Venezia e le Grandi Navi da crociera: punto della situazione con Andreina Zitelli.

Potrebbe essere un nuovo capitolo scritto da H. Melville se ne fossi capace… Ma tutto quello che ancora posso scrivere andando vicino alla verità dei fatti è che sul bacino di S.Marco i leviatani d’acciaio continuano ad arrivare e ad andarsene indisturbati.

Vi avevo lasciato a Giugno scorso con la sonante vittoria dei cittadini veneziani che in più di 18 000 avevano espresso il loro rifiuto incontestabile al passaggio dei mostri d’acciaio nel bacino di S.Marco (Vedi: QUI).

Ma, come è uso dire da queste parti, altra acqua è passata sotto i ponti della città e la soluzione ancora non si è trovata. Le navi, indisturbate, hanno continuato i loro passaggi dentro e fuori le acque della laguna infischiandosene di tutto e di tutti. Ho incontrato Andreina Zitelli che i lettori di Altritaliani già conoscono per fare il punto della situazione in questa fine d’anno. E’ donna coraggiosa ed intelligente, oltre che essere una delle voci più alte e ferme del Comitato No Grandi Navi.

A lei ho rivolto alcune domande.

Foto Luca Zanon

M.R. Giornali e televisioni hanno dato la notizia (falsa) che la questione del passaggio delle Grandi Navi era ormai risolta. Sembra una barzelletta creata dalle stesse compagnie crocieristiche…

A.Z. L’annuncio alla stampa rappresenta il cedimento alle pressioni delle Compagnie crocieristiche che vogliono procrastinare più a lungo possibile il passaggio per San Marco.

E’ palese che la destinazione Marghera per le grandi navi e per di più entro tre anni, è da annoverarsi tra le ultime “fake news”, purtroppo annunciata al mondo intero da un ministro della Repubblica e che ridicolizza il nostro Paese presso l’opinione pubblica anche internazionale.

La realtà è che Marghera, con o senza il Canale Vittorio Emanuele, è una soluzione irrealistica e irrealizzabile, per non parlare dei tempi annunciati e delle contraddizioni contenute nelle enunciazioni : si dovrebbe scavare il Canale V. Emanuele per navi che dovrebbero arrivare alla Marittima solo in una prima fase transitoria mentre successivamente le enormi nuove navi tra le 140mila e 199mila TSL non potrebbero arrivare che in piccolo numero all’ipotetico scalo del Canale Nord a costo di scavi e sbancamenti: Scavi taciuti ma tutti sanno che sarebbero ingenti.

M.R. A distanza di tempo si capisce come l’insipienza dei governi che si sono succeduti dal 2012 ad oggi abbiano fatto solo il gioco delle Compagnie crocieristiche. Sa capire perchè il potere politico e giudiziario qui in Italia ha un profilo così basso da venir quasi sistematicamente irriso e sbeffeggiato da chi ne conosce i suoi limiti?

A.Z. Forse è insipienza e forse indifferenza e forse anche incultura di governo: il dato di fatto è che dal Decreto Clini Passera sono passati 5 anni e mezzo.

Non dobbiamo stancarci di ricordare che l’incidente della Concordia è alla genesi del decreto Clini Passera che è di massima tutela della Laguna di Venezia (non solo di San Marco). Non prendere provvedimenti definitivi conserva il pericolo paventato.

Da aggiungere che solo la irresponsabilità delle pubbliche istituzioni si trasforma in danno di immagine dell’Italia, in danno al valore culturale di Venezia, in danno ambientale, e rappresenta un rischio costante di incidente che nessuno dovrebbe esorcizzare.

M.R. Il cambio della presidenza alla portualità (Da Paolo Costa a Pino Musolino) sembra non abbia prodotto alcunché di buono. Sono sempre troppi gli inchini che queste autorità fanno alle compagnie di crociera?

A.Z. La precedente presidenza dell’Autorità Portuale ha avuto una conduzione molto disinvolta relativamente alle concessioni, agli investimenti, alle modalità e ai tempi della vendita delle quote di VTP ; complessivamente si è trattato di attività sicuramente a favore delle Compagnie e dei loro procuratori e mandatari. Per anni Costa non ha dato avvio al nuovo Piano Regolatore portuale, senza che nessuno delle autorità superiori lo pretendessero. La nuova presidenza deve dimostrare di essere all’altezza del compito. L’analisi multicriteria che ha pubblicato e che pare sia alla base della scelta di Marghera fatta da Delrio, è un documento molto lacunoso e superficiale, basti pensare che pretende di comparare scenari o addirittura “soluzioni a livello concettuale” con l’unico progetto reale, quello DIFERCO DP Consulting, che ha già ottenuto al Valutazione di Impatto Ambientale positiva.

M.R. Le idee progettuali presentate e raccolte dalla Capitaneria di Porto si sono fermati alla fase di scoping con l’Atto di Indirizzo del Comitatone dell’8 agosto 2014, soli il Contorta e Il Duferco De Piccoli sono stati presentati alla VIA. Il Contorta è stato bocciato, di conseguenza il progetto dello scavo delle Tresse è abortito, ora quali probabilità avrebbe la soluzione Marghera?

A.Z. Va detto chiaro e forte che lo “scenario Marghera” non è un progetto e quando e se mai arrivasse ad essere un progetto, con numeri veri disegni e valutazioni, dovrebbe essere sottoposto alla VIA, dove sarebbe fermato con motivazioni più cogenti di quelle che hanno fermato il Contorta.

Il Governo e segnatamente il ministro Delrio non è stato capace di individuare la giusta unica soluzione al problema: se si vogliono trattenere le navi da crociera a Venezia e con esse il lavoro, la soluzione è il terminal alla Bocca di Lido, altrimenti le navi devono andare da Venezia e dalla Laguna.

M.R. C’è chi sostiene che l’unico motivo (serio) che impedirebbe alle navi il loro ingresso nel bacino di S. Marco potrebbe essere una manovra disastrosa che porterebbe la prua di una nave dentro a Palazzo Ducale..

A.Z. Che un qualunque incidente non avvenga mai! Non vorrei però che tutte le persone che rivestono responsabilità sull’argomento e cioè il Presidente del Consiglio, il Ministro dei Beni Culturali, il Ministro dell’Ambiente, il Ministro della Ricerca Scientifica, il Ministro delle Infrastrutture, il Ministro dell’Economia, il Sindaco di Venezia, il Soprintendente dei Beni Architettonici e Ambientali, il Comandante della Capitaneria di Porto, il Presidente dell’Autorità Portuale e il Presidente dell’ex Magistrato alle Acque, i responsabili delle Compagnie di Crociera continuassero a chiudere gli occhi sperando nella fortuna.

Mia nonna diceva che la fortuna è cieca, ma che la sfortuna ci vede benissimo!

Intervista a cura di Massimo Rosin

Da Venezia

*****

Trasmissione Report – RAI 3 – 18 dicembre 2017 – Un inchino a Venezia
«Via le grandi navi» da crociera da San Marco.

.

Clini e Passera l’avevano detto nel 2012, con un decreto firmato due mesi dopo la tragedia della Costa Concordia e pensato per evitare la pratica dell’“inchino”. Da allora, davanti alla basilica del santo protettore sono passate tremila navi da crociera, circa cinquecento all’anno, le compagnie costruiscono navi che raggiungeranno le duecentomila tonnellate, il doppio della Costa Concordia.

A Venezia, però, si ragiona ancora su percorsi alternativi. Dopo sei anni, lo scorso 7 novembre, sul tavolo è spuntata l’ipotesi Marghera. Ambientalisti, lavoratori e industriali restano sul piede di guerra. E mentre tutti continuano ad essere contro tutti, la nave va.

Article précédentLa leggenda di Igor il russo
Article suivantA Roma: Spelacchio sì, le Olimpiadi no.
Massimo Rosin
Massimo Rosin nato a Venezia nel 1957. Appassionato di cinema, musica, letteratura, cucina, sport (nuoto in particolare). Vive e lavora nella Serenissima.

LAISSER UN COMMENTAIRE

S'il vous plaît entrez votre commentaire!
S'il vous plaît entrez votre nom ici

La modération des commentaires est activée. Votre commentaire peut prendre un certain temps avant d’apparaître.