Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro 2015, tra Pasolini e Sguardi femminili

50+1. La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro compie 50 anni e riparte, ‘dopo’ la direzione artistica di Giovanni Spagnoletti, con la ‘nuova’ di Pedro Armocida – da anni collaboratore della manifestazione – apportando un cambiamento alla storica definizione di “Nuovo Cinema” e volgendo uno sguardo metamorfico al cine-linguaggio contemporaneo.


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A tal fine, la Mostra, che è entrata nel vivo e si svolgerà fino al 27 giugno, moltiplica i suoi spazi, aggiungendo a quelli tipici una nuova sala nel Teatro Sperimentale intitolata a Pier Paolo Pasolini, di cui ricorre quest’anno il 40° dalla scomparsa, e sfruttando il Centro Arti Visive Pescheria come luogo di incontri culturali e mostre.

Il nuovo approccio di questa edizione 50+1 è ben rappresentato dall’Evento Speciale, come sempre dedicato al Cinema Italiano, quest’anno intitolato Esordi italiani, cioè gli Anni Dieci del XXI secolo al cinema, che riunisce le venti opere prime italiane più interessanti prodotte dal 2000 a oggi, tra commedie, docu-fictions ed opere di attori passati dietro la m.d.p. A completare questo articolato programma si aggiungono una preziosa pubblicazione e una tavola rotonda per fare il punto sulle ultime tendenze del cinema italiano. Mantiene inalterata la sua formula il Concorso Pesaro Nuovo Cinema che mette in competizione sei film di giovani autori emergenti provenienti da tutte le parti del globo.

Nuovo Cinema con l’argentino La mujer de los perros (Dog Lady) di Laura Citarella e Veronica Llinas

Un punto d’onore son quest’anno le storie incentrate sull’universo femminile come l’argentino La mujer de los perros, un ‘quattro mani’ di Laura Citarella e Verónica Llinás, il cileno La madre del cordero di Enrique Farías e Rosario Espinosa, l’iraniano A Minor Leap Down di Hamed Rajabi e Petting Zoo di Micah Magee dagli Stati Uniti.

L’Europa è rappresentata dal francese Un jeune poète di Daniel Manivel e dall’italiano Terra di Marco De Angelis e Antonio Di Trapani. Per la prima volta a decretare il vincitore sarà una giuria, presieduta da Francesca Neri, composta da studenti provenienti dalle università e dalle scuole di cinema.

Più ricco che mai anche il Cinema in Piazza, con il quale la Mostra avvicina il cinema di qualità al grande pubblico grazie alle proiezioni in Piazza del Popolo. Imperdibile il film di apertura, Lo squalo di Steven Spielberg che compie quarant’anni e sarà presentato in versione originale. Non da meno le altre serate con gli ultimi lavori di Krzysztof Zanussi (film girato in parte ad Ancona e sul Conero) e Paul Vecchiali, protagonisti anche di incontri col pubblico, e l’anteprima internazionale di La nostra quarantena, l’ultimo film di Peter Marcias. La personale di quest’anno è invece dedicata al poliedrico artista turco Tayfun Pirselimoğlu, regista, pittore e scrittore che nei suoi film ha raccontato con sguardo antropologico e realistico le realtà periferiche del suo paese sin dall’esordio nel 2001 fino al più recente I’m not him, premiato anche a Roma.

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Lo sguardo al passato, invece, è stato suggerito dall’anniversario della scomparsa di Pier Paolo Pasolini, che cinquant’anni fa teorizzava proprio a Pesaro il suo “cinema di poesia”. La Mostra gli rende omaggio ripresentandone i lavori più importanti e dedicandogli una tavola rotonda per ripensare al ruolo che ha e ha avuto nel panorama culturale italiano. Il programma sarà coronato dallo spettacolo teatrale di Pierpaolo Capovilla (Il teatro degli orrori) che interpreterà il suo reading musicale da La religione del mio tempo.

E ancora molto altro con gli eventi speciali dedicati a La dolce Siria di Ammar Al-Beik e a Gianni Amico, i consueti Sguardi femminili russi con la presentazione di quattro opere prime, il programma Corti in Mostra sul meglio dei corti italiani d’animazione dell’ultimo anno, gli incontri al Centro Arti Visive con la mostra dedicata a Lino Miccichè, l’emissione filatelica per i 50 anni della Mostra il 22 giugno e la nuova iniziativa Premio Pesaro Nuovo Cinema, dedicata al miglior libro di cinema del 2014. La sigla del festival è stata realizzata da Chiara Malta, mentre il manifesto è opera di Alessandro Gottardo.

Pasolini a Matera, Il Vangelo secondo Matteo

Tra gli eventi del festival piace qui ribadire, puntualizzando,

l’Omaggio a Pasolini nostro contemporaneo – Pasolini pesarese

A quarant’anni dalla tragica scomparsa e a cinquanta esatti dalla sua presenza al primo dei convegni organizzati dalla Mostra e dedicati alla critica e alla semiologia cinematografica, dove Pier Paolo Pasolini lesse la sua relazione introduttiva Cinema di poesia subito diventata famosa, il festival vuole rendere omaggio a uno dei massimi artisti e intellettuali del secolo scorso. Sarà, quindi, presentata – in collaborazione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale e con il Centro Studi – Archivio Pier Paolo Pasolini della Cineteca di Bologna – un’ampia selezione dei suoi capolavori (Accattone, 1961; La ricotta, 1963; La rabbia, 1963 nell’edizione con materiali inediti presentata da Istituto Luce, Cineteca di Bologna e Gruppo Editoriale Minerva Video; Uccellacci, uccellini, 1966; Edipo Re, 1967; Porcile, 1969; Il fiore delle Mille e una notte, 1974; Salò o le 120 giornate di Sodoma, 1976) e una tavola rotonda (coordinata da Bruno Torri con Adriano Aprà, Pedro Armocida, Roberto Chiesi, Gianni D’Elia, Giacomo Marramao, Andrea Minuz, Stefania Parigi, Stefano Rulli, Piero Spila) che metterà al centro della discussione sia l’importanza e l’originalità dell’apporto da lui dato agli studi cinematografici con le tre relazioni pesaresi, sia l’attualità del suo pensiero e del suo impegno civile.

Dal film Name me di Nigina Sayfullaeva

Ed infine un’ulteriore precisazione va fatta su gli:

Sguardi femminili russi

L’ormai consolidata collaborazione con le istituzioni cinematografiche russe, curata da Olga Strada, ripropone la sezione “Sguardi femminili” che, quest’anno, è all’insegna degli esordi. Un modo per avvicinare e comprendere i fermenti culturali che animano le generazioni più giovani di un mondo sempre in continua evoluzione.

Ecco Olja la protagonista di Name me di Nigina Sayfullaeva che si reca con l’amica Saša in Crimea per conoscere Sergej, suo padre. L’uomo ha vissuto tutta la sua vita in un piccolo villaggio sul mare e non ha mai visto la sua unica figlia. A un passo dall’incontro col padre, Olja si spaventa e chiede a Saša di invertire le parti, ma lo scherzo si rivelerà per tutti fatale.

Mentre Sof’ja Černyševa in Fine di un’epoca racconta proprio quella dell’Unione Sovietica del 1952 con le repressioni e la propaganda antisemita che destabilizzano la vita della giovane dottoressa Ira Zal’cman. A sopravvivere e a conservare la dignità umana l’aiutano di sicuro non coloro dai quali si sarebbe aspettata una mano…

Più legata all’attualità Tamara Dondurey che in 21 Days racconta i ventuno giorni che sono il limite massimo previsto perché i malati terminali possano restare in una casa di riposo. Gli spettatori sono accompagnati in un viaggio attraverso spazi fisici e mentali, tra corsie, giardini e ricordi. Si susseguono le storie dei due protagonisti, la cui regolare conversazione sulla morte diviene parte della vita.

Infine si vola sulle ali della fantasia con Il bambino volante di Evgenija Žirkova, storia di un ragazzino straordinario che quando strilla, canta o ride inizia a volare, ma poi finisce nei guai…

Maria Cristina Nascosi Sandri

Da Pesaro

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Maria Cristina Nascosi Sandri
Di Ferrara, giornalista pubblicista, critico letterario, cinematografico ed artistico. Collabora da parecchi anni con quotidiani nazionali, periodici specialistici e non, su carta e on line, anche esteri come Altritaliani. Dopo la laurea in Lettere Moderne, conseguita presso l’Università degli Studi di Ferrara, si è dedicata per un po’ alla scuola dove ha svolto attività anche come traduttrice, oltreché docente. Da anni si dedica con passione allo studio, alla ricerca ed alla conservazione della lingua, della cultura e della civiltà dialettale di Ferrara, mantenendo lo stesso interesse per quelle italiana, latina ed inglese, già approfondito dai tempi dell’università, insieme con quello per l’arte, il teatro ed il cinema. Al suo attivo centinaia di articoli e recensioni, e qualche decina di libri sulle discipline di cui sopra, tra cui un'intera collana multilingue sulla propria lingua materna.

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