Picasso in Italia, tra Napoli e Pompei. Nasce il progetto “Picasso-Mediterraneo”.

Picasso torna a Napoli: dall’8 aprile al 10 luglio 2017, cento anni dopo il viaggio dell’artista in Italia, si apre la doppia mostra «Picasso e Napoli: Parade», al Museo e Real Bosco di Capodimonte e agli Scavi di Pompei, a cura di Sylvain Bellenger e Luigi Gallo. Un evento espositivo e culturale che rappresenta l’appuntamento inaugurale dell’iniziativa «Picasso-Mediterraneo» del Musée National Picasso-Paris, che avrà luogo dalla primavera 2017 a quella del 2019 e interesserà diversi paesi mediterranei, quali Italia, Francia, Spagna, Marocco, Tunisia e Algeria.

Il Novecento, lascia alle sue spalle vicende nefaste, legate al peggio che l’Umanità abbia potuto produrre nel corso della Storia con due guerre mondiali, conflitti, miniconflitti, regimi autoritari quali nazismo, fascismo, comunismo, franchismo fino ai recenti atti terroristici. Il Vecchio Continente ha dimostrato fino ad oggi incapacità a porre rimedio a quelle nefandezze del passato che oggi lo vedono soccombere di fronte ad avvenimenti che non è stato capace di leggere in tempi opportuni.

Come contraltare, e non per merito suo ma di singole individualità, il “Secolo Breve” evidenzia l’incanto nel campo delle Arti, dove lascia a distanza di decenni segni indelebili e testimonianze vive. La follia da un lato, la genialità dall’altro, componenti dello stesso protagonista: l’Uomo!

Pablo Picasso, Sipario per il balletto Parade , 1917 © Centre Pompidou, MNAM-CCI, Christian Bahier / Philippe Migeat © Succession Picasso by SIAE 2017

Ne è testimonianza questa volta la Mostra Picasso a Napoli: Parade che la Reggia di Capodimonte e l’Antiquarium degli Scavi di Pompei ospitano per celebrare il centenario del viaggio di Picasso in Italia che l’Autore compì insieme a Jean Cocteau per lavorare con i Balletti russi a Parade, balletto che andò in scena a Parigi nel maggio del 1917, su soggetto dello stesso Cocteau con le musiche di Erik Satie.

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L’arrivo a Napoli e Pompei è ricordato dallo stesso Cocteau (Lettre à sa mère, I, 1898-1918, Paris, Gallimard, 1989):

Siamo con Picasso, Sergej Djagilev e Massine, di nuovo a Roma dopo un viaggio a Napoli, e da lì a Pompei in auto. Credo che nessuna città al mondo possa piacermi più di Napoli. L’Antichità classica brulica, nuova di zecca, in questa Montmartre araba, in questo enorme disordine di una kermesse che non ha mai sosta. Il cibo, Dio e la fornicazione, ecco i moventi di questo popolo romanzesco. Il Vesuvio fabbrica tutte le nuvole del mondo. Il mare è blu scuro, scaglia giacinti sui marciapiedi.

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La Reggia di Capodimonte ospita nella sala da ballo il sipario Parade, la più grande opera di Picasso, di capitale importanza per l’arte moderna, una tela di 17 metri per 10 di altezza, conservata al Centre Georges Pompidou di Parigi, che per le sue dimensioni è esposta in rare occasioni. L’opera è accompagnata in mostra da un’ampia selezione di lavori del pittore spagnolo. Un insieme unico di bozzetti provenienti dal Musée Picasso di Parigi, permette di seguire il percorso creativo dell’artista nell’ideazione dei costumi di Parade, evidenziandone le diverse influenze culturali.

Pablo Picasso, Arlecchino (ritratto di Léonide Massine), 1917, Barcellona, Museu Picasso © Succession Picasso by SIAE 2017

L’esposizione offre altresì l’occasione per riflettere su alcuni soggetti ricorrenti nell’opera di Picasso, veri e propri stilemi dell’artista, come la natura morta, la figura del musico e degli strumenti musicali e la maschera di Arlecchino.

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Ad indagare ulteriormente il rapporto di Picasso con il teatro e la tradizione partenopea, a Capodimonte sono esposti i bozzetti eseguiti per il balletto Pulcinella (in scena a Parigi nel 1920 con musiche di Stravinsky e coreografie di Massine) insieme ad alcune marionette e pupi della maschera napoletana, appartenente alla collezione Fundaciòn Almine y Bernard Ruiz-Picasso para el Arte.

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L’Antiquarium di Pompei accoglie invece i costumi del balletto disegnati dall’artista, messi a confronto con una raccolta di maschere africane, insieme ad una scelta di reperti archeologici dal sito, tra cui un gruppo di maschere teatrali, per la maggior parte inedite. Il confronto fra i riferimenti antichi e l’art nègre è sottolineato dal bozzetto del quadro manifesto del cubismo Les demoiselles d’Avignon dipinto nel 1907. Il tema della maschera vuole sottolineare quanto Picasso abbia approfondito il ragionamento su di un artificio capace di esaminare a fondo l’identità.

L’immagine di Picasso, meditativo mentre si accende la pipa, e Massine appoggiato ad un mascherone che serve da bocca di una fontana, fu utilizzata per il illustrare il programma di Parade a Parigi nel 1917.

Picasso e Léonide Massine nel giardino della casa di Marco Lucrezio a Pompei fotografati da Jean Cocteau nel 1917 (Fonte wikipedia)

La mostra Picasso e Napoli: Parade rappresenta l’appuntamento inaugurale dell’iniziativa Picasso-Mediterraneo del Musée National Picasso-Paris, un evento culturale internazionale che avrà luogo dalla primavera 2017 a quella del 2019, dove otto Paesi hanno ideato diversi progetti di mostre sull’opera ostinatamente mediterranea di Pablo Picasso.

Foto di Roberto della Noce e Francesco Saverio Esposito

Le opere in mostra provengono da diversi musei e collezioni private fra i quali il Centre Georges Pompidou, il Musée National d’Art Moderne, il Musée Picasso di Parigi, il Museu Picasso di Barcellona, La Fondation Pierre Bergé – Yves Saint Laurent, la Bibliothèque Historique de la Ville de Paris, la Maison Jean Cocteau à Milly la Forêt, la Fundaciòn Almine y Bernard Ruiz-Picasso para el Arte (FABA), Il Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e il Teatro dell’Opera di Roma.

Laurent Le Bon, Presidente del Museo Picasso di Parigi, alla domanda “Perché Napoli?” ha affermato che con Napoli nasce il progetto “Picasso-Méditerranée” nel centenario del viaggio dell’artista in Italia. Un progetto che durerà due anni e interesserà diversi paesi mediterranei, quali Italia, Francia, Spagna, Marocco, Tunisia e Algeria.

Non ci resta che un augurio: buon viaggio Picasso tra le civiltà che hanno reso grande il mar Mediterraneo.

Raffaele Bussi

(n.d.r. Quest’estate il Teatro Grande di Pompei ospiterà il 27, 28 e 29 luglio due balletti con la coreografia di Leonide Massine: Parade su musica di Erik Satie e Pulcinella su musiche di Stravinskij, entrambi interpretati dai primi ballerini, solisti e corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma.)

Picasso e Napoli: Parade
Museo e Real Bosco di Capodimonte,
via Miano 2, Napoli

Antiquarium, Scavi di Pompei
8 aprile – 10 luglio 2017

Per saperne di più: Lancement du programme «Picasso-Méditerranée 2017-2019»

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Raffaele Bussi
Raffaele Bussi è nato a Castellammare di Stabia. Giornalista, scrittore e saggista, collabora con importanti quotidiani e periodici nazionali. Ha collaborato a "Nord e Sud", "Ragionamenti", e successivamente a "Meridione. Sud e Nord del Mondo", rivista fondata e diretta da Guido D'Agostino. E' stato direttore editoriale della rivista "Artepresente". Collabora al portale parigino "Altritaliani" e alla rivista "La Civiltà Cattolica". Ha pubblicato "L'Utopia possibile", Vite di Striscio", "Il fotografo e la Città", "Il Signore in bianco", "Santuari", "Le lune del Tirreno", "I picari di Maffeo" (Premio Capri 2013 per la critica letteraria), "All'ombra dell'isola azzurra", romanzo tradotto in lingua russa per i tipi dell'editore Aleteya, "Ulisse e il cappellaio cieco" (2019). Per Marcianum Press ha pubblicato: "Michele T. (2020, Premio Sele d'Oro Mezzoggiorno), "Chaos" (2021), "L'estasi di Chiara" (2022), "Servi e Satrapi" (2023).

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