La filatelia nel cinema

Siamo a Varsavia. Artur e Jerzy sono due fratelli alquanto diversi fra loro: uno molto serio, padre di famiglia, l’altro è piuttosto ribelle, cantante rock. Si ritroveranno nella loro vecchia casa per il funerale del loro padre. E lì faranno una singolare scoperta: l’uomo viveva da anni in uno stato di povertà, eppure trovano centinaia di francobolli in un armadio. Quando cercano di venderli per guadagnarci, fanno una scoperta ancor più incredibile: nel corso di 30 anni di vita il padre aveva messo insieme una collezione che vale centinaia di milioni.

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I due sono affascinati da questo aspetto sconosciuto del padre, e cominciano ad appassionarsi alla filatelia. Ma quel mondo appare subito un covo di gente senza scrupoli: sono tante le persone pronte a mettere le mani sulla straordinaria collezione paterna.

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E’ questa la sinossi del film Decalogo 10 il decimo della serie realizzata nel 1989 e dedicata ai dieci comandamenti dal regista polacco Krzysztof Kieslowski, che realizza 10 ore di film (uno per ogni Comandamento, e visti nel ‘91 alla Mostra di Venezia) riletto in chiave moderna. “Non desiderare la roba d’altri” è appunto il Decimo e disegna, intorno al francobollo – il Mercurio Rosso, francobollo austriaco per giornali da 6 kr. del 1856 usato in Polonia – una vicenda dai toni un po’ noir.

Dunque, il cinema d’autore si è interessato di francobolli, ma anche di attività ad esso legato: la memoria va subito a Il postino diretto nel 1994 da Michael Radford e Massimo Troisi. Ed è stata quella anche l’ultima interpretazione dell’amato attore napoletano, scomparso solo 12 ore dopo la fine delle riprese. Il film è ispirato a Il postino di Neruda romanzo scritto dal cileno Antonio Skármeta.

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Nell’estate del 1952 Mario Ruoppolo, un disoccupato figlio di pescatori, vive su un’isola del sud Italia che da poco tempo ha dato asilo politico al grande poeta cileno Pablo Neruda (nel film è Philippe Noiret). Mario viene assunto in qualità di postino, solo per consegnare la posta al poeta. Il resto della popolazione è analfabeta, quindi fino ad allora non c’era stato bisogno di postini.

Nove regine è invece il film del 2000 dell’argentino Fabian Bielinski, nel quale un truffatore alle prime armi compie i suoi colpi per riuscire a mettere da parte la cifra necessaria a far scarcerare suo padre. E così si ritroverà tra le mani la più grossa truffa della vita: vendere per vera, a un milionario collezionista di francobolli, una copia contraffatta delle famose nove regine, cioè nove francobolli della Repubblica di Weimar dal valore di mezzo milione di dollari.

Ancora buon cinema, stavolta fantasy: Tommy Tricker e il francobollo magico dell’australiano Michael Rubbo, con le magie innescate intorno alla passione del francobollo.

Nel 1959 esce Il ruggito del topo con uno straordinario Peter Sellers insieme a Jean Soberg. Il piccolo Stato europeo del « Granducato di Grand Fenwick », per difficoltà finanziarie dichiarare guerra agli Stati Uniti. La lettera con la dichiarazione di guerra viene impostata da Peter Seller ed affrancata con un francobollo di Grand Fenwick. La storia si ispira ad Hector Giroux che nel 1892 non avrebbe esitato ad uccidere il collezionista parigino Gaston Leroux per impossessarsi del rarissimo 2 cent. « Missionari » delle Hawaii. Tali francobolli erano rari in quanto nel 1851 le Hawaii emisero i loro primi francobolli postali. Conosciuti come i Missionari delle Hawaii in quanto erano spesso usati dai missionari americani sull’isola per spedire le loro lettere in patria

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Altra opera cinematografica nella quale il protagonista è il francobollo si intitola Chi più spende più guadagna diretto da Walter Hill. Del 1985, è la settima trasposizione cinematografica di un racconto del 1902. Montgomery Brewster, detto Monty è uno spiantato giocatore di baseball cui capita una inattesa eredità di 300 milioni di dollari. Il protagonista si impegna a sperperare i suoi tanti soldi e alla fine entra in un negozio di francobolli ed acquista un rarissimo esemplare di « Inverted Jenny » (Scott n. C3a): il 24 centesimi emesso nel 1918 dagli Stati Uniti per la posta aerea (ma poteva essere impiegato anche per la corrispondenza ordinaria).

Chiudiamo questo breve excursus sul cinema e la filatelia con un film italiano fra quelli definiti “minori” o B-movie, tanto cari al genio americano Quentin Tarantino. Parliamo di Delitto al ristorante cinese di Sergio Corbucci, datato 1981, con Tomas Milian e l’arcinoto Bombolo. Tra varie peripezie grottesche, quest’ultimo si fa pizzicare dal commissario Giraldi (Milian) dopo essersi appropriato di un francobollo, tagliato direttamente dalla busta sul luogo del misfatto. E così lo si vede assorto a sfogliare, con pinzette e lente di ingrandimento, un bel classificatore stracolmo di francobolli.

E sempre il grande Cinema italiano, con i suoi ineguagliabili protagonisti, al centro di numerose serie di francobolli. Il Cinema e la filatelia, in un connubio culturale di grande respiro internazionale.

Armando Lostaglio

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Armando Lostaglio
ARMANDO LOSTAGLIO iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Basilicata; fondatore del CineClub Vittorio De Sica - Cinit di Rionero in Vulture nel 1994 con oltre 150 iscritti; promotore di altri cinecircoli Cinit, e di mostre di cinema per scuole, carceri, centri anziani; autore di testi di cinema: Sequenze (La Nuova del Sud, 2006); Schermi Riflessi (EditricErmes, 2011); autore dei docufilm: Albe dentro l'imbrunire (2012); Il genio contro - Guy Debord e il cinema nell'avangardia (2013); La strada meno battura - a cavallo sulla Via Herculia (2014); Il cinema e il Blues (2016); Il cinema e il brigantaggio (2017). Collaboratore di riviste e giornali: La Nuova del Sud, e web Altritaliani (Parigi), Cabiria, Francavillainforma; Tg7 Basilicata.

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