Unioni Civili senza adozioni per coppie gay.

Come al solito in Italia, nell’opinione pubblica e tra i media, ci si divide sulle riforme che toccano temi etici e lo stesso costume del paese, un costume che se anche formalmente laico è nella sostanza intriso di contenuti cattolici, siamo pur sempre il cuore del cattolicesimo “ospitando” il Papa.

E’ cosi anche ora che al Senato è passata la legge “Cirinnà”, che di fatto apre finalmente in modo serio a quelle unioni civili tra coppie omossessuali, andando a colmare un vuoto legislativo anacronistico e non europeo, dando risposte ad una realtà presente nel nostro paese come in tutti i paesi e verso la quale, volenti o nolenti, la politica fino ad oggi (fosse essa di destra, centro o sinistra) aveva mostrato cecità ed insensibilità.

La senatrice Cirinnà

Il paese finalmente scopre che esistono famiglie diverse, che i matrimoni religiosi o meglio concordatari, per mille motivi, sono sempre più in crisi, che le coppie di fatto e le famiglie allargate sono un dato dell’Italia di oggi ineludibile e con i quale bisogna fare i conti sul terreno dei diritti.

Il paese scopre questo e la politica, forte di uno dei governi più giovani e con grande componente femminile, si ricorda anche della nostra Costituzione che all’art. 3 (tra i principi fondamentali) pone il problema dell’eguaglianza tra i cittadini senza vincoli nemmeno di genere o di gusto sessuale.

Un bel passo avanti. Finalmente, si tacciono le solite litanie e alibi per cui il tema non è interessante, gli italiani hanno ben altro a cui pensare, ecc. ecc.. Tutte ipocrisie che nascondevano il fatto che la politica questo tema non voleva affrontarlo.

Nella seconda repubblica, si è fatto spesso poco e male, naturalmente glissando su questo tema ritenuto, a torto o a ragione, scomodo. Ci è voluto un parlamento composto da molti giovani e un governo votato alle riforme come ad una missione sacra, per affrontare e dare risposta all’annosa questione della disparità di trattamento tra coppie etero ed omo, o meglio tra coppie sposate ed unioni di diverso genere.

Il PD, nella sua attuale gestione, avrebbe voluto fare di più, arrivando anche a prevedere la possibilità di adozione per coppie gay, specie pensando a quelle coppie in cui uno dei partner aveva già un figlio frutto di una precedente relazione. Un tema questo, come si è visto nei numerosi sondaggi di questi mesi, molto più sensibile per l’opinione pubblica, con una maggioranza di cittadini che non sembra favorevole a questa ipotesi(continuando a considerare necessario per i bambini che vi fossero due genitori ben distinguibili, un padre ed una madre).

La recente giurisprudenza della Corte Costituzionale sembra orientata, viceversa, a prediligere l’unità familiare e ad aprire a queste adozioni che nel nome dell’amore e della protezione per l’infante appaiono preferibili ad una condizione di fatto di isolamento e di disorientamento educativo del fanciullo.

Il Pd oggi, per bocca della stessa senatrice Cirinnà che ha fatto la legge e che si è battuta a lungo e gargliardamente per essa, oggi si dichiara non pienamente soddisfatto, perché alla fine le adozioni per le coppie gay non sono arrivate.
Ancora una voltà ha prevalso la polemica politica, hanno inciso anacronistici fattori ideologici che hanno impedito una legge che “osasse” di più.

Ad un certo punto queste adozioni sembravano ad un passo dall’approvazione (il famoso articolo 5 di questa legge), con il M5S che si dichiarava favorevole e con una larga maggioranza che raccoglieva anche tutta la sinistra e parte del mondo laico, finendo finanche per fare proseliti nella stessa Forza Italia”, poi i grillini hanno mostrato una certa doppiezza e la solita inconcludenza.

Prima Grillo, che avrebbe dovuto tornare ai teatrini veri e non quelli della politica, se n’esce con un fuor d’opera annunciando libertà di coscienza sul voto. Sussurri e grida a quel punto hanno agitato i parlamentari e la stessa base grillina, poi arrivati al dunque, quando pur di accellerare per l’approvazione di una legge, è bene ricordarlo, non del governo ma frutto, finalmente, del lavoro parlamentare, si è proposto il super emendamento che eliminava tutti gli altri emendamenti, approvando cosi la legge con l’art. 5 incluso. Dietrofront dei grillini che annunciano di non votarlo perché sminuirebbe il dibattito parlamentare ed effettivamente la Lega e le altre opposizioni avevano ridotto i loro emendamenti da 5000 a poco più di 500.

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Va pero’ aggiunto che i 500 emendamenti di Lega e Forza Italia erano francamente ridicoli ed improponibili e tesi comunque solo ad impantanare la legge nella giungla di continui voti segreti con il rischio che qualche agguato, in politica sempre possibile, facesse venire meno in parti salienti lo stesso provvedimento.

E’ evidente che il Parlamento (privo di maggioranze certe, frutto di una sciagurata elezione senza vincitori, c’era il “Porcellum”, con la famosa boutade di Bersani, allora segretario del PD che sostenne senza ridere: “Il Pd non ha vinto, ma non ha perso”) ha bruciato un’altra occasione di essere utile ed infine, innanzi al rischio dell’ennesimo nulla di fatto, il governo ha fatto proprio il testo Cirinnà, eliminando l’adozione, per garantirsi il voto degli alfaniani (questione di numeri), ed è andato al voto di fiducia che si è conseguito a maggioranza assoluta anche grazie al concorso dei vituperati ma coerenti Verdiniani

Si è detto ha vinto l’amore, ma i soliti “benaltristi” di professione già mugugnano, parlano di vergogna, di legge dimezzata, monca. Sarà, ma intanto si tratta di una legge che equipara i diritti, in materia di assegni familiari, di diritto all’assistenza, alla successione ereditaria, ad acquisire la pensione di riversabilità ed altro ancora. Oggi, prima di giudicare, chi fa le pulci al governo e al nuovo PD, dovrebbe chiedersi se in passato avesse fatto di meglio.

Oggi queste Unioni sono celebrate davanti al Comune, con testimoni, ed anche se i cattolici più retrivi hanno preteso che dalle unioni civili sia stralciato l’obbligo di fedeltà, per distinguerle nettamente dal matrimonio, queste unioni sono di fatto come un matrimonio (personalmente l’obbligo di fedeltà è una cosa che mi fa sorridere; è come imporre la democrazia con le armi, non ha senso, è un fatto privato, lo toglierei anche per i matrimoni).

Infuriate le avanguardie del mondo gay, ed è comprensibile. Si era ad un passo anche dalle adozioni, se si fossero fatti meno giochini politici la legge sarebbe completa. Infuriata la Chiesa e i partiti di maggiore ispirazione cattolica, puo’ apparire una contraddizione che il diavolo e l’angelo siano allo stesso tempo contrariati, ma si tratta della fotografia di questa legge. Personalmente, credo che il bicchiere sia mezzo pieno e che il tempo sarà cavaliere, mentre la Cirinnà già si sta muovendo per un decreto legge che riporti le adozioni per tutte le coppie.

Certamente, darà una mano la giurisprudenza che con questa legge troverà ancora più argomenti per appianare una disparità sul piano dei diritti dei bambini, che appare oggi ancora iniqua.

Nicola Guarino

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Nicola Guarino
Nicola Guarino, nato ad Avellino nel 1958, ma sin dall’infanzia ha vissuto a Napoli. Giornalista, già collaboratore de L'Unità e della rivista Nord/Sud, avvocato, direttore di festival cinematografici ed esperto di linguaggio cinematografico. Oggi insegna alla Sorbona presso la facoltà di lingua e letteratura, fa parte del dipartimento di filologia romanza presso l'Università di Parigi 12 a Créteil. Attualmente vive a Parigi. E’ socio fondatore di Altritaliani.

2 Commentaires

  1. Unioni Civili senza adozioni per coppie gay.
    Buonasera, Le pongo una domanda: se, come Lei dice, il « PD, nella sua attuale gestione, avrebbe voluto fare di più », perchè allora non si è seguito il normale iter Parlamentare, con la votazione democratica che ci si aspetterebbe da una legge – appunto – di iniziativa del Parlamento?

    Avremmmo avuto come risultato una legge sulle unioni civili davvero « europea » e in linea con gli altri paesi più progrediti di noi sul tema. Del resto, è proprio l’Europa che « ce lo chiede »…

    Avremmo avuto una legge che avrebbe davvero equiparato l’unione civile al matrimonio, compreso l’articolo che riguarda la « fedeltà » – che non viene intesa solo riferita al « tradimento » quanto piuttosto come l’obbligo dei coniugi alla assistenza morale e materiale e alla collaborazione nell’interesse della « Famiglia ».
    Lo stesso Alfano ha sottolineato di aver votato la legge proprio perchè la eliminazione dell’obbligo di fedeltà elimina qualsiasi « EQUIPARAZIONE DELL’UNIONE CIVILE AL MATRIMONIO ».

    Il M5s per due anni ha lavorato a stretto contatto con la Cirinnà nelle Commissioni, ha fortemente voluto la legge nella stesura originale, che avrebbe votato positivamente articolo per articolo. Del resto, il M5s già nel 2013 aveva presentato un proprio disegno di legge sulle unioni civili (che addirittura prevedeva adozioni anche da figli estranei alla coppia…).

    Perchè Renzi ha voluto trasformare una legge Parlamentare in una legge di Governo…per di più con la fiducia? Un Governo che avendo perso la maggioranza ha dovuto chiedere voti a Verdini ed Alfano (con chissà quale prezzo)?

    Forse perchè sarebbero venuti fuori i nomi e cognomi dei cattoDem contrari?
    I numeri insufficienti alla maggioranza di governo?
    Magari, era proprio il PD che aveva interesse ad approvare l’ennesima legge « monca » , tutta « titolo » e priva di contenuti?

    Perchè non hanno voluto che i Parlamentari 5stelle votassero, consentendo la approvazione della legge assolutamente « intatta » nella sua stesura originale?

    • Unioni Civili senza adozioni per coppie gay.
      Gentile lettrice,
      puo’ darsi che Lei abbia ragione, ma la mia sensazione è che il PD volesse evitare il trappolone delle votazioni segrete, già annunciato dalla destra, sugli oltre 500 emendamenti, in gran parte di Lega e Forza Italia. Il tema delle unioni civili, resta in Italia ancora fortemente ideologico ed il rischio era che ancora una volta ci fosse un nulla di fatto e che le coppie non sposate, fossero etero od omo, avrebbero ancora dovuto rinunciare a dei diritti che in Europa sono dati per scontati. Non si dimentichi che lo stesso M5S è gruppo molto composito e che Grillo aveva invitato al voto di coscienza. Il super emendamento, è certamente uno strumento discutibile, sul piano del dibattito parlamentare, anche se questo dibattito si trascina da decenni senza costrutto, ma certamente era l’unico modo pratico, per far approvare la legge Cirinnà cosi come era stata concepita insieme anche ai grillini. Purtroppo questi ultimi hanno preferito tenere il punto sul metodo, il perché e il percome puo’ essere valutato in diversi modi. A questo punto il governo ha preferito non rischiare di perdere il tutto mantenendo comunque il punto che finalmente sono riconosciute alle coppie di fatto, diritti equivalenti a quelle sposate, ed è stato costretto a rinunciare (per ora) alle adozioni (tema comunque molto controverso), facendo, a mio avviso, fare un passo avanti al paese verso l’Europa. E’ evidente che se i grillini avessero avuto più a cuore la sostanza che la forma oggi la Cirinnà sarebbe fatta e completa in tutte le sue parti. Credo che da qui nasca il rammarico del PD (eccezion fatta per la componente più cattolica). Sul punto che lei richiama, ovvero che il PD temesse che si svelassero i nomi dei più cattolici e conservatori del loro partito, ho i miei dubbi. Tutti li conoscono e c’è poco da svelare.

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