Corto Maltese, 50 anni di avventure… e non si può smettere di fumare

Compie cinquant’anni Corto Maltese, con la sua sigaretta e il profilo dell’antieroe che viaggia come un Ulisse senza tempo. Personaggio “cult” della migliore novella grafica europea, il fumetto nato dalla matita del grande veneziano Hugo Pratt, morto più di 20 anni fa, diventa mito letterario del secolo scorso, e di quei ragazzi che hanno amato viaggiare anche solo con la fantasia.

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L’ironico marinaio sa coniugare quell’aspetto puramente mediterraneo a una cultura diremmo anglosassone, cemento basilare in quegli anni che precedevano le grandi contestazioni giovanili.

Siamo avidi di eroi senza bandiera, con il solo vessillo del proprio cuore.

Corto, alla ricchezza preferisce libertà e fantasia, e appunto quei giovani nutrivano l’ambizione della “fantasia al potere” che non era solo uno slogan da piazza, quanto una volontà di scardinare polverosi sistemi di potere (appunto) che dalla politica alla famiglia avevano ingessato generazioni intere. E nel suo piccolo (o grande) mondo Corto Maltese lo ha saputo interpretare, facendo dell’avventura il suo metro di misura di una generazione che ambiva al cambiamento. E proprio quella sua sigaretta, quel suo fumetto che saliva dal profilo genuino e astuto ad un tempo, ha rievocato una canzone di qualche lustro dopo, “Non si può smettere di fumare”, datata 1982, scritta da Gianfranco Manfredi, eclettico scrittore e sceneggiatore, insieme ad un ormai poco noto Ricky Gianco, fra i fondatori del Clan di Celentano, autore e cantante di brani stupendi.

“… E non si può smettere di fumare / e non si può smettere di sognare / e non rinunceremo a fare nuovi errori / e non possiamo smettere di uscire fuori.

Il mare sta arrivando verso il continente / il mare sta cantando il canto della gente / allenerò l’udito per sentire ancora / il suono del silenzio prima dell’aurora…”

Quando parto per un viaggio non so quello che troverò ma cerco sempre qualcosa e infallibilmente la trovo (Hugo Pratt)

Quanto è attuale questa canzone, quanto sono lungimiranti i poeti, quanto sono immensi i sognatori, e quei fumatori di chimere destinati al mito: da Corto Maltese ad Humphrey Bogart e Rita Hayworth, Simenon e la sua pipa come Günther Grass e Enzo Bearzot, con le sigarette di Omar Sivori, la stanza fumosa di Camilleri; e poi il sigaro di Clint Eastwood sul viso disegnato da Sergio Leone, il sigaro di Mario Soldati.

Cosa sarebbe la vita senza il piroscafo di Corto Maltese, e a bordo i tanti Ulisse senza tempo?

Armando Lostaglio

N.d.r. : A Parigi, la Gare d’Austerlitz gli rende omaggio in diversi spazi della stazione, fino al 31 ottobre 2017 (pero senza la sua leggendaria sigaretta che non sembra più ritenuta « politically correct »!).

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Armando Lostaglio
ARMANDO LOSTAGLIO iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Basilicata; fondatore del CineClub Vittorio De Sica - Cinit di Rionero in Vulture nel 1994 con oltre 150 iscritti; promotore di altri cinecircoli Cinit, e di mostre di cinema per scuole, carceri, centri anziani; autore di testi di cinema: Sequenze (La Nuova del Sud, 2006); Schermi Riflessi (EditricErmes, 2011); autore dei docufilm: Albe dentro l'imbrunire (2012); Il genio contro - Guy Debord e il cinema nell'avangardia (2013); La strada meno battura - a cavallo sulla Via Herculia (2014); Il cinema e il Blues (2016); Il cinema e il brigantaggio (2017). Collaboratore di riviste e giornali: La Nuova del Sud, e web Altritaliani (Parigi), Cabiria, Francavillainforma; Tg7 Basilicata.

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