Tanti Auguri, Presidente.

Tanti auguri a Lei, Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica italiana, e tanti auguri agli italiani che Lei così bene rappresenta. Ora arriva Natale e poi l’anno nuovo. E’ tempo di essere più buoni e di avere buoni propositi per il prossimo futuro. Mi permetta Presidente di farle gli auguri e di rivolgerle questa letterina come fanno i bambini in questi giorni a Babbo Natale, per chiedere i doni. Anche io le chiedo dei doni. Il primo è di difendere sempre la nostra Costituzione, sempre più vilipesa e oltraggiata dai nostri politici e dai nostri amministratori.

Ha visto cosa succede nel bresciano? Non bastava la vergognosa operazione annunciata col nome di White Christmas; la caccia al “negro” da espellere nel giorno della pace e dell’accoglienza.

Ha visto cosa succede nel bresciano? Si fa carta straccia della nostra Costituzione, nata dal sangue dei nostri partigiani e dei tanti “stranieri” venuti a morire qui per darci la libertà dal fascismo e la democrazia. Ha visto? Si impedisce la libertà di culto. Si impedisce a chi è venuto qui per lavorare, a chi è nato qui ed è italiano, paga le tasse, aiuta l’economia del Paese, di pregare il proprio dio. Eppure la Costituzione garantisce questo principio.

Io non la invidio, Caro Presidente, ogni volta che quei nemici dell’Italia, che sono i leghisti, fanno dei provvedimenti in sede di governo o di amministrazione locale, io mi vergogno, mi chiedo se all’estero qualcuno pensa che davvero gli italiani sono così; e se lo sono, io mi vergogno di essere italiano.

Non la invidio perche volenti o nolenti Lei ci rappresenta tutti, anche persone come quelle. Presidente intervenga, Lei è oggi l’uomo più popolare d’Italia, ci regali un modo per imporre a coloro che offesero la nostra bandiera il rispetto dei nostri “sacri” principi costituzionali.
Impedisca che sia ancor più umiliata la nostra etica, insultata la nostra stessa storia.

Confesso che sento molto più italiani quei senegalesi e nigeriani che scesero in piazza a Licola a Varcaturo nel casertano, dopo le stragi mafiose dei loro connazionali, e che invocavano il diritto alla legalità e alla difesa dell’Italia. Loro ci difendevano. Sento più italiani quei bergamaschi e bresciani d’origine magrebina (parlano il dialetto bresciano) che invocando il loro diritto alla fede chiedono il rispetto della nostra Costituzione a dispetto di chi avendo cariche pubbliche la riduce carta straccia.

Quei senegalesi, quei bresciani, sono un vero esempio di cosa significa oggi essere “Altritaliani”.
Le chiedo anche di aiutare gli italiani (non altri), a svegliarsi da questo lungo sonno, di smetterla di sognare, di diventare responsabili, di avere il coraggio di guardare alla realtà e di avere la forza di cambiarla. In questo senso occorrono i suoi auspici verso la politica, tutta. A destra e a sinistra, passando per il centro.

Non occorrono “inciuci”, occorre più politica, più coerenza, più rispetto della nostra storia e delle radici della nostra democrazia. Occorre un governo che guardi al Paese e non ai casi isolati di qualche ministro o peggio del premier.

Occorre una destra moderna, ispirata ai valori liberali (oggi in questa destra aziendale di liberale non vi è nulla). Occorre un parlamento che lavori e che non sia esautorato sistematicamente da un governo che ha una maggioranza schiacciante quanto fragile.

Occorre un PD che cresca e sia capace di proporre alternative credibili, che parli al cuore e alle menti dei cittadini. Che non si affidi solo alla speranza di ribaltare l’attuale maggioranza grazie al verdetto di qualche giudice. Se il PD vuole vincere, deve vincere sul campo e solo su quello. Occorre una politica che dia il buon esempio, che metta fuori dalle istituzioni e dalle amministrazioni centrali e territoriali, chi è colluso con la mafia, chi ha dimostrato scarsa serietà e moralità, chi vive il proprio impegno politico solo per costruire privilegi per se e per i suoi.

Bisogna avere il coraggio di essere forte con i forti e indulgenti con i più deboli. Mettere, insomma, la parola fine a questo insieme di caste, clan e bande che dispartono le ricchezze e gli onori dell’Italia lasciando tutti gli oneri agli italiani che sono sempre più soli, senza prospettive per il futuro e disperati. Ci vuole tenacia proprio come quella degli immigrati che a dispetto di leggi infami e che ci disonorano davanti a dio e al mondo (l’elenco è lunghissimo e cito solo qualche esempio che va dal reato di immigrazione clandestina, all’obbligo per il personale sanitario di denunciare l’immigrato non in regola che chiede aiuto ai nostri Pronto Soccorso, per non parlare delle delibere già menzionate, infami, razziste ed antitaliane, di alcune amministrazioni territoriali che ci coprono di vergogna), tengono duro e sono finanche capaci di amare questo nostro strano mondo fatto di affaristi che, nel nome nostro, amministrano i loro interessi e di sonnambuli, pronti sempre ad applaudire e non capire.

Mi faccia questo regalo e tanti auguri a Lei e a noi che sogniamo di portare all’estero con onore la nostra storia.

Veleno

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