Fotografia europea 2014, nel nome di Luigi Ghirri.

150 foto della prestigiosa collezione FOTOGRAFIS Bank Austria che raccoglie i fotografi più famosi del secolo scorso, a Palazzo Magnani, dal 4 maggio al 13 luglio, nell’ambito della nona edizione di Fotografia Europea di Reggio Emilia. Ai Chiostri di San Pietro, un’esposizione dedicata al maestro Luigi Ghirri, filo conduttore di tutta l’ampia rassegna. Un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di fotografia.

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Sarà un’edizione di Fotografia Europea da non perdere, quella che in questo 2014 punta a riempire la città di appassionati per il nono anno consecutivo: l’obiettivo è ambizioso, e per raggiungerlo il Comune di Reggio Emilia, con il supporto di numerosi partners e sponsors, ha coinvolto artisti di altissimo livello, il cui prestigio si estende ben oltre i confini nazionali. Dedicata al tema “Vedere. Uno sguardo infinito” la nuova edizione del festival trasformerà Reggio Emilia in un palcoscenico internazionale per la fotografia moderna e contemporanea.

Grande soddisfazione nel presentare la nona edizione di Fotografia Europea nella Sinagoga di via dell’Aquila è stata espressa dall’assessore alla Cultura Giovanni Catellani: “…un festival che è diventato uno dei principali punti di riferimento a livello nazionale e internazionale. È l’edizione più bella, incentrata quest’anno sul tema del vedere – uno sguardo infinito, magistralmente affrontato da Luigi Ghirri, la cui mostra rappresenta uno degli appuntamenti fondamentali; ma le esposizioni importantissime sono anche altre”. Duplice, il dato politico evidenziato da Catellani: la crescita di questa iniziativa “dal punto di vista della partecipazione: Fotografia Europea è nata con l’intento di portare in città il meglio della fotografia internazionale, è così è stato, ma è anche stata in grado di coinvolgere tantissimi cittadini nel circuito Off, a dimostrazione che la fotografia è uno strumento molto democratico che appassiona tutti e permette a tutti di esprimere la propria creatività”.

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L’esposizione promossa e organizzata dal Museo d’arte moderna di Salisburgo e dalla Fondazione Palazzo Magnani di Reggio Emilia, e curata da Margit Zuckriegl e Walter Guadagnini, è composta da 150 sceltissime fotografie della prestigiosa collezione “Fotografis” di Bank Austria – Gruppo UniCredit e viene presentata in anteprima nazionale a Palazzo Magnani a Reggio Emilia e durerà fino al 13 luglio 2014.

“Fotografis” è una raccolta eccezionale per numero e qualità di opere, costituita da oltre 600 fotografie acquisite in una decina d’anni dal 1975 al 1985 e da allora mai smembrata, rimasta integra nella forma che era stata prevista dai suoi iniziatori. Dal 2009 la raccolta è depositata in comodato gratuito al Museo d’arte moderna di Salisburgo, dove è conservata e valorizzata, e dove nell’ottobre di quest’anno si è tenuta una grande mostra, accompagnata da un ricco catalogo illustrato.

La mostra “Un secolo di grande fotografia. I capolavori della Collezione Fotografis Bank Austria” di Palazzo Magnani presenta, in una sequenza inimitabile, l’evoluzione della fotografia dalle origini sino agli anni Settanta: si parte con gli iniziatori del mezzo come ad esempio il mitico Nadar, e con i primi grandi protagonisti, da Frances Frith a Eadweard Muybridge, da Bertall a Frederick Evans, fino a Julia Margaret Cameron. Le prime, splendide testimonianze fotografiche dei viaggi in Oriente, e insieme il desiderio di raccontare la realtà quotidiana, di realizzare ritratti somiglianti come mai prima, la competizione instaurata da subito con la pittura. Si prosegue poi con i protagonisti della stagione del pittorialismo, uno dei momenti cruciali e più affascinanti dell’evoluzione del linguaggio fotografico in chiave artistica: in questa sezione si segnalano tra gli altri i nomi di Heinrich Kühn, Edward Steichen, Alfred Stieglitz, Frantisek Drtikol, attraverso opere che sono autentici capolavori dell’arte fotografica dei primi decenni del XX secolo.

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Il punto di maggiore richiamo dell’esposizione è probabilmente quello appena successivo a questa stagione, ed è quello della cosiddetta fotografia modernista, o delle avanguardie. In questa sezione si trovano i nomi ancora davvero mitici di Eugène Atget, Man Ray, Alexander Rodchenko, Herbert Bayer, Edward Weston, Paul Strand, André Kertész, August Sander, Walker Evans, gli autori che sono entrati non solo nella storia della fotografia, ma nell’immaginario collettivo del secolo. I rayographs di Man Ray, le distorsioni di Kertész, i ritratti di Sander sono altrettante icone del Novecento, hanno influenzato generazioni di fotografi, artisti, pubblicitari, e insieme hanno dato un’immagine indimenticabile di quegli anni e di quella realtà storica e sociale. Assieme ad essi, va anche segnalata la presenza di autori meno noti al grande pubblico ma di grandissima qualità, che permettono di avere una visione ampio del panorama fotografico tra anni Venti e Trenta del Novecento.

Anche la fotografia di reportage e di stretto legame con gli avvenimenti del tempo è ben rappresentata nella mostra, con esempi di Henri Cartier-Bresson, Margaret Bourke White, Weegee, Lee Friedlander, Elliot Erwitt e molti altri a testimonianza di una volontà di raccogliere le diverse voci e le diverse anime della fotografia: con questo principio si arriva agli anni del dopoguerra e in particolare ai Sessanta e Settanta, nei quali emergono figure come quella di Otto Steinert, Mario Giacomelli, Diane Arbus, Arnulf Rainer, in una chiusura ideale sul confine tra fotografia di documentazione e fotografia concettuale, che segna la nascita di una nuova stagione.

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La chicca di quest’anno rappresentata dalla partecipazione di Magnum Photos, la famosa agenzia fotografica internazionale, fondata nel 1947 tra gli altri da Robert Capa, multi celebrato nel giro di quest’ultimo anno con mostre un po’ in tutto il mondo, ed il già citato Henri Cartier-Bresson.

Un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di fotografia e per tutti coloro che intendono ripercorrere la storia della fotografia nella sue massime espressioni.

Maria Cristina Nascosi Sandri

INFO IN PIU’:

http://www.fotografiaeuropea.it/

http://www.palazzomagnani.it/2014/03/un-secolo-di-grande-fotografia/

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Maria Cristina Nascosi Sandri
Di Ferrara, giornalista pubblicista, critico letterario, cinematografico ed artistico. Collabora da parecchi anni con quotidiani nazionali, periodici specialistici e non, su carta e on line, anche esteri come Altritaliani. Dopo la laurea in Lettere Moderne, conseguita presso l’Università degli Studi di Ferrara, si è dedicata per un po’ alla scuola dove ha svolto attività anche come traduttrice, oltreché docente. Da anni si dedica con passione allo studio, alla ricerca ed alla conservazione della lingua, della cultura e della civiltà dialettale di Ferrara, mantenendo lo stesso interesse per quelle italiana, latina ed inglese, già approfondito dai tempi dell’università, insieme con quello per l’arte, il teatro ed il cinema. Al suo attivo centinaia di articoli e recensioni, e qualche decina di libri sulle discipline di cui sopra, tra cui un'intera collana multilingue sulla propria lingua materna.

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