti esperti agroalimentare).

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