Retrospettiva completa del cinema di Antonioni al MoMA e Tour in America

Fino al 7 gennaio 2018, la grande retrospettiva al MoMA del “Nostro Michelangelo”, il regista, e la presentazione del libro “My Antonioni” scritto dal collaboratore e amico Carlo Di Carlo. Dopo l’esordio a New York, The Michelangelo Antonioni Retrospective sarà impegnata in un tour nelle più importanti città e istituzioni Nordamericane nel 2018.


Monica Vitti nel film

A dieci anni dalla scomparsa avvenuta a fine luglio 2007 ed alla fine di un anno che ha visto le celebrazioni di grandi Festival e città nel mondo, anche New York rende omaggio a Michelangelo Antonioni: al Maestro, alla sua influenza continua, ad uno dei Padri del Cinema Moderno. E lo fa nel luogo che più ideale non si potrebbe: il Museo d’Arte Moderna di New York, il MoMA che accoglie ed organizza, insieme con Istituto Luce Cinecittà, la sua più completa retrospettiva cinematografica da 10 anni a questa parte.

The Michelangelo Antonioni Retrospective si terrà nei Roy e Niuta Titus Theaters del MoMA dal 7 dicembre al 7 gennaio 2018 e presenterà in quasi 40 pellicole in 35 mm e digitalmente conservate, l’opera completa del Maestro, quasi 60 anni di arte dai primi corti documentari – a cominciare da quel Gente del Po del 1945 – 1947 che oggi si guarda e si legge come un piccolo testo archetipico del Neorealismo, ed in effetti, era nato su carta, dapprincipio – fino ad Eros e Lo sguardo di Michelangelo, i suoi finali capi d’opera, creati anche grazie alla perseveranza della moglie Enrica Fico.

Michelangelo Antonioni

Tutti i capolavori ‘scorreranno’, fiume di cultura, di immagini, pieni dell’occhio del Maestro, il suo meraviglioso lungimirante ed antesignano occhio: dall’esordio di Cronaca di un amore (per alcuni critici anglosassoni la nascita del Cinema Moderno) alla ‘Trilogia dell’Incomunicabilità’, ai capolavori internazionali e vere pietre miliari come Blow-up, Zabriskie Point, Professione: reporter, fino alla prima visione newyorchese di un documentario a tutt’oggi discusso ed imprescindibile, anche politicamente, come Chung Kuo, Cina (1972), ed ai ritratti documentari che negli anni gli hanno dedicato Lino Micciché, suo grande intervistatore, Carlo Di Carlo, il suo biografo per eccellenza, la stessa moglie Enrica Fico, Gianni Massironi, l’amico e sodale di sempre.

Film di apertura di quella che si annuncia come la retrospettiva evento di questa stagione, Il deserto rosso, in una nuova versione restaurata digitalmente in 4K da CSC – Cineteca Nazionale e Luce – Cinecittà, il 7 dicembre, alla presenza di Enrica Fico Antonioni.

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Mentre il 6 dicembre un’ anteprima della retrospettiva si è tenuta con un evento editoriale: la presentazione del volume ‘My Antonioni’, curato da Carlo Di Carlo, il collaboratore fondamentale di una vita e amico di Antonioni, come si diceva più sopra, scomparso nel 2016, e che postuma ci regala un’autobiografia’ elaborata attraverso le pure parole, dichiarazioni, interviste, pezzi di conversazioni del regista. Un autoritratto dal vivo, il ritratto del suo più accorato studioso, oltreché un gesto di grande amicizia cinematografica. Il volume è stato presentato all’Istituto Italiano di Cultura di NY dal professor David Forgacs, Antonio Monda e dalla scrittrice Lila Azam Zanganeh.

L’edizione italiana, intitolata “Il mio Antonioni”, sarà prossimamente pubblicata da Istituto Luce Cinecittà e Cineteca di Bologna.

La Retrospettiva Antonioni in un luogo come il Museo d’Arte Moderna di New York, lungi dall’essere un tributo di circostanza, si prefigura come un momento ideale di verifica del potere dell’immagine – Antonioni, in primis del suo dialogo con il visuale, con il linguaggio figurativo, che nel suo cinema da oggetto si fa protagonista, come il Paesaggio per Giorgione o la retrospettiva per Piero della Francesca – due grandi amori ‘nativi’ di Antonioni. Il Museo non è allora il luogo di esposizione del suo cinema, ma il laboratorio dove ‘vedere e confrontare’ le immagini del contemporaneo.

Ed è un momento di confronto tra Antonioni e la platea americana. Un confronto ed uno scambio che ha molto influenzato il regista che, a sua volta,come è ben noto, ha enormemente influenzato, addirittura a tutt’oggi, il cinema americano, sia per i suoi risultati, che per le sue frequenti citazioni che come provocatore di nuove sfide espressive.

Infine è una verifica, semmai ce ne fosse bisogno, grazie alla prima retrospettiva nella Grande Mela da anni, della tenuta ‘nel Tempo’ del cinema e dei film di Antonioni, di come il tempo reagisce ad un cinema che ha sempre lanciato delle sfide al presente e guardato – quasi un terzo occhio’ – sempre un po’ più in là…

Dopo l’esordio a New York, la Retrospettiva Antonioni sarà impegnata in un tour nelle più importanti città e istituzioni Nordamericane nel 2018: sono già confermate l’American Cinematheque di Los Angeles, il Castro Theatre di San Francisco, il Festival di Toronto, SIFF Seattle, la National Gallery of Art di Washington, il Berkeley Art Museum and Pacific Film Archive.

Joshua Siegel, curatore del Film Department del MoMA, insieme a Paola Ruggiero e Camilla Cormanni dell’Istituto Luce Cinecittà

La Retrospettiva Michelangelo Antonioni è organizzata da Joshua Siegel, Curatore del Dipartimento Film del MoMA e da Camilla Cormanni e Paola Ruggiero di Luce- Cinecittà.

Maria Cristina Nascosi Sandri

Dalla Ferrara di Antonioni e Bassani…

Per il programma completo e tutte le informazioni sull’evento:

https://www.moma.org/calendar/film/3894

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Maria Cristina Nascosi Sandri
Di Ferrara, giornalista pubblicista, critico letterario, cinematografico ed artistico. Collabora da parecchi anni con quotidiani nazionali, periodici specialistici e non, su carta e on line, anche esteri come Altritaliani. Dopo la laurea in Lettere Moderne, conseguita presso l’Università degli Studi di Ferrara, si è dedicata per un po’ alla scuola dove ha svolto attività anche come traduttrice, oltreché docente. Da anni si dedica con passione allo studio, alla ricerca ed alla conservazione della lingua, della cultura e della civiltà dialettale di Ferrara, mantenendo lo stesso interesse per quelle italiana, latina ed inglese, già approfondito dai tempi dell’università, insieme con quello per l’arte, il teatro ed il cinema. Al suo attivo centinaia di articoli e recensioni, e qualche decina di libri sulle discipline di cui sopra, tra cui un'intera collana multilingue sulla propria lingua materna.

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