Venezia, la Luna e tu, di Dino Risi

In attesa della ormai prossima Mostra del cinema di Venezia che vedrà Altritaliani impegnata al massimo come ogni anno, con questa mini rubrica vogliamo ricordare e presentare alcuni film, a volte anche rari, che sono stati girati sulla laguna e in cui si respirava una certa “atmosfera”.

Venezia la Luna e tu.

Marisa Allasio

Forse non tutti sanno che “Venezia, la luna e tu”, film di Dino Risi girato nella città lagunare, è soprattutto il titolo della canzone che ne dà il nome e a poco a che vedere con l’opera. Così per ricordare il film bisogna rivederlo. Nel cast figurano attori già allora ben conosciuti al grande pubblico; protagonisti sono infatti Alberto Sordi (Bepi) e Nino Manfredi (Toni) nei panni di un gondoliere il primo e di un tassita il secondo, entrambi rivali in amore. La bella, in tutti i sensi, era Nina, Marisa Allasio, allora uno dei sogni erotici degli italiani, attraente soprattutto nelle sue forme, che mai però, sono esposte in modo volgare.

Il film girato nel 1958 ci racconta di una Venezia che fa da sfondo alla storia, rappresentata, com’era d’uso all’epoca a modo di cartolina, presente, nei suoi scorci, quasi in ogni inquadratura. Tutto si sviluppa attorno all’imminente matrimonio fra Bepi e Nina dove, però, non mancano intrusioni amorose di due turiste americane entrambe innamoratesi di lui.

Tenere testa a tre donne contemporaneamente non è impresa da poco specie se si avvicina sempe di più il giorno del matrimonio. Le due americane lo pressano, ignare del suo impegno con Nina. Con stratagemmi riescono a rinviare il giorno della loro partenza, ma Nina intuisce che qualcosa sta andando nel verso contrario. In tutta fretta riallaccia la relazione con Toni. Bepi si sente quasi perduto. Riesce a far partire le due americane, ma il tempo stringe, deve arrivare in chiesa prima che Nina sposi Toni…

Non è una grande storia intendiamoci, ma la si guarda ancora oggi con piacere, tutta girata sulla briosa comicità di Sordi cui fa da contrasto la dabbenaggine di Manfredi… Sordi aveva allora 38 anni, la Allasio 22 che, dopo questo film si ritirerà dalle scene sposando, per davvero, il conte Pier Francesco Calvi, nipote di Vittorio Emanuele III.

Ma tutti e due sapranno dare vita a questo quadretto lagunare a cui non mancano alcuni momenti di vera vita veneziana, come l’abitudine dei suoi stessi abitanti di parlarsi tra balcone e balcone…

Nel film a Sordi si perdona un po’ tutto, a cominciare dal suo dialetto veneziano, appreso in gran fretta, condito con salsa romana. Marisa Allasio invece da sola valeva il prezzo del biglietto ed il film ebbe un certo successo al botteghino grazie proprio alla sua presenza fisica che a molti ricordavano le anse dei canali dove la città si rifletteva.

Nel film, altra figura importante è quella di Michele Garrone. Lui è Don Fulgenzio, il prete che dovrebbe sposare Bepi e Nina. E’ l’ago della bilancia, il confessore e il grillo parlante, quello che dovrebbe far riaggiustare le cose mettendole nel verso giusto…
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E Venezia? La città si presenta ancora nei suoi soliti panni, messi nei ritagli di cartoline già viste e anche abusate. A Risi forse bastava così, c’era già Sordi, Manfredi, la Allasio…

Purtroppo anche lui operò nel modo allora già in uso, ma lo si fa anche oggi, attraverso quel taglia e cuci, dove si mettono assieme pezzi di un improbabile puzzle della città. Tra le molte scene ricordo quella dove Sordi, a poppa della gondola in un attimo riesce ad andare dal Rio della Misericordia a quello dei Sospiri, fiancheggiando il Palazzo Ducale per la più classica della fotografie. Percorsi d’acqua che sono opposti uno all’altro.

Ma per il successo Dino Risi dovrà attendere ancora qualche anno, quando agli inizi degli anni ’60 girera « Il sorpasso », film generazionale, con un Vittorio Gasmann già in gran forma…

Regia di Dino Risi

con Alberto Sordi, Nino Manfredi, Marisa Allasio, Michele Garrone.

Genere: commedia brillante.

Produzione. Italia – Francia 1958

Massimo Rosin

Venezia

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