Venezia 71: … e al Lido sbarco’ Belluscone!

Maresco senza Cipri, per raccontare come la cultura dei disvalori di Berlusconi abbia avuto e abbia ancora una grande influenza sulla Siciliana e i siciliani, specie quelli degli strati più popolari e fra coloro che sognano, ma davvero sognano, di sfondare nello spettacolo.


Belluscone – Una storia siciliana di Franco Maresco.

Con: Ciccio Mira, Tatti Sanguineti, Pino Maniaci, Ficarra e Picone.

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Molti applausi ìn sala per « Belluscone – Una storia siciliana » che porta la firma di Franco Maresco qui slegato dal suo compagno Ciprì col quale diede vita, anni fa, al programma di Rai 3 « Cinico tv » . Belluscone è il modo tutto siciliano per dire Berlusconi. Nel film linea guida è Tatti Sanguineti noto critico cinematografico della vecchia guardia di un tempo ( Fava, Kezich, Rondi Lello Bersani) e che in finale di carriera sta vivendo attimi irripetibili (lo volle come attore persino il compianto Monicelli nel suo « La rosa del deserto »).

Linea guida dicevo perché è lui a condurci lungo questa frizzante, stimolante, spiritosa passeggiata sul percorso che il potere di Berlusconi ha avuto in Sicilia nel corso di questi 20 anni. Sanguineti in Sicilia ci va per incontrarsi con Maresco di cui sembra si siano perse le tracce. Sa del lavoro che lo ha tenuto impegnato per tanti anni, ma qualcosa si deve essere inceppato, ma vuole provarci lo stesso. Ecco così che con pazienza certosina recupera gran parte del materiale e ci rivela, una volta di più, lo stile di Maresco.

Le immagini ci indicano come pure gli spettacoli musicali nella Palermo delle borgate minori avessero mentori mafiosi. Emblema di questo è un impresario musicale semianalfabeta Ciccio Mira su cui le domande di Maresco gli prefigurano contorni mafiosi anche divertenti secondo lo stile di Cinico TV rigorosamente in bianco e nero (Ciccio Mira nelle immagini finali lo si vedrà poi preso e condotto in galera per accertamenti).
Franco Maresco

Ragazzi come i cantanti Erik e Vittorio Ricciardi costretti ad ogni esibizione a salutare quelli che stanno nelle patrie galere, ( gli altri saluti giusto per confondere un po’ vanno pure a tutti gli ammalati i bambini abbandonati ecc.) Sorprende semmai che certe persone intervistate si siano dichiarate apertamente a favore della mafia (« Con loro almeno si mangiava »). Quasi comico il fatto che alcuni siciliani si siano dichiarati apertamente contro i carabinieri (« Io se avessi un figlio che vuole andare a fare il carabiniere, a schiaffi lo prenderei »).

Per questo film Maresco, che avrebbe dovuto indicare lo stretto legame che c’era tra la Sicilia e Berlusconi, di cui ancora poco si sa, è rimasto però da solo, senza Cipri ma in compagnia dei suoi personaggi in questa lunga e gustosa carrellata che, mi auguro si possa vedere in nelle sale ed un giorno in televisione.

Da Venezia Massimo Rosin

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