Il riavvicinamento di due entità: Occidente e Oriente.

Non ha più senso la distanza tra Occidente e Oriente che è stata fondamento epistemologico di tanti testi letterari. Meticciato, dialogo tra islam e mondo moderno, globalizzazione hanno fatto sì che ora si trovino riavvicinati in nome della legittimità d’un rapido cambiamento mondiale.


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C’è una frase nel dibattito attuale che è un indizio preciso della direzione che sta assumendo la riflessione: La luce viene da Occidente.

Questa singolare tesi è ad opera di un filosofo iraniano che riflette sulla distanza tra Occidente ed Oriente: distanza che non c’è più.

Il riavvicinamento di due entità, così distanti un tempo, è effetto della globalizzazione, indubbiamente quella che, secondo Renzi, nel suo discorso all’Europa e per l’Europa, va civilizzata.

La tesi del filosofo iraniano va in questa direzione e così il dibattito.

Rifletto sull’assoluta novità di una proposizione del genere.

Tutta una letteratura, che traeva spunto dalla frase biblica: l’Occidente è lontano dall’Oriente, perde il suo significato.

Penso ad Hermann Hesse, al suo classico Viaggio in Oriente,
penso a Sul filo del rasoio dello scrittore inglese Somerset Maugham, ai prodromi della generazione che sulle pratiche orientali ha fondato la sua rivoluzione, la new age.

Non avrebbe più senso neppure il testo di Oswald Spengler Il tramonto dell’Occidente ed anche il verso dantesco riferito a S.Francesco:

Non dica Ascesi, ché direbbe corto ma Oriente se proprio dir vuole (XI Canto del “Paradiso”).

Tutta una letteratura viene superata, ma anche uno stuolo di mediatori sapienti, come il cardinale Basilio Bessarione che nel Rinascimento ha cercato legami tra Oriente ed Occidente.

Il senso dell’affermazione filosofica sta nel fatto che l’Occidente è riuscito con le scoperte scientifiche a proporre un continuo superamento e soprattutto a governare i mutamenti e si sa che la scienza dei mutamenti è quella fondamentale per il mondo orientale.

Ma soprattutto, il senso interno, per così dire, riguarda il superamento di una dialettica che non puo’ più aver luogo in un mondo riavvicinato e connesso com’è quello di oggi.

Carmelina Sicari

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Carmelina Sicari
Carmelina Sicari è stata Dirigente Scolastico del Liceo Classico di Melito Porto Salvo e dell'Istituto Magistrale di Reggio Calabria. Si occupa da tempo di letteratura contemporanea e di semiotica con opere su Pirandello e sull'Ariosto. Ha collaborato a molte riviste letterarie tra cui Studium, Persona, Dialoghi… Ha all'attivo numerose pubblicazioni su La canzone d'Aspromonte, Leopardi e il Novecento letterario. Continua a sostenere nel presente il Movimento culturale Nuovo Umanesimo di Reggio Calabria di cui è stata ideatrice.

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